INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/02007 presentata da LIBE' MAURO (UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO) in data 20120111
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Atto Camera Interrogazione a risposta orale 3-02007 presentata da MAURO LIBE' mercoledi' 11 gennaio 2012, seduta n.568 LIBÈ e DELFINO. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che: il processo di liberalizzazione del settore della distribuzione del gas naturale e' stato avviato, tra la fine degli anni Novanta gli inizi degli anni Duemila, attraverso ladirettiva 98/30/CE e il decreto legislativo di recepimento (cosiddetta legge Letta) n. 164 del 2000; il problema specifico dell'Italia e' stato quello della eccessiva frammentazione della gestione del servizio legato alla gestione statale dei servizi pubblici locali. Con l'apertura al mercato, l'affidamento a gara pubblica del servizio e quindi alla logica dei «ricavi tariffari», il numero di operatori si e' sensibilmente ridotto. Nonostante questa apertura, le competizioni che hanno avuto luogo hanno comportato numerosi contenziosi e sono state aggiudicate con il criterio prevalente del massimo canone offerto agli enti locali, con effetti negativi sia sulle imprese sia sui clienti finali; e' quindi intervenuto, ex legge 99 del 2009, il decreto ministeriale del 19 gennaio 2011 che ha definito in 177 gli ambiti territoriali minimi della distribuzione gas. Questo provvedimento contiene pero' al suo interno tutta una serie di importanti criticita' per la piena ed efficace liberalizzazione del settore. Se, da una parte, infatti, si cerca di razionalizzare la distribuzione attraverso una definizione efficiente del settore, permangono nel sistema tutta una serie di barriere all'ingresso sia di natura economico-finanziaria, sia di struttura in relazione alla presenza di grandi operatori, in posizione di forza in ambiti poco numerosi e troppo ampi; cio' rischia di vanificare la ragione stessa per cui si ritiene utile introdurre processi di liberalizzazione del mercato -: se non si intenda ridurre la dimensione degli ambiti ad un livello compatibile con i costi e lasciare quindi al mercato la creazione di unioni tra gestori, per evitare che il numero relativamente ristretto dei 177 ambiti rischi di avere conseguenze anti competitive; se non intenda omologare e predisporre dei bandi standard per tutte le gare di assegnazione, adottando l'atteso decreto sui criteri per il loro svolgimento. (3-02007)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/02007 presentata da LIBE' MAURO (UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO) in data 20120111
INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE
DELFINO TERESIO (UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO)
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3/02007
LIBE' MAURO (UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO)