INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01661 presentata da LIA ANTONIO (PART.POP.ITAL.) in data 19940623

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Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri del tesoro e di grazia e giustizia. - Per conoscere - premesso che: come si rileva da numerose notizie di stampa, non ultime quelle apparse su Il Sole 24 Ore del 7 aprile 1994 a firma di Mario Calderoni e del 5 maggio 1994 a firma di Antonio Criscione, aventi per oggetto l'alto costo del credito bancario, nonche' la scarsa qualita' dello stesso in rapporto alle esigenze dei richiedenti, le banche in genere e particolarmente quelle meridionali, abusando della loro qualita' ed immagine, agiscono in modo tale da realizzare con il loro comportamento molteplici fattispecie criminose previste e punite dal vigente codice penale (usura, estorsione, truffa, ecc.), restando, pero', impunite, grazie alle protezioni di cui dispongono; del tutto inosservate rimangono le indicazioni dell'organo di vigilanza (Banca d'Italia) con particolare riferimento ai tassi che salgono prontamente, ma che invece sono lentissimi in sede di riduzione, e che pertanto, risultano con cio' fortemente penalizzate le iniziative produttive nel Sud, dove gia' operano in un ambiente abbastanza difficile; i dati esposti dai bollettini della Banca d'Italia, con riferimento ai tassi praticati dalle banche meridionali non rispecchiano affatto il fenomeno, anche perche' non tengono conto dei differenti periodi di durata del rapporto, nel corso del quale si verificano le capitalizzazioni trimestrali che riguardano non solo gli interessi, ma tutti gli oneri accessori, raggiungendo cosi' tassi effettivi globali (TEG) iperbolici; con ricorso a vari espedienti tecnici, i quali impediscono la reale percezione dell'effettivo costo dell'operazione bancaria da parte dell'utente, la banca occulta il reale costo del credito determinando nell'economia delle imprese una stratificazione di competenze, stravolgendo gli equilibri economici degli affidati. A tal proposito si cita, per esempio, un espediente molto diffuso quale e' quello di concedere il credito utilizzabile con il ricorso a piu' linee (scoperto di conto, sconto di effetti - tratte - ricevute, accrediti effetti salvo buon fine, anticipazioni su crediti e su titoli, riporti, ecc.), attraverso le quali transitano gli stessi fondi che, pero', in fase di erogazione, comportano un elevato costo per il cliente, i quali pero', una volta accreditati sul conto corrente attivo, ricevono un tasso infimo ed irrisorio; inoltre tipico espediente di raggiro bancario si configura consiste nello stipulare con il cliente un contratto di apertura di credito, convenendo un tasso annuale e regolando poi il rapporto con il ricorso alle norme riguardanti il conto corrente di corrispondenza, le quali prevedono abbondanti perdite di valuta sulle singole operazioni, commissioni varie, competenze accessorie, oltre agli interessi e capitalizzato il tutto trimestralmente: l'effetto matematico che ne consegue e' quello di un incremento occulto ma con funzione esponenziale del costo percentuale ed assoluto del rapporto; ad accelerare quanto sopra esposto si cita un ulteriore esempio. E' accaduto in provincia di Lecce un fatto di notevole risonanza per i risvolti giuridici ad esso collegati. Ci si riferisce, in particolare, al procedimento penale intentato dall'industriale Bruno Nuzzaci contro la Banca Leuzzi & Megha Spa, con sede in Galatone, in persona del Presidente ragionier Attilio Megha. La vicenda trova origine nella denuncia con la quale il Nuzzaci, rivolgendosi alla Procura del Tribunale di Lecce, lamentava l'applicazione di tassi annui usurari della misura del 350 per cento circa, frutto di ben 38 capitalizzazioni trimestrali applicate su un tasso di partenza agirantesi tra il 22 ed il 25 per cento, oltre a fantasiose commissioni ed aberranti perdite di valuta. La Procura, sensibile al fenomeno lamentato e ben evidenziato nella perizia di parte, provvedeva a vagliare le risultanze della stessa a mezzo di altra perizia redatta da professionisti di sua fiducia, i quali confermarono l'esistenza di alti tassi usurari. Su apposita istanza del procuratore del Nuzzaci, il pubblico ministero richiedeva ed otteneva dal G.T.P. il sequestro penale del decreto ingiuntivo emesso in favore della Banca Leuzzi & Megha Spa sulla base di una documentazione bancaria cosi' gravemente viziata, al fine di sequestrare "il corpo del reato" ed impedire la consumazione di ulteriori atti criminosi a mezzo di quello strumento. Cio' ha impedito alla banca, che gia' ha attaccato tutto l'ingente patrimonio aziendale e personale del Nuzzaci a mezzo di una iscrizione ipotecaria a tutela di un presunto ed esiguo credito, di agire esecutivamente sullo stesso patrimonio costringendo il Nuzzaci a pagare l'indebito. Purtuttavia disastrosi ed irreparabili sono risultati i danni dell'incauta azione intrapresa dalla banca il cui patrimonio, in ogni caso, e' largamente insufficiente alla loro riparazione; ed in particolare gli altri istituti bancari e creditizi hanno interrotto ogni servizio bancario, chiedendo il rientro immediato da ogni esposizione. Va da se' che un'azienda con piu' di 300 operai si trova sul punto di chiudere i battenti, pur avendo una buona produttivita' e un ingente patrimonio -: quali iniziative si intendano assumere per: a) scongiurare i lamentati fenomeni che minano sin dalle fondamenta l'economia locale, ed in particolar modo quella meridionale, ove piu' scarsa e' la diffusione degli sportelli e spesso inesistente la concorrenza tra le banche; b) rendere piu' efficienti i controlli dell'istituto di vigilanza, mostratesi carente di terzieta' e largamente inadeguato sia in sede di controllo che di rilevazione dei dati di mercato, inducendo in errore la Magistratura ed offrendo cosi' un comodo strumento di elusione della normativa a tutela degli onesti cittadini; c) salvare i posti di lavoro assicurati da tutti quegli imprenditori messi cosi' duramente ed ingiustamente a repentaglio dall'azione illegittima, quanto criminosa del sistema creditizio che opera nel Mezzogiorno d'Italia; d) conoscere quali ulteriori strumenti potrebbero essere messi a disposizione per rafforzare l'impegno della magistratura nella tutela dei cittadini e degli imprenditori, dai meccanismi usati da alcune banche per l'esclusione delle norme a tutela del credito e del risparmio; e) i motivi per i quali le banche del Sud non si allineano ai tassi bancari e indici praticati nel Nord del nostro Paese, anche in riferimento alle iniziative prese dalla Banca d'Italia durante il Governo Ciampi e quelle prese ultimamente dalla stessa nei primi giorni del nuovo Governo Berlusconi. (4-01661)
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