INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02878 presentata da SPESSOTTO ARIANNA (MOVIMENTO 5 STELLE) in data 06/12/2013

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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-02878 presentato da SPESSOTTO Arianna testo di Venerdì 6 dicembre 2013, seduta n. 133 SPESSOTTO , TOFALO , PARENTELA , COLONNESE , MANNINO , BUSINAROLO , TURCO , COZZOLINO , DA VILLA , LOREFICE e SEGONI . — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che: è di questi giorni la notizia, diffusa dagli organi di stampa nazionali e locali, che si starebbe generando, attorno alle grandi commesse pubbliche della regione Veneto, un sistema di potere e tangenti, i cui retroscena investirebbero l'intreccio tra affari e politica; secondo quanto riportato dal settimanale l'Espresso , le diverse inchieste giudiziarie nel Veneto, condotte dai magistrati anche grazie agli investigatori della Guardia di finanza, hanno rivelato l'esistenza di una vera e propria nuova «Tangentopoli» veneta, caratterizzata da episodi diffusi di corruzione e malaffare; in particolare, i pubblici ministeri veneziani avrebbero scoperto l'esistenza di una sorta di congrega spionistica dedita anche al depistaggio e costituita da pubblici ufficiali sospettati di aver messo in vendita un servizio illegale di protezione delle inchieste giudiziarie; farebbe parte di tale «cupola spionistica» una rete di funzionari di spicco appartenenti alle forze di polizia, ai carabinieri, alla guardia di finanza, con agganci ai servizi segreti e ad agenzie private, in grado di spiare le procure, allertare gli intercettati, falsificare o far sparire documenti compromettenti e trafugare atti giudiziari; come noto, nel corso dell'estate 2013, il Consorzio Venezia Nuova, concessionario unico dello Stato italiano incaricato dal 1983 della realizzazione di interventi per la salvaguardia di Venezia e della laguna, tra cui il progetto del Mose, è stato coinvolto direttamente in una clamorosa indagine per capi d'imputazione quali corruzione, concussione, turbativa d'asta e vari reati fiscali; tra i 14 arrestati c’è anche l'ingegnere Giovanni Mazzacurati, già presidente e direttore generale del Consorzio Venezia Nuova, e Pio Savioli, consigliere del consorzio, accusati di aver emesso fatture false – i cui importi ammonterebbero a sei milioni di euro – e di aver distorto il regime di appalti; tale indagine ha portato allo scoperto una vera e propria associazione a delinquere, assurta a sistema, dedita alla distrazione di risorse destinate alla realizzazione dell'opera Mose mediante costituzione di «fondi neri» grazie a false fatturazioni e manipolazioni dei prezzi. Il denaro sarebbe poi stato in parte utilizzato per finalità corruttive attraverso la dazione di tangenti a esponenti bipartisan del mondo politico-istituzionale per la creazione di consenso attorno all'opera (da Il Gazzettino del 23 luglio 2013); nel febbraio 2013, inoltre, una precedente indagine aveva condotto all'arresto per analoghi addebiti di Piergiorgio Baita, presidente del consiglio di amministrazione de la Mantovani s.p.a., colosso dell'edilizia e primo azionista del Consorzio Venezia Nuova; stando alle affermazioni dello stesso Baita, il gruppo Mantovani, oltre al Mose, avrebbe gonfiato i costi di altre opere, come le tangenziali Verona-Padova o le autostrade bellunesi, oltre ad aver finanziato «politici di destra e di sinistra» in almeno tre elezioni ( l'Espresso , 15 novembre 2013, p. 47); inoltre, nel mese di luglio 2013, 14 persone sono state arrestate e oltre 100 indagate dalla Guardia di finanza nell'ambito di una nuova inchiesta avente al centro sempre il Consorzio Venezia Nuova: al centro delle indagini dei magistrati veneti ci sono presunte distorsioni in appalti per i lavori del Mose, il sistema di dighe mobili che, con i suoi 5,4 miliardi di euro rappresenta una delle commesse più appetibili e cospicue di tutto il Paese, oltre ad accuse di turbativa d'asta, fatture false, appalti non regolari; stando all'inchiesta pubblicata su l'Espresso , tra le centinaia di indagati del malaffare veneziano, ci sarebbe anche un generale a tre stelle delle Guardia di finanza, con un passato nei servizi segreti, sospettato di essersi fatto consegnare almeno mezzo milione di euro e in grado di farsi trasmettere informazioni sensibili–: se il Governo sia a conoscenza dei dettagli legati al meccanismo di illegalità diffusa emerso grazie alle indagini su quella che è stata definita dai giornali la tangentopoli veneta, e, in particolare, intorno al «Sistema MoSE», e quali ulteriori informazioni possa riferire in merito alla vicenda esposta in premessa; alla luce degli elementi esposti in premessa, se il Ministro non ritenga doveroso rivalutare la vicenda del Mose, tenendo in debita considerazione gli elementi che stanno emergendo dalle indagini della magistratura italiana e dalle commissioni speciali istituite ad hoc , al fine di appurare se tutti i controlli di competenza ministeriale sul Mose siano stati svolti correttamente; se il Governo non ritenga altresì opportuno adottare nei confronti del sistema delle grandi opere pubbliche in Veneto, e, in particolare, nei confronti del Mose, ulteriori misure cautelative, quali il blocco dei finanziamenti previsti per la prosecuzione dei lavori, in attesa dei risultati delle indagini tuttora in corso da parte della magistratura, dalle quali potrebbero emergere nuovi nomi di imprenditori e politici, coinvolti negli scandali delle grandi opere; se dalle indagini in corso dovesse emergere la veridicità delle affermazioni di Baita circa l'indebito aumento dei costi del Mose e di altre grandi opere in Veneto, quali iniziative di competenza il Governo intenda promuovere al fine di rimediare alle gravi perdite erariali e ai danni arrecati all'economia nazionale; quali concrete iniziative, per quanto di competenza, intenda assumere il Governo al fine di contrastare tali pratiche gravi e illegittime al fine di garantire che la realizzazione delle opere pubbliche in Veneto avvenga seguendo i criteri della massima trasparenza e regolarità nella gestione delle gare di appalto. (4-02878)
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BUSINAROLO FRANCESCA (MOVIMENTO 5 STELLE) 
COLONNESE VEGA (MOVIMENTO 5 STELLE) 
COZZOLINO EMANUELE (MOVIMENTO 5 STELLE) 
DA VILLA MARCO (MOVIMENTO 5 STELLE) 
LOREFICE MARIALUCIA (MOVIMENTO 5 STELLE) 
MANNINO CLAUDIA (MOVIMENTO 5 STELLE) 
PARENTELA PAOLO (MOVIMENTO 5 STELLE) 
SEGONI SAMUELE (MOVIMENTO 5 STELLE) 
TOFALO ANGELO (MOVIMENTO 5 STELLE) 
TURCO TANCREDI (MOVIMENTO 5 STELLE) 
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