INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00094 presentata da PARLATO ANTONIO (MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO - DESTRA NAZIONALE) in data 19920423

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_00094_11 an entity of type: aic

Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per conoscere - premesso che: il sostegno economico e finanziario alle imprese industriali, commerciali e di servizio del Mezzogiorno d'Italia, e' stato attuato attraverso l'intervento ordinario, ma soprattutto quello straordinario dello Stato nel Mezzogiorno, a norma di numerose leggi tra le quali le leggi 218/78, 517/78, 219/81, 46/82, 651/83, 775/84, 64/86, 346/88 e molte altre che hanno riguardato incentivi economici in varie forme (agevolazioni fiscali, fiscalizzazione di oneri sociali, accesso al credito a condizioni particolari per la costruzione, ricostruzione, ampliamento degli stabilimenti, per l'acquisto di macchinari ed impianti, per la riconversione produttiva, la ricerca e la innovazione tecnologica di processo e di prodotto e via di seguito). Nel presentare le istanze, volte ad accedere alle risorse disponibili le imprese hanno prodotto progetti e programmi nei quali hanno dovuto fare esplicito cenno agli organici che con l'approvazione dei programmi e la erogazione delle relative risorse sarebbero stati impiegati o mantenuti o aumentati nella loro entita'. Nell'istruttoria delle pratiche e nelle conseguenti deliberazioni da parte degli enti e degli uffici preposti si e' quindi tenuto conto dei riflessi occupazionali che l'erogazione delle risorse avrebbero comportato sul mantenimento e l'ampliamento dei livelli occupazionali. Parametro - come appare ovvio - concorrente in misura determinante e condizionante per la conclusione positiva dell'istruttoria e per l'erogazione delle risorse finanziarie e delle agevolazioni concesse. Da cio' si deve dedurre che le imprese erano destinatarie - spesso anche per migliaia di miliardi come e' avvenuto per gli accordi di programma o cumulando diverse provvidenze a vario titolo - delle risorse finanziarie e creditizie e delle agevolazioni fiscali e previdenziali a condizione che avessero realizzato, lasciato inalterato o addirittura ampliato, i livelli occupazionali; e' invece accaduto e tuttora accade che, fatte proprie le risorse pubbliche, talune imprese o hanno trasferito a terzi le aziende o le hanno chiuse volontariamente per poi riaprirle in altre forme e/o luoghi, o sono state dichiarate fallite o ancora hanno continuato ad esercitare la loro attivita' non solo non realizzando ma anche non mantenendoli inalterati o non sviluppando i livelli occupazionali (a differenza di quanto era stato rispettivamente esplicitato nel programma presentato per ottenere le risorse pubbliche) ed invece hanno effettuato o vanno effettuando licenziamenti collettivi, o hanno posto e stanno ponendo in tutto od in parte i dipendenti in cassa integrazione per poi licenziarli secondo le pregresse procedure o attraverso, ora, anche il passaggio intermedio della mobilita' a norma della legge 223 del 23 luglio 1991, in violazione palese delle condizioni specifiche, quanto al parametro occupazionale programmato, in presenza e sul presupposto dell'attuazione delle quali le risorse erano state erogate. Non spetta certo all'interrogante qualificare le fattispecie come ipotesi di reato di truffa (pur avendone in taluni casi tutte le apparenze ove si fosse in presenza di dolo che avesse posto in essere raggiri od artifizi in ordine ai livelli occupazionali da realizzare, sviluppare, mantenere ed in riferimento anche ai quali i finanziamenti erano stati erogati) essendo, questo, compito esclusivo della magistratura ordinaria e contabile. L'interrogante intende piuttosto, oltre che evidenziare l'eventuale rilevanza penale di fattispecie per le quali fossero accertate, a seguito di indagini approfondite ipotesi di reato per la sussistenza di dolo, un'altra questione delicata e rilevante anche nell'ipotesi di sola colpa. E cioe' che - a parte altre sanzioni - in tutte le ipotesi potrebbe essere configurabile il doveroso risarcimento del danno erariale, con la restituzione delle somme (capitale oltre interessi e svalutazione monetaria) dalle imprese introitati senza causa con l'indebito loro arricchimento. Non potendo minimamente pensarsi che il legislatore abbia voluto garantire, con le risorse e le agevolazioni pubbliche concesse, i soli profitti alla proprieta' dell'impresa assicurandol ampi margini di utili patrimoniali ed economici per l'effetto dell'introito di risorse pubbliche senza un parallelo effetto sociale, dovendosi globalmente guardare ai vantaggi assicurati alle imprese come ad un contesto nel quale capitale e lavoro sono stati visti indissolubilmente, unitariamente e congiuntamente E che sul piano sociale avrebbero dovuto assicurare - come molte leggi hanno richiamato - la realizzazione o la continuita' dello sviluppo globale dell'impresa, in termini cioe' produttivi ed occupazionali, e non certo di una sola parte con esclusione dell'altra; l'interrogante per la lunga esperienza parlamentare sia nella Commissione bilancio che in quella bicamerale per il controllo sugli interventi nel Mezzogiorno puo' affermare - senza tema di smentita - anche a fronte della lettura dei resoconti della Camera dei deputati, come il legislatore abbia costantemente voluto emanare le normative richiamate in funzione della concorrente risoluzione dei problemi occupazionali; poiche' all'interrogante risulta al momento che a vario titolo, nella provincia di Napoli ed in quella di Caserta, hanno usufruito complessivamente di risorse pubbliche le seguenti societa': Kodak stabilimento di Marcianise, Sofer stabilimento di Pozzuoli, STS Tonolli ora Nuova Samin stabilimento di Marcianise, Olivetti stabilimento di Pozzuoli e Marcianise, Pirelli stabilimento di Pozzuoli, Alenia (gia' Selenia ed Aeritalia) stabilimenti di Napoli, Pomigliano d'Arco e Bacoli, Birra Peroni stabilimento di Napoli, Mario Valentino stabilimenti di Pozzuoli e di Napoli ed altri stabilimenti meridionali, per migliaia di miliardi e che le dette societa', pur in presenza dei detti cospicui finanziamenti, hanno espletato o intendono espletare licenziamenti di personale o attraverso le procedure pregresse o quelle di cui alla legge n. 223 del 1991 direttamente o, prima, per il tramite della sola cassa integrazione ed ora anche della mobilita', colpendo molte decine di migliaia di dipendenti a Napoli, Caserta e loro province e nel restante Mezzogiorno -: se nelle singole fattispecie di cui alle societa' citate e loro controllate, siano ipotizzabili specifiche figure di reato ove sussista il dolo ed in ogni caso, anche per sola colpa, violazioni civili ed amministrative in danno dello Stato, e se il Governo voglia applicare, sentita anche la Corte dei conti, in caso affermativo le sanzioni opportune con la richiesta di ristoro del danno contabile e la restituzione totale o parziale delle somme in numerario erogate e dei corrispettivi importi delle agevolazioni concesse, gravate dell'importo degli interessi e della rivalutazione, in misura proporzionale ai livelli occupazionali che non fossero stati realizzati, mantenuti o sviluppati secondo i dati contenuti nelle istanze e nei programmi prodotti al fine di ottenere l'erogazione di pubbliche risorse ed agevolazioni varie, a meno che non vengano reintegrati nel posto di lavoro i dipendenti cassaintegrati, in mobilita' o licenziati oppure assunti coloro che, sempre secondo i detti programmi, avrebbero dovuto esserlo; se consti quale seguito ed esito abbia avuto l'esposto in data 29 gennaio 1992 - di analogo tenore - inviato alla procura della Repubblica di Roma e alla procura generale presso la Corte dei conti. Quanto precede anche in relazione all'atto ispettivo di uguale contenuto, restato privo di riscontro nella decima legislatura, n. 4-31313 del 12 febbraio 1992. (4-00094)
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MINISTRO MINISTERO DEL BILANCIO E DELLA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA 
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