INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01063 presentata da NUCARA FRANCESCO (MISTO - REPUBBLICANI REGIONALISTI POPOLARI) in data 20100511

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Atto Camera Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01063 presentata da FRANCESCO NUCARA martedi' 11 maggio 2010, seduta n.319 NUCARA. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che: Moody's nel suo report sul rischio di contagio del debito degli Stati sovrani ha, forse, espresso una preoccupazione eccessiva nei confronti dell'Italia. A seguito delle proteste, ha quindi precisato che non era intenzione dell'agenzia di rating coinvolgere il nostro Paese in un giudizio negativo; la successiva rettifica, tuttavia, non ha modificato il giudizio iniziale, dove, peraltro, era stato ben precisato che l'Italia si trovava in una posizione piu' solida rispetto agli altri Paesi considerati: Grecia, Spagna, Irlanda, Portogallo e Inghilterra. In questi casi, infatti, il rischio sistemico derivava dall'eccessiva esposizione dei relativi sistemi finanziari e dal forte indebitamento delle famiglie. In Italia, invece, il rischio di contagio poteva essere solo la conseguenza del mutato atteggiamento dei mercati nei confronti di tutte quelle economie che presentavano un eccesso di debito pubblico. Sta comunque il fatto che il rating - Aa2 - e' stato confermato. Rispetto agli altri Paesi l'Italia si colloca, pertanto, nella terz'ultima posizione, seguita solo da Grecia - A3 - Irlanda - Aa1 - e Portogallo - Aa2. La differenza fondamentale sta nel fatto che la sua valutazione e' stabile, mentre per le altre economie considerate, si attende una revisione al ribasso; negli ultimi giorni lo spread tra i Btp e il bund tedesco ha mostrato forti oscillazioni. Venerdi' 7 maggio 2010 era pari a 164 punti base per ridursi a 137 il giorno successivo, solo dopo il varo del piano europeo a difesa dell'euro: segno che i mercati scontano una fragilita' complessiva dei nostri conti pubblici e chiedono, pertanto, un maggior premio per il rischio; nel frattempo il Ministro interrogato annunciava una manovra di 25 miliardi di euro, per gli anni 2011 e 2012, al fine di rispettare le regole di Maastricht, inevitabilmente destinate - come mostra il caso della Spagna, della Grecia e del Portogallo - a divenire piu' stringenti; nulla invece e' immutato, nei propositi del Governo, per pervenire quanto prima alla riforma del federalismo fiscale, di cui e' stato emanato il primo decreto legislativo per il trasferimento di parte del demanio agli enti locali «a titolo gratuito», facendo cosi' venir meno un cespite importante dello Stato centrale, la cui valorizzazione e successiva dismissione a titolo oneroso avrebbe potuto contribuire a ridurre la dimensione del debito pubblico -: cosa intenda fare il Governo per far conoscere al Parlamento il quadro contabile, all'interno del quale collocare la prevista riforma del »federalismo fiscale", e se lo stesso non intenda congelare qualsiasi eventuale provvedimento in attesa di una verifica puntuale dei relativi oneri, il tutto alla luce della grave crisi finanziaria in atto, i cui esiti finali, nonostante l'importante provvedimento assunto a livello europeo, sono tutt'altro che scontati. (3-01063)
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