INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00136 presentata da GINEFRA DARIO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20080520
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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-00136 presentata da DARIO GINEFRA martedi' 20 maggio 2008 nella seduta n.006 GINEFRA. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che: nel marzo 2008, una societa' dello Utah, la «Energy Solutions Inc.» di Salt Lake City, ha chiesto i permessi per importare negli Usa 20.000 tonnellate di rifiuti radioattivi dall'Italia; la domanda e' stata inoltrata alla United States Nuclear Regulatory Commission (altresi' detta NRC), vale a dire la commissione governativa americana atta alla regolamentazione nucleare; si tratterebbe di trasportare metalli contaminati, grafite, materia risultante da attivita' di asciugatura (come legno, carta e plastica), liquidi (come fluidi acquosi e a base organica) e resine a scambio ionico, trattate e non trattate, tra le quali resine speciali usate, ad esempio, nel trattamento di scarichi radioattivi; il volume totale stimato del materiale da trasportare dovrebbe essere approssimativamente pari a 1.000.000 di piedi cubici, equivalenti a 28.316,84 metri cubi; il trasporto dovrebbe avvenire via mare e i porti d'arrivo potrebbero essere New Orleans e Charleston (South Carolina), all'arrivo la «Energy Solutions Inc.» provvederebbe a trasferire il materiale nucleare italiano nel suo impianto del Tennessee (ad Oak Ridge) per riprocessarlo e, ultimata questa attivita' di trasformazione, la societa' si propone di stoccare circa 1.600 tonnellate di scorie in un suo deposito specializzato che si trova nello Utah, presso Tooele County; secondo la copia originale della richiesta presentata dalla «Energy Solutions Inc.» alla NRC, vi sono due domande d'autorizzazione: una che concerne l'import, l'altra, invece, che riguarda l'esportazione in Italia sulla quale e' scritto che nel nostro Paese verrebbero rispediti «i rifiuti radioattivi che non possono essere sistemati nello Utah»; secondo il suddetto documento si parla di una quantita' che «approssimativamente» potrebbe raggiungere le «1.000 tonnellate di rifiuti contaminati radioattivamente» ed e' importante precisare che il deposito dello Utah e' autorizzato ad accogliere soltanto scorie a bassa radioattivita'; sia per quanto riguarda l'import, che per cio' che concerne l'export, il referente italiano indicato dalla «Energy Solutions Inc.» e' la «Sogin» (Societa' Gestione Impianti Nucleari), una S.p.a. che per unico socio ha il Ministero dell'economia e delle finanze ed e' stata incaricata dallo Stato di smantellare, in sicurezza, il patrimonio radioattivo italiano; la «Energy Solutions Inc.» specifica alla NRC anche da quali «fornitori» arrivera' il materiale radioattivo: dalle quattro centrali atomiche di Trino (in Piemonte), Caorso (Emilia Romagna), Garigliano (Campania) e Latina (Lazio), e dagli impianti in via di smantellamento di Saluggia e Bosco Marengo (entrambi in Piemonte), da quello di Casaccia (in provincia di Roma) e, infine, da quello di Trisaia, nel territorio di Rotondella (Matera); prima di dare il suo fondamentale assenso all'import-export della «Energy Solutions Inc.», la NRC ha dovuto avviare una fase di «informazione e ascolto» della popolazione, la quale ha reagito mobilitandosi con cortei, picchettaggi, manifestazioni, petizioni, contestando sia l'importazione in se', sia alcuni aspetti dell'operazione e mostrandosi contraria alla presenza delle suddette navi nei porti americani, al fatto che il materiale debba attraversare i confini del paese a bordo di tir o treni e, soprattutto, alla decisione che tale materiale radioattivo italiano sia stoccato in territorio americano; nei giorni scorsi si e' riunito il Northwest Intestate Low-Level Waste Compact (NWIC), un organo intergovernativo che, dal 1981, si occupa di rifiuti a bassa radioattivita' e tutela dei cittadini, all'ordine del giorno c'e' la domanda della «Energy Solutions Inc.» e il governatore dello Utah, Jon Huntsman, ha gia' dato mandato al suo rappresentante di bocciare la richiesta di stoccare nel suo territorio i rifiuti italiani, e stando al regolamento, se manca l'autorizzazione dello Stato che deve accogliere le scorie, nulla si puo' fare; la «Energy Solutions Inc.» insiste nella sua richiesta e i suoi funzionari hanno affermato che soltanto la NRC ha voce in capitolo quando si tratta di importazione di rifiuti e che si aspetta per il prossimo giugno la risposta se concedere o no il suo nulla osta; essendo stati interrogati a tale proposito i vertici della «Sogin», in un primo momento l'azienda, attraverso i suoi portavoce, non ha confermato d'aver stipulato un accordo per l'export radioattivo con «Energy Solutions Inc.», successivamente, invece, la risposta e' stata un no comment -: quale atteggiamento intenda tenere il Ministro rispetto ad una tale situazione di cui non e' stata data notizia, se non in maniera superficiale, alla popolazione italiana, e, soprattutto, cosa accadra' delle mille tonnellate di rifiuti nucleari che la societa' «Sogin» si impegna, secondo contratto, a riportare in Italia.(4-00136)
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20080520-20081023
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SOTTOSEGRETARIO DI STATO ECONOMIA E FINANZE
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