INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02760 presentata da GRANATA BENEDETTO FABIO (POPOLO DELLA LIBERTA') in data 20090407

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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-02760 presentata da BENEDETTO FABIO GRANATA martedi' 7 aprile 2009, seduta n.160 GRANATA. - Al Ministro per i beni e le attivita' culturali, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che: il colle di Tuvixeddu, la Montagna Sacra, che incorpora la necropoli punica piu' vasta del mediterraneo, e' un monumento mondiale che fa grande sotto il profilo monumentale, paesaggistico, culturale e identitario la citta' di Cagliari, la Sardegna e l'Italia tutta. Il complesso morfologico e' all'interno di Cagliari, comprende due colline, Tuvixeddu e Tuvumannu, ed e' esteso per oltre 60 ettari, comprende innumerevoli peculiarita' ambientali per paesaggi e biodiversita' oltre ad una eccezionale testimonianza di storia e di archeologia punica e romana; nonostante l'attivita' di cava della Italcementi, protrattasi fino agli anni settanta, abbia devastato l'area archeologica con la distruzione di migliaia di tombe intatte ed inferto delle ferite profonde al paesaggio, ancora visibili, sono evidenti imponenti caratteristiche paesaggistiche ed archeologiche che costituiscono uno dei piu' rari e straordinari esempi di paesaggio antico, in cui insistono: la piu' grande necropoli fenicio-punica del Mediterraneo con piu' di 1000 tombe rilevate; un centinaio di rilevanti sepolcri risalenti al periodo romano; cave antiche di calcare e decine di cisterne; uno straordinario habitat rupestre; villini liberty; ai sensi della legge n. 1089 del 1939, l'area e' stata tutelata con vincolo archeologico seppur in maniera insufficiente, e solo nel 1996 il vincolo e' stato ampliato, pervenendo ad una perimetrazione peraltro non ancora adeguata. Nel 1997 e' stato apposto il vincolo paesaggistico ai sensi della Legge 1497/39; nonostante il doppio vincolo le competenti Soprintendenze hanno autorizzato nel 1999 un progetto edificatorio di ben 273 mila metri cubi, nonche' il proposito di realizzazione di una devastante strada di scorrimento veloce a ridosso della necropoli, successivamente inserito in un contestato accordo di programma del 2000 tra Comune di Cagliari e imprese private per la costruzione di un quartiere residenziale con 400 appartamenti; bisogna evidenziare, inoltre, che il decreto legislativo n. 42 del 2004 ha introdotto un nuovo concetto di bene paesaggistico quale l'unita' contestuale. In questa nuova percezione del paesaggio confermata e rafforzata dalle modifiche al codice, introdotte con il decreto legislativo n. 63 del 23 marzo 2008, assume grande importanza il processo di ricostruzione della fisionomia storica del sistema dei Colli prospicienti la laguna di S. Gilla, sulle cui sponde sorse la citta' fenicia e punica di Cagliari; la Regione Sardegna in applicazione del codice dei beni culturali e del paesaggio, ha elaborato nel 2006 il Piano Paesaggistico Regionale, improntato al nuovo concetto di bene paesaggistico per un recupero dell'unita' ambientale nel suo contesto, inserendo l'area di Tuvixeddu-Tuvumannu tra le zone da proteggere. Il 21 febbraio 2007 la Commissione Regionale per il paesaggio ha pronunciato una dichiarazione di notevole interesse pubblico in relazione all'intero contesto. Di conseguenza la Regione Sardegna ha adottato il successivo vincolo paesaggistico ed il necessario provvedimento che ha bloccato gli incombenti progetti edilizi e creato le premesse per una operazione di recupero e valorizzazione ambientale e culturale; il Tribunale Amministrativo Regionale della Sardegna, in data 8 febbraio 2008, accogliendo il ricorso avverso tale provvedimento presentato dal Comune di Cagliari e da varie imprese costruttrici, ha annullato i vincoli posti dalla Regione. La delibera del Tribunale Amministrativo Regionale a sua volta e' stata impugnata dalla Regione Sardegna davanti al Consiglio di Stato, VI sezione; il Ministero dei Beni Culturali e' intervenuto nel Consiglio di Stato a sostegno dei vincoli apposti dalla Regione Sardegna. La recente sentenza del Consiglio di Stato, ha confermato la precedente sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale della Sardegna dell'8 febbraio 2008; i giudici del Consiglio di Stato non sono affatto entrati nel merito della questione del valore paesaggistico-culturale dell'area, non di competenza dei Tribunali Amministrativi, ma hanno eccepito circa l'irritualita' dei procedimenti seguiti dalla Regione per nominare la citata Commissione Tecnica sulla base delle cui risultanze e' stato successivamente deliberato il vincolo che e' stato pertanto censurato; e' importante sottolineare che le due universita' di Cagliari e Sassari, le associazioni culturali ed ambientaliste ed eminenti studiosi, hanno espresso da tempo una posizione netta sulla eccezionale rilevanza storico-archeologica e, pertanto, sulla improcrastinabile necessita' di imporre una rigorosa tutela del Colle di Tuvixeddu a Cagliari, anche alla luce dei recenti rinvenimenti di un gran numero di sepolture, oltre 1.000, di enorme rilevanza scientifica -: se non intendano immediatamente emanare, con carattere di urgenza, anche di concerto con la Regione Sardegna, un provvedimento che confermi definitivamente il complesso paesaggistico e culturale di Tuvixeddu e Tuvumannu quale sito di preminente interesse pubblico, vista anche l'obbligatorieta', da parte dello Stato, dell'applicazione del principio di tutela e salvaguardia dei beni paesaggistici e ambientali, e alla luce delle suddette scoperte archeologiche, di estenderlo anche alle aree sinora non interessate, che oggi piu' che mai, a causa dei progetti di urbanizzazione in corso, rischiano di compromettere irreparabilmente un sito di notevole peculiarita' archeologica, ambientale, naturalistica e paesaggistica importante non solo per Cagliari, la Sardegna ma per tutto il nostro Paese.(4-02760)
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