INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00962 presentata da RUTELLI FRANCESCO (FEDERAZIONE DEI VERDI) in data 19920512

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Ai Ministri della sanita', dell'ambiente e per i problemi delle aree urbane. - Per sapere - premesso che: anche nella giornata del 5 maggio 1992 le centraline del comune di Roma hanno superato il livello di attenzione per il biossido d'azoto in oltre il 50 per cento delle stazioni; nei giorni scorsi il rapporto del Ministero dell'ambiente ha dichiarato il comune di Roma insieme ai comuni di Trieste e Palermo, il piu' inquinato d'Italia; nel 1988 il rapporto dell'Osservatore epidemiologico della regione Lazio ha rilevato che nei bambini da uno a due anni residenti nella citta' di Roma, si registra un aumento delle malattie respiratorie; nel 1990 l'Istituto di psicopatologia del Forlanini ha dimostrato con un primo studio epidemiologico su alcune categorie a rischio in alcune strade cittadine sottoposte a monitoraggio atmosferico da parte del presidio multizonale di prevenzione, la forte incidenza tra le attivita' sulla strada e la insorgenza di malattie respiratorie; i dati forniti con continuita' dal presidio multizonale di prevenzione dal 1988 su polveri sospese, piombo e SO2 in quattro stazioni di rilevamento collocate nella citta' di Roma in base al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 28 marzo 1983, n. 30, gia' indicavano chiaramente la presenza in atmosfera di concentrazioni al di sopra dei limiti di legge; i dati forniti dal settembre del 1990 dalle nuove centraline di monitoraggio installate nella citta' di Roma, all'interno della rete regionale, su tutte le sostanze previste dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 28 marzo 1983, n. 30, hanno dimostrato che a prescindere dal superamento dei livelli di attenzione e di allarme, stabiliti dal comune e dal decreto ministeriale Ruffolo/Conte, le concentrazioni di inquinanti presenti nell'aria superano quotidianamente i limiti sanitari stabiliti dalla disciplina vigente a tutela della salute pubblica (decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 30 del 1983); il persistere dei livelli diffusi di inquinamento atmosferico dovuti al traffico, suscettibili di abbassamenti significativi solo in ragione del mutamento delle condizioni atmosferiche (ventilazione, pressione, precipitazioni atmosferiche...) dimostrano l'insufficienza delle misure antismog messe in atto fino ad oggi dal comune di Roma; i dati statistici sulle cause di mortalita' a Roma, relativi al periodo 1980-1986 forniti in data 5 maggio 1992 dall'Osservatorio epidemiologico da cui si riscontra un primato della capitale rispetto alla media nazionale per quanto riguarda i tumori alla vescica ed alla mammella, costituiscono un ulteriore riscontro della stretta connessione tra le condizioni ambientali di Roma e la salute pubblica, da sottoporre ad una rigorosa valutazione scientifica -: quali provvedimenti di prevenzione intendano adottare a tutela della salute dei cittadini romani, in rapporto alla costante presenza in atmosfera di concentrazioni inquinanti superiori ai limiti stabiliti dalla legge, anche in considerazione della manifesta inadeguatezza dei provvedimenti finora adottati; quali indagini epidemiologiche intendano promuovere per ottenere un quadro piu' generale e completo, nel tempo e nella quantita', dello stato di salute dei cittadini romani. (4-00962)
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