INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/00602 presentata da DI BIAGIO ALDO (PER L'ITALIA) in data 07/01/2014

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Atto Senato Interrogazione a risposta orale 3-00602 presentata da ALDO DI BIAGIO martedì 7 gennaio 2014, seduta n.160 DI BIAGIO, MARTELLI, MARINELLO - Ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e dello sviluppo economico - Premesso che: l'art. 35 del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134, ha disposto la riapertura delle trivellazioni per la ricerca di idrocarburi nei mari italiani, determinando il rischio di gravi criticità di natura ambientale, esponendo i nostri ecosistemi marini alla sconsiderata speculazione da parte di soggetti imprenditoriali e industriali potenzialmente coinvolti; a tal riguardo la 13ª Commissione permanente (Territorio, ambiente, beni ambientali) del Senato ha avviato un ciclo di audizioni, finalizzate ad una maggiore comprensione dell'impatto di tale normativa, che hanno coinvolto anche i referenti dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV) e del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR); i dati presentati dai referenti di tali organismi di ricerca hanno evidenziato come un'effettiva riapertura delle trivellazioni e delle procedure esplorative per la ricerca del petrolio, lungi dal determinare il conseguimento di obiettivi energetici di rilievo, provocherebbe un danno ambientale di inestimabile valore per il nostro Paese, avendo un impatto deleterio sulla flora e sulla fauna marina, sullo stato delle acque e conseguentemente sul turismo che costituisce una delle principali attività principali nelle zone costiere del nostro Paese; a seguito di tale ciclo di audizioni, in sede di esame del disegno di legge di conversione del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, recante disposizioni urgenti per il rilancio dell'economia, la 13ª Commissione ha formulato, nell'ambito del parere espresso sul provvedimento, un'osservazione molto chiara, evidenziando come «nell'ambito complessivo delle finalità e degli obiettivi da conseguire mediante il decreto-legge n. 69 del 2013, andrebbe inoltre disposta la soppressione dell'articolo 35 del decreto-legge 22 giugno 2013, n. 83 (cosiddetto decreto sviluppo)»; è opportuno evidenziare che, in tema di protezione delle acque, l'Italia ha aderito alla Convenzione di Barcellona del 1976, rafforzata nel 1995, in materia di protezione dell'ambiente marino e della regione costiera del Mediterraneo: un accordo quadro al quale si ricollegano 7 protocolli aggiuntivi, tra i quali uno specifico protocollo relativo alla "protezione contro l'inquinamento da attività offshore ", in vigore dal 24 marzo 2011 e che l'Italia non ha ancora ratificato; il protocollo, al quale la UE ha aderito il 17 dicembre 2012 con decisione del Consiglio 2013/5/UE, prevede misure specifiche finalizzate a monitorare, prevenire, ridurre e combattere l'inquinamento derivante da attività di esplorazione, perforazione, estrazione, coltivazione, trasporto e stoccaggio di idrocarburi, nonché attività di ricerca relative a ruolo e sottosuolo marino; la necessità e urgenza di provvedere alla ratifica del protocollo "Offshore" era già stata evidenziata, nel corso della XVI Legislatura, dalla 13ª Commissione permanente attraverso una risoluzione (Doc. XXIV, n. 22) che impegnava il Governo "ad avviare tutte le procedure necessarie per la ratifica" del protocollo della Convenzione di Barcellona "e ad operare per far sì che l'attuazione del Protocollo sia riconosciuta come priorità nell'attività della Convenzione di Barcellona per il biennio 2012-2013", si chiede di sapere: quali siano le ragioni che ancora oggi determinano un ulteriore ritardo nella ratifica, da parte dell'Italia del protocollo "Offshore" e se i Ministri in indirizzo non ritengano opportuno avviare quanto prima le procedure di ratifica del protocollo stesso; quali iniziative, anche di natura normativa, il Governo intenda avviare al fine intervenire sull'art. 35 del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, per evitare che i mari italiani vengano esposti al rischio di irreversibili danni di natura ambientale. (3-00602)
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MARTELLI CARLO (MOVIMENTO 5 STELLE) 
MARINELLO GIUSEPPE FRANCESCO MARIA (NUOVO CENTRODESTRA) 
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