INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00168 presentata da FASOLINO GAETANO (FORZA ITALIA) in data 06/06/2006
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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-00168 presentata da GAETANO FASOLINO martedì 6 giugno 2006 nella seduta n.009 FASOLINO. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che: Erika De Nardo la sera del 21 febbraio 2001 massacrò a coltellate, insieme con il fidanzato Omar Favaro, a Novi Ligure, in provincia di Alessandria, la madre Susy Cassini e il fratellino undicenne Gianluca; la particolare efferatezza del delitto: il diniego di pietà alla madre incredula e implorante nonché al fratellino che chiedeva, sotto i ripetuti colpi omicidi «Perché lo fai?»; la durata temporale del delitto non riconducibile a un solo colpo mortale, unico e incontrollabile ma ad una serie interminabile di ben 120 coltellate; Erika De Nardo, lungi dal crollare sotto i colpi del rimorso raccontò, agli inquirenti, nel tentativo di sviare le indagini che ad uccidere la madre e il fratellino sarebbero stati due albanesi, dimostrando così, oltre a ferocia fuori del comune, un terrificante cinismo; nel corso delle successive indagini, le confessioni non sono state mai rese in modo spontaneo, il che avrebbe potuto significare almeno un parziale tardivo coinvolgimento emotivo dei due giovani omicidi; in data 14 dicembre 2001 presso il tribunale dei minori di Torino è stata emessa sentenza di condanna per Erika nella misura di 16 anni e per Omar di anni 14, sentenza confermata in Appello il 30 maggio 2002 e in Cassazione il 9 Aprile 2003 (nella sentenza Erika è definita la regista, Omar l'esecutore); che Omar, diventato maggiorenne a maggio e trasferito dal Ferrante Aporti di Torino al carcere di Asti Quarto, il 12 novembre 2004 ha chiesto il primo permesso per uscire di prigione e dal 5 gennaio 2005 potrà beneficiare dei permessi premio purché presenti un progetto legato ad attività socializzanti di recupero o di volontariato (fino ad oggi, comunque, nonè mai uscito dal carcere); Erika, invece, al compimento del 21 o anno è stata trasferita dal carcere dei minori di Milano a Brescia, in un carcere per adulti e in data 21 maggio 2006 è uscita momentaneamente di prigione per un'iniziativa di risocializzazione: la gara sportiva «oltre il muro» organizzata dall'Uisp di Brescia presso la struttura dell'oratorio della Buffalora. Come riferisce la stampa, Erika non «lasciava incredibilmente trapelare la minima ombra» e ha giocato disinvoltamente con le altre compagne; la figura di Erika è da anni oggetto di studio da parte del personale del carcere, dei giudici e dei suoi avvocati. La sua, è stata definita personalità apparentemente implacabile che ha mostrato un solo cedimento in occasione del trasferimento nel carcere per adulti quando ha dichiarato di avere paura; la sua immagine sui giornali, che hanno riportato in massa l'evento, appare in stridente contrasto con il feroce delitto commesso ed è suggestiva per l'induzione, specie nel lettore giovane o giovanissimo, di sentimenti di emulazione e mitizzazione. L'insieme diventa, altresì, offensivo e provocatorio nei confronti della memoria della giovane madre e dell'innocentissimo fratellino -: se non ritenga che sarebbe necessario non consentire l'accesso per fotografi e giornalisti alle manifestazioni sportive o artistiche cui partecipano i detenuti. (4-00168)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00168 presentata da FASOLINO GAETANO (FORZA ITALIA) in data 06/06/2006
Camera dei Deputati
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1
20070913
20060606
20060606-20070913
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00168 presentata da FASOLINO GAETANO (FORZA ITALIA) in data 06/06/2006
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
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4/00168
FASOLINO GAETANO (FORZA ITALIA)