INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00671 presentata da MARENCO FRANCESCO (ALLENZA NAZIONALE - MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO) in data 19940519
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Al Ministro di grazia e giustizia. - Per conoscere: quali iniziative intenda adottare per far luce su un grave episodio di fuga di notizie che ha avuto come una delle tante conseguenze quella di consentire alla stampa ("Il Giornale" del 15 aprile 1994 ed altri quotidiani del 19 aprile 1994) di divulgare un fatto destinato ad essere segreto: l'essere un magistrato della Repubblica (il consigliere di corte d'appello Giorgio Della Lucia) iscritto nel registro degli indagati presso la procura della Repubblica di Brescia; se sia vera la notizia, riportata dal settimanale "L'Espresso" n. 17 del 29 aprile 1994, che il sostituto procuratore della Repubblica in Brescia dotto Ascione abbia rivolto quesiti al Consiglio superiore della magistratura per essere o meno autorizzato a proseguire le indagini sul collega Della Lucia trasferito a Brescia ed in che data tale quesito sia stato inviato e sia pervenuto al destinatario; di quale tenore fosse ed in che termini si articolasse il suddetto quesito o comunicazione, che dir si voglia; se sia vero che il trasferimento del magistrato Della Lucia da Milano a Brescia sia stato disposto d'ufficio come sanzione disciplinare inflitta dallo stesso Consiglio superiore della magistratura al quale il dottor Ascione ebbe a rivolgere i suoi quesiti; quali siano le ragioni che hanno determinato il vistoso ritardo nel dare esecuzione alla sanzione punitiva del dottor Della Lucia: il decreto ministeriale 22 novembre 1993, vistato dalla Ragioneria centrale in data 6 dicembre 1993, pubblicato nel Bollettino Ufficiale n. 3/94 dell'8 aprile 1994; se sia vera la circostanza che il direttore generale dell'organizzazione giudiziaria - ufficio I - del Ministero di grazia e giustizia abbia inibito al magistrato Della Lucia di prendere possesso del nuovo ufficio con provvedimento - (comunicato via telefax in data 29 aprile 1994!) - con il quale si dispone che lo stesso continui a prestare servizio per tre mesi ancora presso la corte d'appello di Milano e cio' per presunte necessita' di detta corte; quali siano state le specifiche necessita' di servizio della corte d'appello di Milano tali da rendere indispensabile la permanenza a Milano di un magistrato in deroga al disposto di una sentenza definitiva del Consiglio superiore della magistratura, che ha voluto il trasferimento da Milano di detto magistrato proprio per incompatibilita' ambientale; quando siano sorte e quando siano state esternate e da chi tali improvvise impellenti necessita' evidentemente sorte dopo la pubblicazione del decreto di trasferimento nel Bollettino Ufficiale e dopo le esternazioni del sostituto procuratore della Repubblica di Brescia dottor Ascione; quali iniziative intenda adottare per far luce su una vicenda dagli oscuri ed inquietanti contorni e per fugare il ragionevole sospetto, che indubbiamente si fa strada nell'opinione pubblica (per l'eco che la vicenda ha avuto sulla stampa) che ci si trovi di fronte ad una subdola "manovra di palazzo" volta ad eludere la decisione stessa del Consiglio superiore della magistratura, al preciso scopo di mantenere a tutti i costi radicata in Brescia l'indagine penale sul magistrato Della Lucia per il tempo presumibilmente necessario e che l'indagine si concluda anche per fini di strumentalizzazione delle tappe processuali con corrispondenti fughe di notizie e puntuali scoop della stampa e dei mezzi di informazione in genere anche "di Stato"; il provvedimento, sostanzialmente immotivato, di un burocrate invocante imprecise e fantomatiche necessita' di servizio (che sarebbero, come per incanto, sopraggiunte in non pu' di venti giorni) si fa beffa della precisa volonta' espressa in una sentenza definitiva del supremo organo di autogoverno della magistratura, ponendosi come arbitra della competenza del dottor Ascione a continuare le indagini su un collega ormai del suo stesso distretto giudiziario. Cosi' il burocrate finisce, di fatto, per eludere le garantistiche norme sulle competenze giurisdizionali, violando le regole della trasparenza e dello Stato di diritto e per finalita' non certo trasparenti; se non si ritenga fare luce sull'inquietante "gioco" che si sta consumando tra Roma e Brescia ove, con l'uso sperimentato di sospetti telefax, si tenderebbe di eludere le "regole del gioco" delle competenze e con esse le piu' elementari esigenze di trasparenza con manovre che rappresentano ancora il "residuato bellico" della prima Repubblica. (4-00671)
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19940519-19941024
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00671 presentata da MARENCO FRANCESCO (ALLENZA NAZIONALE - MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO) in data 19940519
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
PEZZOLI MARIO (ALLENZA NAZIONALE - MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO)
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2014-05-14T19:17:58Z
4/00671
MARENCO FRANCESCO (ALLENZA NAZIONALE - MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO)
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MINISTRO MINISTERO DI GRAZIA E GIUSTIZIA
19941014