INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/00839 presentata da CAMBURSANO RENATO (ITALIA DEI VALORI) in data 20100119

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Atto Camera Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-00839 presentata da RENATO CAMBURSANO martedi' 19 gennaio 2010, seduta n.268 CAMBURSANO, PALADINI, PORCINO, DONADI, BORGHESI e EVANGELISTI. - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che: nel suo ultimo bollettino la Banca d'Italia illustra la crisi dell'occupazione, spiegando che, oltre al dato statistico formale della disoccupazione - che, come ricorda il Ministro interrogato, e' peggiorato meno della media europea - occorre tener conto di due elementi molto significativi: il fortissimo incremento della cassa integrazione - che all'estero e' un istituto pressoche' inesistente - e la forte riduzione delle forze lavoro, cioe' del numero di coloro che cercano un'occupazione; i dati indicano che la crisi occupazionale in Italia va ben oltre l'incremento statistico formale del tasso di disoccupazione. Se nel Sud le forze lavoro non fossero diminuite, il tasso di disoccupazione sarebbe stato di oltre 4 punti piu' alto nel Mezzogiorno e di oltre 1 punto nella media nazionale. Il tasso di disoccupazione «allargato» (stimato includendo gli occupati equivalenti in cassa integrazione guadagni) e' percio' cresciuto (+ 1,6 per cento), molto di piu' del tasso di disoccupazione in senso stretto (+ 0,6 per cento); includendo entrambi questi fattori, cioe' la riduzione anomala delle forze lavoro nel Mezzogiorno e l'impennata degli occupati in cassa integrazione guadagni, il tasso di disoccupazione in Italia si posiziona intorno al 10 per cento, con un aumento su base annua superiore alla media europea; la Banca d'Italia ha, infatti, calcolato il tasso di disoccupazione sulla base dei criteri dell'Organizzazione internazionale del lavoro, insieme ad altri due indicatori della quantita' di lavoro disponibile inutilizzato: il primo include tra le persone in cerca di un lavoro anche gli occupati momentaneamente esclusi dal processo produttivo perche' in cassa integrazione guadagni; il secondo ricomprende anche gli scoraggiati, che, non inclusi tra i disoccupati per non aver cercato lavoro nelle precedenti quattro settimane, hanno, tuttavia, statisticamente la stessa probabilita' di trovare un lavoro dei disoccupati; nelle regioni del Mezzogiorno, dove storicamente il fenomeno dello scoraggiamento ha un peso significativo, comprendendo tra i disoccupati non solo i lavoratori in cassa integrazione guadagni, ma anche gli scoraggiati, nel secondo trimestre del 2009 il tasso di disoccupazione sarebbe stato pari al 17,8 per cento, 5,8 punti in piu' dell'indicatore calcolato secondo i criteri dell'Organizzazione internazionale del lavoro; nello stesso periodo, nel complesso dell'economia italiana il tasso di disoccupazione corretto per entrambi i fenomeni sarebbe stato pari al 10,2 per cento, anziche' al 7,4 per cento: tale differenza e' imputabile per 1,2 punti alla cassa integrazione guadagni e per 1,6 punti al fenomeno dello scoraggiamento. Sommando i lavoratori in cassa integrazione guadagni e gli scoraggiati ai disoccupati, il numero di persone non impiegate, ma potenzialmente impiegabili, nel processo produttivo crescerebbe di 800.000 unita', raggiungendo circa 2,6 milioni (era pari a 2 milioni nel secondo trimestre del 2008); il Ministro interrogato ha definito le stime fornite dalla Banca d'Italia un calcolo scorretto e fantasioso; la reazione del Ministro interrogato - a parere degli interroganti - non solo risulta del tutto fuori luogo, ma suscita seria preoccupazione perche' rivela ancora una volta lo sforzo del Governo di nascondere la drammaticita' concreta della crisi dietro un'interpretazione distorta dei dati statistici; secondo stime della Cgil sono oltre 1,7 milioni (1.765.922) le richieste di indennita' di disoccupazione nei primi 11 mesi del 2009. Fra queste indennita' molte sono ormai in scadenza, in particolare per i disoccupati con meno di 50 anni, per i quali l'indennita' di disoccupazione ordinaria viene erogata per soli 8 mesi, invece che per un anno. Sono, inoltre, centinaia di migliaia i lavoratori in cassa integrazione ordinaria, ai quali sta per cessare l'elargizione dell'indennita', ma che non potranno rientrare al lavoro allo scadere delle 52 settimane -: se il Governo non intenda adottare iniziative volte a prorogare oltre i limiti stabiliti dalla normativa vigente, sia pure eccezionalmente ed in attesa di una riforma organica degli ammortizzatori sociali, l'erogazione delle indennita' di disoccupazione e della cassa integrazione ordinaria, al fine di fornire in questa situazione di perdurante crisi occupazionale un sostegno al reddito di centinaia di migliaia di famiglie. (3-00839)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/00839 presentata da CAMBURSANO RENATO (ITALIA DEI VALORI) in data 20100119 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 
BORGHESI ANTONIO (ITALIA DEI VALORI) 
DONADI MASSIMO (ITALIA DEI VALORI) 
EVANGELISTI FABIO (ITALIA DEI VALORI) 
PALADINI GIOVANNI (ITALIA DEI VALORI) 
PORCINO GAETANO (ITALIA DEI VALORI) 
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3/00839 
CAMBURSANO RENATO (ITALIA DEI VALORI) 

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