INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01206 presentata da BORGHESI ANTONIO (ITALIA DEI VALORI) in data 05/10/2006

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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-01206 presentata da ANTONIO BORGHESI giovedì 5 ottobre 2006 nella seduta n.048 BORGHESI. - Al Ministro delle infrastrutture, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che: la Giunta Comunale di Lavagno (Verona) con la deliberazione n. 26 del 6 giugno 2002 esprimeva un primo atto di indirizzo favorevole all'iniziativa inviata in via sommaria in data 6 giugno 2002 da parte della Fondazione S. Raffaele di Milano relativa alla costruzione di una struttura RSA attrezzata per la medicina riabilitativa, day hospital, servizi di diagnostica e follow up riservandosi a successive verifiche la compatibilità del progetto con le norme urbanistiche e socio-sanitarie; la Giunta Comunale di Lavagno con la deliberazione n. 116 del 19 dicembre 2002 deliberava - l'approvazione di indirizzi relativamente alla richiesta di variante parziale al PRG di Lavagno presentata dalla Fondazione S. Raffaele in cui si prevedeva il ridisegno della viabilità complessiva della zona e la modifica di un'ampia area (circa 400.000 mq.) classificata e vincolata come sottozona «E/1 speciale parco collinare» e parte destinata a «Verde privato vincolato» successivamente adottata dal Consiglio Comunale di Lavagno e definitivamente approvata dalla Regione Veneto; in tale delibera veniva allegato un atto unilaterale d'obbligo in cui la Fondazione S. Raffaele, presieduta da don Luigi Verzè, si impegnava a realizzare tutte le opere di urbanizzazione che si rendessero necessarie per realizzare la viabilità di PRG prospettata con la variante in questione; il Consiglio Comunale di Lavagno nella seduta del 18 ottobre 2004 al punto n. 8 adottava una nuova variante parziale al PRG (Variante n. 8) relativamente allo stesso progetto con nuove modifiche di tipo urbanistico-viabilistico e l'inserimento di una maggior quantità di aree di tipo edificatorio approvata definitivamente dalla Regione Veneto con delibera della Giunta Regionale n. 1618 del 28 giugno 2005; da notizie di stampa si apprende che don Luigi Verzè, l'avv. Giampaolo Sardos Albertini, amministratore unico della società a responsabilità limitata «Quo Vadis», e l'arch. Gaetano Ingui quale capoprogetto nelle giornate del 15-16 ottobre 2004 hanno presentato alla popolazione, agli organi di stampa ed alle istituzioni locali e regionali un progetto per la realizzazione di una struttura socio-sanitaria che dovrebbe lavorare in collaborazione con le strutture presenti sul territorio e le modifiche viabilistiche ed infrastrutturali ritenute dai presentatori necessarie ed idonee per permettere l'accesso alla nuova struttura; nella stesse giornate il Presidente della Società Autostrada Brescia-Padova s.p.a. Dott. Aleardo Merlin rilasciava alcune precise e decise dichiarazioni sulla fattibilità di tale progetto al giornale L'Arena di Verona che vengono riportate integralmente: «....L'Autostrada è molto interessata al progetto per due ragioni. Anzitutto si tratta di un servizio in più che migliora la sicurezza degli utenti e cade perfettamente nelle finalità dell'ente. Poi perché la collocazione è esattamente adiacente al tracciato dell'autostrada Serenissima ed è nostro compito supportare tutti gli interventi sul territorio che rendano più efficace la viabilità e agevolino l'accesso degli utenti. A noi resta il compito di reinvestire gli utili e questo è un progetto al quale dedicheremo attenzione e del quale ci faremo carico volentieri...»; in data 24 gennaio 2005 perveniva presso il Comune di Lavagno un documento a firma del Presidente della Società Autostrade Brescia-Padova s.p.a. Dott. Aleardo Merlin in cui si comunica l'inserimento del «Collegamento tra la tangenziale Sud di Verona e la viabilità ordinaria in Comune di Lavagno» nel piano finanziario della società stessa per l'importo di 12,7 milioni di euro e la conseguente trasmissione per la relativa approvazione all'ANAS; in data 27 luglio 2006 l'amministratore unico della società a responsabilità limitata «Quo Vadis» avv. Giampaolo Sardos Albertini, proclamava al giornale L'Arena di Verona nell'imminenza dell'approvazione definitiva del progetto da parte del Consiglio Comunale di Lavagno: «... Non dimentichiamo che dobbiamo pagare 12 milioni di euro di opere viarie. È vero che 10 dei 12 milioni di euro arriveranno dalla Società autostradale. ...»; nessun rilievo specifico viene dato o minimamente descritto nelle delibere precitate e nelle giornate di presentazione del progetto ad un eventuale piano finanziario che possa quantomeno far comprendere dove vengono attinte le risorse finanziarie private ma soprattutto pubbliche necessarie a realizzare un progetto urbanistico e viabilistico tanto ambizioso; la zona dove dovrà sorgere la struttura «Quo Vadis» è attraversata dall'Autostrada Brescia-Padova s.p.a. mentre è largamente carente la viabilità ordinaria di attraversamento che comporta per lo spostamento est-ovest della zona un tempo medio di percorrenza di circa 30 minuti per un tratto viabilistico decisamente ridotto; non si comprende come la Società Autostrada Brescia-Padova s.p.a. possa destinare fondi e utili della stessa, ricavati dai pedaggi degli utenti, per coinvolgerli in progetti destinati ad avviso dell'interrogante in modo palesemente esclusivo a sostenere un'opera essenzialmente privata anziché completare e sostenere le opere di attraversamento già in parte previste nella zona interessata (quali ad esempio il collegamento della strada «Porcilana» con il casello di Verona Est, prolungamento della tangenziale che ad oggi si innesta nella statale che porta nella frazione di Vago quantomeno sino al casello di Soave) e comunque perseguire la ricerca di una migliore sicurezza autostradale visto l'elevato numero di incidenti ed il conseguente elevato tasso di mortalità annua sul tratto autostradale di riferimento -: se il Ministro delle infrastrutture sia a conoscenza delle notizie sopra riportate e se non ritenga inopportuno che l'Autostrada Brescia-Padova s.p.a. impieghi un'importante somma che potrebbe essere utilizzata per scopi ben più importanti e rilevanti anche e soprattutto per la viabilità locale e destinarli invece in un'opera di natura essenzialmente privata che non risolve certamente il problema viabilistico della zona ma anzi tenderebbe ad aggravarlo; se il Ministro delle infrastrutture sia a conoscenza del tipo di intervento da parte della Società Autostrada Brescia-Padova s.p.a. ad un progetto che la Fondazione S. Raffaele ha già dichiarato di impegnarsi a finanziare totalmente con l'atto unilaterale d'obbligo allegato alla delibera n. 116 del 19 dicembre 2002 della Giunta Comunale di Lavagno e che ha confermato di finanziare nelle previsioni allegate al Programma integrato di riqualificazione urbanistica, edilizia e ambientale (PIRUEA) approvato dal Consiglio Comunale di Lavagno su proposta della stessa società «Quo Vadis» nell'ottobre 2004 e se lo stesso Ministro non ritenga che il tutto vada a discapito di impegni presi, dalla stessa società, su una serie di lavori pubblici ma soprattutto, come si possa giustificare che la stessa società autostradale si impegni a finanziare attraverso i pedaggi corrisposti dagli utenti, un'opera essenzialmente privata che lo stesso privato si è già impegnato ad autofinanziare in proprio e che il Presidente della Provincia di Verona considera «doppione» di altre infrastrutture; se il Ministro delle infrastrutture sia a conoscenza dell'inserimento da parte della Società Autostrada Brescia-Padova s.p.a. del «Collegamento tra la tangenziale Sud di Verona e la viabilità ordinaria in Comune di Lavagno» nel piano finanziario della società stessa per l'importo di 12,7 milioni di euro, ed in tal caso, come la realizzazione di tale opera, secondo l'interrogante essenzialmente privata, possa essere ritenuta congruente e confacente con gli obiettivi ed i programmi di una concessionaria di pubblico servizio; quali siano gli intendimenti dei Ministri in indirizzo in ordine ad un intervento in base alle competenze previste dalla legge nei confronti della Società Autostrada Brescia-Padova s.p.a., in quanto concessionaria di pubblico servizio, per ottenere chiarezza e trasparenza sui futuri comportamenti dei suoi amministratori in relazione al progetto descritto ed alle favorevoli dichiarazioni d'intenti del suo Presidente Dott. Aleardo Merlin. (4-01206)
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