INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00411 presentata da PEDRIZZI RICCARDO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 03/07/2006

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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-00411 presentata da RICCARDO PEDRIZZI lunedì 3 luglio 2006 nella seduta n.017 PEDRIZZI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che: al fine di dare seguito alle convergenti indicazioni emerse dalla riunione congiunta delle Commissioni Esteri e Difesa di Senato e Camera nella XIV legislatura, il Consiglio dei Ministri n. 46 del 23 febbraio 2006 ha deciso di adottare tutte le iniziative opportune a dare respiro strategico e forte valenza operativa alla partnership Italia-Libia; è stata assegnata priorità a chiudere definitivamente il capitolo storico del passato coloniale, anche con misure significative, oltre a quelle già eseguite ed in corso di esecuzione, da concordare con la parte libica, che diano segno di amicizia tra i due popoli, in particolare quella della concessione senza discriminazione dei visti ai profughi italiani; si continua a ricercare con la parte libica una soluzione accettabile del contenzioso economico sui crediti che vantano le aziende italiane espulse dal territorio libico; i componenti dell'AIRL (Associazione Italiana Rimpatriati dalla Libia) erano proprietari in Libia di beni mobili ed immobili ed hanno ivi esercitato le proprie attività, contribuendo allo sviluppo delle relazioni industriali e commerciali del paese stesso; nell'anno 1970, a seguito del mutamento del regime di governo, i nostri connazionali residenti in Libia ed i loro danti causa, subivano, in quanto cittadini italiani, l'espulsione dal territorio libico e la confisca di tutti i loro beni da parte del Governo della Libia, in violazione del Trattato Italo-Libico del 1956, nonché delle Risoluzioni dell'ONU relative alla proclamazione di indipendenza della Libia, che garantivano diritti ed interessi della comunità italiana; in quella occasione, probabilmente per ragioni di opportunità politica ed economica, il Governo italiano ritenne di dover accettare il fatto compiuto, senza denunciare la violazione del Trattato del 1956 e senza avvalersi della clausola arbitrale espressamente prevista dall'articolo 17 del Trattato medesimo; il Parlamento italiano ha approvato, dapprima, la legge del 6 dicembre 1971, n. 1066, con la quale si riconosceva un acconto sugli indennizzi spettanti ai cittadini italiani per i beni perduti, e successivamente la legge del 28 novembre 1980 n. 16, legge del 5 aprile 1985 n. 135 e legge del 29 gennaio 1994 n. 98 che sono ancora in via di applicazione; la misura degli indennizzi normativamente riconosciuti non può considerarsi certamente congrua, sia per ciò che concerne la valutazione dei beni confiscati, sia per la difficoltà o, addirittura l'impossibilità di reperire la documentazione richiesta a supporto delle domande di indennizzo; nel luglio 1998, interveniva tra Italia e Libia un accordo, che pur affrontando e risolvendo diverse «questioni aperte» tra i due Paesi, non faceva alcun cenno alla questione del risarcimento per i beni confiscati dalla Libia ai cittadini italiani; il Governo italiano è stato più volte interpellato e sollecitato ad operarsi in ambito internazionale per conseguire una risoluzione della questione, ma nessuna reale ed efficace azione è stata intrapresa in tal senso, nei trentasei anni che sono trascorsi dalla rivoluzione libica; alcuni componenti dell'AIRL, hanno avviato un azione legale innanzi alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo (CEDU) per censurare la presenza di una prassi amministrativa di tolleranza da parte dell'Italia di un comportamento lesivo dei diritti riconosciuti dalla stessa CEDU -: se non ritengano di fornire chiarimenti in merito a quanto esposto, in particolare per quel che concerne la concessione dei visti di ingresso in Libia ai profughi italiani; quali concrete ed urgenti iniziative intendano assumere per fronteggiare e chiudere questo capitolo storico risalente al secolo scorso; quali provvedimenti intendano prendere per l'integrale soddisfazione dei danni patiti dai nostri connazionali espulsi dalla Libia a seguito delle confische operate dal Governo Libico a partire dal 1970 ed allo stato rimasti ancora sostanzialmente privi di adeguati indennizzi. (4-00411)
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