INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01114 presentata da MOSELLA DONATO RENATO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20080924
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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-01114 presentata da DONATO RENATO MOSELLA mercoledi' 24 settembre 2008, seduta n.054 MOSELLA - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che: ogni anno, nel pieno della stagione estiva, emerge in tutta la sua gravita' l'irrisolto problema dell'inquinamento marino e dei suoi preoccupanti riflessi sull'economia del Paese strettamente connessa al turismo, in particolare a quello balneare; e' noto ormai come l'inquinamento marino, e il conseguente depauperamento biologico, sia all'origine di un pericoloso processo di degrado del mare e delle coste; il dossier di Legambiente Mare Monstrum 2008 segnala nel 2007 un aumento degli illeciti sul fronte scarichi e depurazione, cresciuti, rispetto all'anno precedente, di oltre il 42 per cento con 1.916 infrazioni accertate, 1.966 persone denunciate o arrestate e 737 sequestri effettuati; il contributo negativo dei fiumi sulle acque di balneazione marine e' stato riscontrato anche dai monitoraggi effettuati lo scorso anno da Goletta Verde di Legambiente: il 47,7 per cento dei punti campionati alla foce dei fiumi e' risultato gravemente inquinato, il 27,1 per cento leggermente inquinato e solo il 13,6 per cento pulito. La percentuale di acque fluviali che arrivano alla foce pulite si e' pressoche' dimezzata: era il 23,3 per cento nel 2006, e' il 13,6 per cento nel 2007. In ben 28 corsi d'acqua si riscontra una situazione di grave contaminazione, dove l'inquinamento batterico arriva a superare di oltre dieci volte i limiti imposti dalla normativa sulla balneazione; lo stato attuale delle nostre coste dimostra quanto siano ancora insufficienti ed inadeguate le misure dirette alla protezione dell'ambiente marino, dei litorali e della salute umana contro i rischi derivanti dall'inquinamento dovuto all'incuria dell'uomo; accanto alla consueta quanto intollerabile invasione di sporcizia e rifiuti galleggianti di ogni genere, occorre soffermare l'attenzione sulla gravita' di altre fonti di inquinamento, troppo spesso ignorate o sottovalutate, prodotte dallo smaltimento in mare di liquami che spesso avviene grazie alla connivenza tra i soggetti committenti e le ditte incaricate dello smaltimento; occorre, infatti, soffermare l'attenzione sulla gravita' dell'inquinamento marino provocato dalle migliaia di navi e dalle tante imbarcazioni da diporto che solcano il nostro mare, e stazionando nelle rade, nei porti e nelle darsene scaricano in mare una quantita' impressionante di residui e rifiuti di ogni genere che vanno a sommarsi, in maniera non trascurabile, ad altre forme di inquinamento provenienti da terra; sono ancora migliaia i posti barca dei porti completamente sforniti di qualsiasi impianto di raccolta o smaltimento rifiuti. Solamente pochissimi ormeggi dispongono di un servizio di raccolta a terra; in mare aperto, od anche in prossimita' delle coste, sembra operare una sorta di libero arbitrio ove si tiene conto che navi e diportisti sversano ovunque rifiuti di ogni tipo, miscele oleose, emulsioni e fanghi provenienti da operazioni di pulizia delle imbarcazioni, cisterne e serbatoi. Tutta materia che produce grosse e maleodoranti chiazze e scie galleggianti che spesso arrivano fin sopra le nostre spiagge; tali fenomeni determinano conseguenze negative sull'ecosistema marino, sull'ambiente e sulla salute dei cittadini, oltre che sull'economia del Paese; e' giunto il momento di coniugare la promozione dell'immagine del patrimonio naturalistico italiano, e dunque del mare e delle nostre coste, con la presenza di adeguate politiche di tutela che facciano da supporto ad uno sviluppo sostenibile di un turismo moderno, evoluto ed efficiente anche sotto il profilo del rispetto e della conservazione delle risorse da cui trae origine -: quali iniziative, i Ministri in indirizzo, ciascuno per le proprie competenze, intendano assumere in ordine alle operazioni di controllo, vigilanza e identificazione delle fonti o dei soggetti responsabili dello stato di degrado e di inquinamento del mare e delle coste italiane, ed in particolare, se non ritengano di: a) avviare un sistema di monitoraggio continuativo dell'ambiente marino-costiero della nostra penisola; b) potenziare l'attivita' di vigilanza e di intervento per la prevenzione ed il controllo degli inquinamenti a mare svolta dai presidi delle Capitanerie di porto, della Guardia costiera, della Guardia di finanza e delle altre unita' navali o aeree in servizio di polizia; c) prevedere l'istituzione di una commissione interministeriale con il compito di rivedere la disciplina della tutela del mare, anche ai fine di elaborare un provvedimento organico in materia e di inasprire l'impianto sanzionatorio per coloro che si rendono responsabili dei reati di inquinamento ambientale e di procurato pericolo per la salute pubblica; d) incentivare i comuni costieri, soprattutto quelli ad economia prevalentemente turistica, ad attivare l'inserimento, nei propri piani integrati di gestione dei servizi di smaltimento dei rifiuti e dei piani generali del sistema fognario, di misure idonee per assicurare lo smaltimento dei rifiuti liquidi provenienti dalle navi e dalle imbarcazioni da diporto. (4-01114)
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MOSELLA DONATO RENATO (PARTITO DEMOCRATICO)