INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01128 presentata da GARRA GIACOMO (FORZA ITALIA) in data 19940602

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Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro del tesoro. - Per sapere - premesso che: il Banco Ambrosiano Veneto ha acquistato nel novembre 1993 dall'Istituto Centrale di Banche e Banchieri di Milano il 78,48 per cento del capitale sociale della societa' di Banche Siciliane, ex Banca di Credito San Giuliano con sede in Caltagirone; il 21,53 per cento delle rimanenti azioni e' in possesso di risparmiatori privati tra i quali la famiglia Di Gregorio, in passato proprietaria del maggior pacchetto azionario dell'ex Banca di Credito San Giuliano; il 18 luglio 1994 e' indetta l'assemblea straordinaria con all'ordine del giorno: "fusione per incorporazione della Societa' di Banche Siciliane SPA nel Banco Ambroveneto SPA con il rapporto di concambio di 6 azioni Ambroveneto con 7 azioni Societa' di Banche Siciliane"; per il valore attribuito alle azioni sono state fatte due diverse valutazioni delle quali una per la maggioranza ed una per la minoranza, nel senso che quelle della maggioranza risultano valutate lire 7.700 cadauna (con riferimento alle risultanze di bilancio precedente), mentre per le azioni di minoranza la valutazione e' stata di lire 4.300 ciascuna sulla base del bilancio al 31 dicembre 1993 chiuso con una perdita di lire 19 miliardi; nell'Assemblea del 27 aprile 1994 per l'approvazione del bilancio e' emerso che il gruppo di minoranza, precedentemente tenuto all'oscuro, in sede di votazione ha espresso il proprio disagio con l'astensione di alcuni ed il voto contrario di altri; il professor Angelo Provasoli, nominato perito dell'Ambroveneto, ha adoperato il coefficiente 9 per cento per la raccolta diretta del Banco Ambroveneto, il coefficiente 8 per cento per la raccolta diretta della Societa' di Banche Siciliane ed il coefficiente 1 per cento, che avrebbe potuto anche essere applicato per la raccolta diretta, per la raccolta indiretta; stando cosi' le cose, la politica portata avanti dall'Ambroveneto nel tentativo di incorporare alcune piccole banche e' dannosa per gli azionisti di minoranza da tutelare in tutti i campi societari alla stregua degli azionisti di maggioranza; una azienda di credito in Sicilia dovrebbe favorire l'occupazione nell'isola con sovvenzioni alle famiglie, alle piccole e medie imprese siciliane, al turismo, all'artigianato o all'agricoltura e non dirottare i risparmi dei siciliani al Nord, contribuendo ad incrementare ulteriormente il divario economico tra Nord e Sud -: se il Governo intenda avvalersi dei suoi poteri ispettivi al fine di verificare se esistano criteri circa la valutazione delle azioni di una azienda di credito e se, al riguardo, vi siano direttive, norme interne o disposizioni CEE che impongano una valutazione delle azioni possedute dalla maggioranza ed altra valutazione per quelle possedute dalla minoranza o se, al contrario, i piccoli azionisti (che hanno investito nell'acquisto di azioni i loro risparmi) non trovino tutela nelle fonti sopraindicate. (4-01128)
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