INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/03421 presentata da PECORARO SCANIO ALFONSO (MISTO-VERDI-L'ULIVO) in data 25/05/2004

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic3_03421_14 an entity of type: aic

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea Atto Camera Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-03421 presentata da ALFONSO PECORARO SCANIO martedì 25 maggio 2004 nella seduta n. 473 PECORARO SCANIO, BOATO, ZANELLA, BULGARELLI, CENTO, CIMA e LION. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che: risulta presentato un contrassegno composito da parte della neo formazione politica «Lista per l'abolizione dello scorporo - Federazione dei Verdi verdi - Verdi Federalisti», in occasione delle prossime elezioni europee del 12 e 13 giugno 2004; in risposta all'interrogazione n. 3-03306 del 27 aprile 2004, sullo stesso argomento, il Governo, tramite il Sottosegretario Balocchi, ha semplicemente riportato la cronaca dei fatti, omettendo di rispondere a una parte dei quesiti posti, affermando che «l'ufficio nazionale elettorale, il 10 maggio 2004, ha rigettato l'opposizione, ritenendo che la confondibilità tra contrassegni, da apprezzarsi nell'ambito di osservazione dell'elettore di ordinaria diligenza, non può discendere dalla mera coincidenza di uno o più segni od elementi descrittivi e sussiste solo di fronte all'identità o somiglianza del messaggio complessivamente offerto dall'insieme di tutte le componenti»; il Consiglio di Stato, con ordinanza n. 2227 del 2004, in riforma dell'ordinanza del tribunale amministrativo regionale del Lazio n. 4 del 2004, ha disposto una sospensiva della decisione dell'ufficio elettorale nazionale per il Parlamento europeo presso la Corte di cassazione, che aveva rigettato il ricorso presentato dalla Federazione dei Verdi; l'ordinanza stabilisce, tra le altre cose, che «l'apposizione in primo piano, all'interno del contrassegno delle liste appellate, di segni grafici (per esempio, espressione letterale "Verdi" nel carattere e nella forma utilizzati, colore giallo in campo verde, simboli grafici stilizzati) è idonea a produrre confusione nell'elettore medio, richiamando simboli tradizionalmente associati alla formazione politica dell'appellante»; con una procedura assolutamente innovativa e, secondo gli interroganti, evidentemente illegittima, il ministero dell'interno, in data 21 maggio 2004, ha accettato un nuovo contrassegno dal gruppo politico «Per l'abolizione dello scorporo e contro i ribaltoni - Federazione Nazionale dei Verdi verdi - Verdi Federalisti»; soltanto il 24 maggio 2004 il ministero dell'interno comunicava alla Federazione dei Verdi di aver accettato un nuovo contrassegno della formazione politica «Per l'abolizione dello scorporo e contro i ribaltoni - Federazione Nazionale dei Verdi verdi - Verdi Federalisti»; il contrassegno in questione si differenzia dal precedente per la «esaltazione», al suo interno, dei caratteri grafici e dei simboli storicamente riconducibili alla lista «Per l'abolizione dello scorporo e contro i ribaltoni» e per la riduzione dell'area destinata agli altri simboli, accogliendo solo parzialmente le obiezioni mosse dal Consiglio di Stato; il nuovo contrassegno presentato dal gruppo politico «Per l'abolizione dello scorporo e contro i ribaltoni - Federazione Nazionale dei Verdi verdi - Verdi Federalisti» presenta una tonalità dei colori verde e giallo, diversa dal simbolo precedentemente presentato, assolutamente uguale alle tonalità di verde e giallo del simbolo presentato dalla Federazione dei Verdi, con l'evidente obiettivo di proseguire nell'intento fraudolento di mantenere il massimo di somiglianza tra i due simboli; l'articolo 11, terzo comma, della legge 24 gennaio 1979, n. 18, afferma testualmente che «nel caso che l'ufficio elettorale nazionale respinga l'opposizione avverso l'invito del ministero dell'interno a sostituire il contrassegno, quello ricusato non può più essere sostituito», stabilendo evidentemente l'impossibilità di sostituire i contrassegni dopo il termine fissato per il deposito, che era il 26 aprile 2004, e nelle 48 ore successive alla notifica dell'avvenuto deposito da parte del ministero dell'interno per eventuali modifiche, così come stabilito dall'articolo 16 del decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361; l'ordinanza del Consiglio di Stato annullava una decisione presa dall'ufficio elettorale nazionale per il Parlamento europeo presso la Corte di cassazione, non disponendo alcuna sostituzione del contrassegno, bensì dando indicazioni, anche per il futuro, per un diverso utilizzo dei simboli grafici all'interno del contrassegno; nell'assumersi la responsabilità di riaprire i termini per la modifica del contrassegno elettorale, il ministero dell'interno avrebbe dovuto comunicare a tutti gli interessati il fatto in questione e avrebbe dovuto prevedere la riapertura dei termini previsti dalla legge n. 18 del 1979 e dal decreto del Presidente della Repubblica n. 351 del 1957 per tutti gli interessati, non da ultimo per il fatto che altre formazioni politiche, dopo la modifica apportata, avrebbero potuto avere interesse a ricorrere avverso l'ammissione del nuovo contrassegno della formazione politica «Per l'abolizione dello scorporo e contro i ribaltoni - Federazione Nazionale dei Verdi verdi - Verdi Federalisti» -: per quale motivo il ministero dell'interno abbia accettato un altro simbolo da parte del gruppo politico «Per l'abolizione dello scorporo e contro i ribaltoni - Federazione Nazionale dei Verdi verdi - Verdi Federalisti», dal momento che l'accoglimento di un simbolo modificato, oltre i termini stabiliti dalla legge e al di fuori di qualsiasi disposizione legislativa o giudiziaria, costituisce una grave lesione dei diritti delle altre formazioni politiche partecipanti alla competizione elettorale e un grave vulnus sulla regolarità delle stesse, per quale motivo, nell'accettare tale simbolo, non si sia tenuto in considerazione la parte dell'ordinanza del Consiglio di Stato citata in premessa, consentendo che la parola «Verdi» restasse al centro e in primo piano, come mai l'accoglimento del nuovo simbolo, in rispetto alle prescrizioni di legge, non sia stato tempestivamente notificato alla Federazione dei Verdi e a tutte le formazioni politiche partecipanti alla competizione elettorale, le quali, in virtù dell'avvenuta riapertura dei termini per il deposito del contrassegno, avrebbero potuto presentare ricorso all'ufficio elettorale nazionale per il Parlamento europeo presso la Corte di Cassazione, e se non ritenga opportuno intervenire per tutelare la formazione politica «Federazione dei Verdi» in quanto oggetto di quella che agli interroganti appare una vera e propria truffa ripetuta nel corso degli anni. (3-03421)
xsd:string INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/03421 presentata da PECORARO SCANIO ALFONSO (MISTO-VERDI-L'ULIVO) in data 25/05/2004 
Camera dei Deputati 
xsd:integer
20040526 
20040525 
20040525-20040526 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/03421 presentata da PECORARO SCANIO ALFONSO (MISTO-VERDI-L'ULIVO) in data 25/05/2004 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 
BOATO MARCO (MISTO-VERDI-L'ULIVO) 
BULGARELLI MAURO (MISTO-VERDI-L'ULIVO) 
CENTO PIER PAOLO (MISTO-VERDI-L'ULIVO) 
CIMA LAURA (MISTO-VERDI-L'ULIVO) 
LION MARCO (MISTO-VERDI-L'ULIVO) 
ZANELLA LUANA (MISTO-VERDI-L'ULIVO) 
xsd:dateTime 2015-04-28T23:09:19Z 
3/03421 
PECORARO SCANIO ALFONSO (MISTO-VERDI-L'ULIVO) 

blank nodes

data from the linked data cloud