INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00757 presentata da FLEGO ENZO (LEGA NORD) in data 19940520
http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_00757_12 an entity of type: aic
Al Ministro della sanita'. - Per sapere - premesso che: e' difficile per un cittadino capire il perche' si vuole chiudere o trasformare un ospedale, unico nella zona, e non di poca cosa, in quanto dotato di pronto soccorso, ortopedia, chirurgia e ginecologia e che, di solito si pensa, in un paese civile, che i servizi dovrebbero migliorare, non certo cessare. D'altra parte, era stata fatta per questo la riforma sanitaria; e' ancor peggio se, nella fattispecie, si trtta di una struttura privata, determinata da un lascito di Monsignor Luigi Chiarenzi alla popolazione di Zevio (Verona), privilegiato da una donazione infruttifera della signora Cogli di Torino, depositata presso la Banca d'Italia, di lire 900 milioni, destinati a costruire una biblioteca scientifica nel perimetro ospedaliero che non si attiva in quanto non si tiene conto della diminuzione del potere di acquisto dell'eredita'; si e' in presenza di un ospedale famoso per la tecnica del "parto dolce" dove la mortalita' perinatale e' stata del 9,5 per mille contro il 13,2 in Veneto e il 12,1 a Verona. Detto ospedale costituisce un fiore all'occhiello non solo del paese, ma di tutta la struttura ospedaliera italiana, soprattutto per quanto riguarda il reparto maternita' il quale, da dati certi, risulta essere efficiente e qualificato dall'esistenza di un cospicuo numero di gestanti provenienti anche da altri paesi o addirittura da altre Regioni che scelgono di partorire a Zevio (800 parti solo nel 1990). Non va dimenticato che l'ospedale in oggetto vanta una media di giorni di degenza inferiore a quella di tutti gli altri ospedali esistenti nella provincia di Verona computabile per singolo ammalato, e malgrado tutto quanto anzidetto si cerca di penalizzare una struttura economicamente sia per i bilanci attivi sia per i servizi offerti; siamo di fronte a parere degli interroganti ad un oscuro gioco politico, in base al quale negli ultimi anni, per rendere le gestioni non economiche si assisteva, tra l'altro, al fenomeno di primari i quali, dopo una breve permanenza a Zevio, venivano "girati" in altri ospedali, cosi' come si poteva constatare che lavori di qualche mese venivano immancabilmente procrastinati nel tempo, mentre l'ospedale in oggetto non veniva privilegiato da finanziamenti ad esso destinabili in contrapposizione a flussi di fondi canalizzati verso altri ospedali; siamo in presenza di un ospedale che riveste un'importanza primaria nella provincia veronese e che serve la maggioranza dei cittadini dell'USSL 27 i quali si oppongono alla chiusura ed all'eventuale trasformazione con la raccolta di 11 mila firme di cittadini maggiorenni; la soppressione o trasformazione di questo ospedale penalizzerebbe i cittadini che dovrebbero rivolgersi ad una struttura sanitaria non vicina e sprovvista di collegamenti pubblici; si parla di un piano Bezzan volto a trasformare il Chiarenzi in struttura sanitaria a "lungo degenza", quando nella localita' esiste gia' una casa albergo "comunale", dotata di medico di guardia sempre presente dalle ore 20 alle ore 8 del mattino -: se in futuro non intenda garantire alla popolazione il ripristino di tutte quelle funzioni che un tempo aveva l'ospedale di Zevio; se non ritenga che tale importante struttura ospedaliera debba essere sottratta a losche ed oscure manovre politiche. Quanto precede anche in relazione all'atto ispettivo di uguale contenuto restato privo di riscontro nella undicesima legislatura n. 4-07457 del 10 novembre 1992. (4-00757)
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FLEGO ENZO (LEGA NORD)