INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01261 presentata da ASCIERTO FILIPPO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 19970620

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Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri di grazia e giustizia, dell'interno e della difesa. - Per conoscere - premesso che: il colonnello Riccio e' stato insignito di medaglia d'argento al valor militare per la sua attivita' di lotta alla criminalita' ed al terrorismo; lo stesso colonnello ha catturato 14 latitanti nell'ultimo biennio operando in Sicilia; l'ufficiale e' stato comandante della sezione anticrimine di Genova e quindi poi alle dipendenze del Ros; nel 1992, l'attuale prefetto De Gennaro volle che il colonnello Riccio creasse la sezione Dia a Genova, nonostante che lo stesso fosse un giovane tenente colonnello e non avesse quindi il grado per rivestire un cosi' delicato incarico (colonnello o primo dirigente), poiche' conosceva i suoi trascorsi; negli anni seguenti ha operato con gli stessi magistrati che oggi lo stanno accusando. Con l'onorevole Parenti, all'epoca dei fatti sostituto procuratore presso la procura di Savona (unica a difendere l'operato dei carabinieri), ha effettuato le principali operazioni antidroga che portarono alla scoperta della prima raffineria di stupefacenti; le accuse sono mosse da dichiarazioni di pentiti e da velate insinuazioni di appartenenti all'arma, suoi ex dipendenti; i pentiti sono gli stessi confidenti che, a suo tempo, furono infiltrati negli ambienti criminali per sconfiggere l'organizzazione, di grande pericolosita', collegata al cartello di Meddelin; i militari che attualmente si trovano coinvolti nella vicenda sono l'espressione della massima efficienza dell'arma, nel periodo storico in argomento, tanto che uno di essi, promosso per benemerenze di istituto, e' stato anche costretto, a tutela della propria incolumita' personale, a prestare servizio presso un'ambasciata all'estero -: se sia giusto che persone che abbiano avuto un'intensa attivita' di contrasto alla criminalita', esponendosi in prima persona (caso esemplificativo quello del maresciallo Doneddu costretto ad espatriare), debbano vedere il proprio nome pubblicato a caratteri cubitali su tutti i maggiori quotidiani nazionali ed organi d'informazione, mettendo a repentaglio l'incolumita' dei propri familiari; se gli attuali vertici del Ros di Roma e Genova, la cui attivita' di controllo sull'operato del colonnello Riccio era gia' in atto nel momento dei fatti in argomento, debbano permanere nel loro incarico potendosi ipotizzare azioni di depistaggio e quindi l'insorgere di dubbi sul regolare svolgimento delle indagini, oggetto delle incriminazioni; se corrisponda al vero che tra tutti i militari in servizio al Ros di Genova, gli unici ad essere arrestati, o quantomeno indagati, sono quelli che il colonnello Riccio, nel 1992, porto' con se' alla Dia di Genova; quali siano le motivazioni del perche' solo oggi, i militari rimasti al Ros, parlano dei reati contestati ai loro colleghi e superiori; se non ritengano che i suddetti militari non possano, con la loro permanenza, inquinare le prove avendo a disposizione tutti gli atti relativi alle indagini, oggetto del procedimento penale. (3-01261)
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