INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/02031 presentata da PICCOLO SALVATORE (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20120124

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Atto Camera Interrogazione a risposta orale 3-02031 presentata da SALVATORE PICCOLO martedi' 24 gennaio 2012, seduta n.575 PICCOLO, DAMIANO, ANDREA ORLANDO, BOSSA, NICOLAIS, CIRIELLO, ROSSOMANDO, LOLLI, BELLANOVA, MAZZARELLA, CUOMO, BOFFA e BONAVITACOLA. - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che: e' noto che - in forza degli impegni assunti e piu' volte ribaditi dalla Fiat - nella costituita Fabbrica Italia di Pomigliano d'Arco dovrebbero essere investite risorse finanziarie per 800 milioni di euro per la realizzazione del progetto della nuova Panda e per altri 300 milioni di euro nelle aziende dell'indotto, con una ricaduta occupazionale complessiva, tra azienda automobilistica e indotto, di circa 8.000 unita' (3.000 + 5.000 lavoratori); attualmente, a Pomigliano la Fiat utilizza la cassa integrazione in deroga, per cessazione attivita', per circa 3.800 lavoratori; oltre 5.000 lavoratori del vecchio stabilimento FIAT si prevede l'assorbimento nella Newco per la produzione della nuova Panda, anche se emerge la fondata preoccupazione che l'adozione di nuove tecnologie automatizzate possa comportare una consistente riduzione degli addetti necessari alla lavorazione; allo stato, non si conoscono i tempi di rientro in produzione, sia per i lavoratori della vecchia Fiat, sia per i lavoratori dell'indotto campano (circa 23.000 persone); sta di fatto che l'avvio della produzione della Nuova Panda per ora ha permesso il rientro nello stabilimento di Pomigliano (FIP) di una quantita' ridotta di addetti; da notizie acquisite direttamente da lavoratori e dirigenti sindacali della Fiat di Pomigliano d'Arco, peraltro riferite anche dalla stampa locale, risulta che nello stabilimento Fabbrica Italia Pomigliano, in attivita' per la produzione della nuova Fiat Panda sono stati riassunti poco piu' di un migliaio di lavoratori «ex Fiat»; tra questi, per singolare e preoccupante coincidenza, non figurerebbe alcun lavoratore iscritto alla GCIL, nonostante che, all'atto del referendum sull'accordo aziendale di Pomigliano, la FIOM CGIL annoverasse, tra i suoi aderenti, circa 850 lavoratori; recenti dichiarazioni dell'amministratore delegato Marchionne circa l'eventualita' di nuove alleanze strategiche e la possibilita', a giudizio degli interroganti adombrata ambiguamente, di una dislocazione fuori dall'Italia della sede della futura FIAT Chrysler hanno suscitato profondo allarme, alimentando il timore di futuri ridimensionamenti di investimenti e di occupazione; si paventa sempre di piu' il concreto rischio che una quota rilevante di lavoratori non venga riassorbita dalla nuova societa', con una prevedibile, conseguente riduzione degli organici che - si teme - possa essere attuata con criteri pesantemente discriminatori nei confronti di quella parte dei lavoratori iscritti e/o vicini a una determinata componente sindacale ed, in particolare, alla Fiom Cgil; e' del tutto evidente che una tale ipotesi determinerebbe una gravissima ed intollerabile lesione della liberta' sindacale e delle garanzie poste a tutela dei lavoratori dalla nostra Costituzione, che sancisce il principio di non discriminazione per ragioni politiche, religiose, sindacali, di razza, di lingua e di sesso e, piu' specificamente, dalla legge n. 300 del 1970 (statuto dei lavoratori) che, ad esempio, vieta di condizionare l'assunzione di personale all'adesione o meno ad una determinata organizzazione sindacale; in merito, e' qui utile richiamare la sentenza n. 4020 del 16 luglio 2011 con la quale il tribunale di Torino (sezione lavoro, Fiom Cigl Nazionale contro Fiat spa, Fiat Group Automobiles spa, Fabbrica Italia Pomigliano spa) ha dichiarato antisindacale la condotta posta in essere da Fiat spa, Fiat Group Automobiles spa, Fabbrica Italia Pomigliano spa, in quanto determinava, come effetto conseguente, l'estromissione di Fiom-Cgil dal sito produttivo di Pomigliano d'Arco (Napoli); peraltro, non puo' essere sottovalutato dal Governo il gravissimo rischio che ulteriori tagli all'occupazione nella precaria situazione economica dell'area napoletana esaspererebbero ancor piu' la gia' difficile condizione sociale -: se i Ministri interessati non ritengano opportuno ed urgente, ciascuno per le rispettive competenze, verificare la fondatezza delle notizie e dei fatti innanzi segnalati; se, inoltre, non intendano assumere immediate e adeguate iniziative per attivare un confronto approfondito ed ottenere risposte chiare e concrete dalla Fiat, sia in relazione ai livelli occupazionali previsti per la Fip (Fabbrica Italia Pomigliano), sia in relazione alla permanenza in Italia del gruppo ed ai suoi progetti strategici di investimento. (3-02031)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/02031 presentata da PICCOLO SALVATORE (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20120124 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 
BELLANOVA TERESA (PARTITO DEMOCRATICO) 
BOFFA COSTANTINO (PARTITO DEMOCRATICO) 
BONAVITACOLA FULVIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
BOSSA LUISA (PARTITO DEMOCRATICO) 
CIRIELLO PASQUALE (PARTITO DEMOCRATICO) 
CUOMO ANTONIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
DAMIANO CESARE (PARTITO DEMOCRATICO) 
LOLLI GIOVANNI (PARTITO DEMOCRATICO) 
MAZZARELLA EUGENIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
NICOLAIS LUIGI (PARTITO DEMOCRATICO) 
ORLANDO ANDREA (PARTITO DEMOCRATICO) 
ROSSOMANDO ANNA (PARTITO DEMOCRATICO) 
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PICCOLO SALVATORE (PARTITO DEMOCRATICO) 

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