INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00746 presentata da TARADASH MARCO (FORZA ITALIA) in data 19960605

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Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri del tesoro e del bilancio e della programmazione economica e di grazia e giustizia. - Per sapere - premesso che all'interrogante risultano i seguenti fatti: sempre piu' spesso la stampa nazionale da' notizia del ritrovamento di titoli di Stato falsi, ma eguali a quelli autentici prodotti dall'Istituto poligrafico e zecca dello Stato (IPZS); il suddetto istituto ha sempre goduto di ottima fama, ma da qualche anno si succedono servizi-stampa ed interpellanze parlamentari - nella passata legislatura ne sono state presentate una dozzina da parte di gruppi politici di entrambi gli schieramenti - che mettono in luce una realta' assai diversa e per molti aspetti davvero incredibile. Non si sono avute ne' smentite ne' risposte, se non superficiali, evasive e grottesche; particolarmente gravi due tipi di illegalita' sistematicamente perpetrate dei vertici dell'istituto: a) non sono mai stati deliberati acquisti di carta, metalli preziosi, tondelli per monetazione; egualmente non e' mai stato deliberato il programma annuale di attivita'; b) l'IPZS controlla direttamente o tramite le Cartiere Miliani di Fabriano circa trenta societa', di cui i dirigenti dell'Istituto si autonominano amministratori e sindaci, senza minimamente coinvolgere il consiglio d'amministrazione del Poligrafico nelle loro decisioni e limitandosi a dare generiche informazioni a posteriori. Per lo piu' queste consociate - che di solito hanno un numero ridottissimo di dipendenti e a volte proprio nessuno - hanno accumulato perdite annue di decine di miliardi senza che si sia proceduto neppure alle necessarie svalutazioni. Del bilancio delle Miliani del 1992 esistono due diverse redazioni: l'una con utile "a pareggio" e netto patrimoniale di 81 miliardi, l'altra che riporta una perdita di oltre 18 miliardi e netto patrimoniale di 63 miliardi; nel 1994 il Poligrafico non ha presentato il bilancio consolidato; quanto sopra e' stato ripetutamente denunciato dal rappresentante di Zecca nel consiglio di amministrazione dell'Istituto, il signor Roberto Tribuni. Il ministro Barucci incarico' l'allora provveditore generale dello Stato, Avizzano, di condurre accertamenti, ma costui, "sulla base dei documenti forniti dall'Istituto", dichiaro' le accuse del Tribuni assolutamente infondate. Il ministro Dini ha invece completamente ignorato le ripetute denunce del consigliere di Zecca.Da parte sua anche il comportamento della magistratura romana si presta, ad avviso dell'interrogante, a grave censura. Un esposto presentato dal sovracitato consigliere veniva affidato al sostituto procuratore Martellino che incaricava i Carabinieri del Comando provinciale di Roma di condurre le indagini; costoro interpellavano il Poligrafico per avere ragguagli e - senza mai ascoltare il denunciante che pure aveva presentato istanza in tal senso - producevano una relazione di due mezze pagine in cui si scagionava l'Istituto sulla base di una semplice autocertificazione di correttezza; il 25 marzo 1996 il Ministro del tesoro nominava con proprio decreto (di cui, senza neppure citare il numero, la Gazzetta Ufficiale si limitava a dare notizia) il nuovo consiglio di amministrazione dell'Istituto poligrafico e zecca dello Stato, senza decreto di revoca del precedente che, oltretutto, non era piu' stato convocato dal presidente Ruggeri da ben otto mesi, mentre la legge lo obbligava a farlo almeno una volta ogni tre. Ma la legge n. 437 del 27 ottobre 1995 autorizzava il Ministro del tesoro a mutare composizione ed attribuzioni del suddetto organo, non la sua durata, ed il precedente consiglio di amministrazione sarebbe scaduto solo nel 1997. Il decreto, dunque, e' del tutto illegittimo; ed anche gravemente sospetto, poiche' il Ministro confermava alcuni personaggi (fra cui il presidente Ruggeri) che, nel novembre 1995, avevano ricevuto, come riportato dalla stampa (ad esempio, "Il Sole=24 ore" del 19 novembre 1995), avviso di garanzia dal P.M. Vinci, per l'acquisto a prezzi gonfiati di due societa' (Editalia ed Editalia film), ed estrometteva fra gli altri il dr. Roberto Tribuni; la Gazzetta Ufficiale del 30 aprile 1996 pubblicava il decreto n. 232, recante "disposizioni urgenti in materia contabile e finanziaria"; l'articolo 3, redatto in maniera assolutamente incomprensibile, conferiva 60 miliardi all'Istituto poligrafico e zecca dello Stato per la ricapitalizzazione delle Miliani, deliberata dall'Assemblea dei Soci della stessa il 26 marzo, cioe' proprio il giorno dopo la nomina del nuovo CdA dell'Istituto. In realta' le, Miliani erano sull'orlo della bancarotta soprattutto grazie alle perdite delle societa' da essa controllate; in precedenza la stampa aveva dato notizia che il tesoro aveva contattato una ventina di banche nazionali ed estere alla ricerca di un advisor per verificare lo stato di salute del Poligrafico in vista di una sua possibile privatizzazione -: come il Presidente del Consiglio dei ministri ed il Ministro del tesoro valutino l'operato del loro predecessore che - dai fatti esposti ed ampiamente documentabili - e' ora sospetto di aver volutamente nascosto al Parlamento ed alla pubblica opinione uno scandalo gia' gravissimo, ma che potrebbe assumere dimensioni gigantesche qualora emergessero responsabilita' dell'Istituto poligrafico e zecca dello Stato nella stampa di titoli falsi, ipotesi non del tutto peregrina alla luce del disinvolto modo con cui l'istituto viene amministrato; se l'attuale Ministro del tesoro non ritenga di dover abrogare il decreto del 25 aprile 1996 con cui il suo predecessore nominava il nuovo CdA dell'IPZS, reintegrando in carica quello precedente per poi, dopo aver effettuato rapide e rigorose indagini, procedere in merito; cosa il Ministro del tesoro abbia in animo di fare del citato istituto, anche allo scopo di evitare che i contribuenti e i 7.000 dipendenti dell'IPZS e delle consociate vengano ingiustamente penalizzaati per le responsabilita' dei vertici dell'istituto stesso e di chi - soprattutto al Ministero del tesoro - avrebbe dovuto vigilare; se il Ministro di grazia e giustizia non ritenga di dover aprire un'inchiesta sull'operato del dottor Martellino, il quale, in modo superficiale e frettoloso, decise di chiedere l'archiviazione di un procedimento senz'altro non infondato e suscettibile di sviluppi clamorosi. (4-00746)
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