INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/00550 presentata da ASTORRE BRUNO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 23/01/2019

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Atto Senato Interrogazione a risposta orale 3-00550 presentata da BRUNO ASTORRE mercoledì 23 gennaio 2019, seduta n.082 ASTORRE, CIRINNA', PARENTE - Ai Ministri dell'economia e delle finanze, delle infrastrutture e dei trasporti, dello sviluppo economico e del lavoro e delle politiche sociali . - Premesso che: con legge 30 dicembre 2018, n. 145 (legge di bilancio per il 2019), è stata introdotta, a decorrere dal 1° gennaio 2019 e fino al 31 dicembre 2021, un'imposta parametrata al numero di grammi di biossido di carbonio emessi per chilometro eccedenti la soglia dei 110, gravante sugli acquisti, anche in locazione finanziaria, e sulle immatricolazioni in Italia di veicoli di categoria M1 (ovvero, quegli autoveicoli a motore aventi almeno quattro ruote, destinati al trasporto di persone) nuovi di fabbrica. L'imposta si paga per scaglioni suddivisi per intervalli di grammi di biossido di carbonio emessi per chilometro; l'imposta, che va da un minimo di 150 euro fino ad un massimo di 3.000 euro, aumenta, entro tali limiti, con l'aumentare del volume di biossido di carbonio; pur se potenzialmente apprezzabile il principio di incentivare l'acquisto, attraverso l'erogazione di un contributo, di veicoli a basse emissioni inquinanti al fine di tutelare la sostenibilità ambientale, e in potenza la riconversione " green " della produzione industriale, appare del tutto irragionevole l'immediatezza con la quale si è proceduto all'introduzione di un'imposta; considerato che: l'introduzione di detta imposta colpisce particolari segmenti della produzione automobilistica, tra cui rientrano alcuni importanti marchi dell'azienda Alfa Romeo: Alfa, Giulia, Giulietta e Stelvio. Con particolare nocumento per lo stabilimento di Cassino (Frosinone), che produce vetture con tali marchi; il livello occupazionale potrebbe risentire notevolmente di questa nuova imposizione fiscale, la quale potrebbe avere effetti negativi sulla vendita di automobili; invero, solo lo stabilimento di Piedimonte San Germano (Frosinone) ha circa 4.000 dipendenti, e oltre 10.000 se si considera l'intero indotto. Nel territorio laziale interessato dalla produzione automobilistica il rischio di perdere il posto di lavoro pesa su oltre 15.000 lavoratori. In Italia potrebbero correre tale rischio oltre 100.000 lavoratori; posto che Fiat Chrysler Automobiles nel proprio piano industriale prevede la produzione di marchi ibridi di automobili a partire dal 2020, si chiede di sapere se i Ministri in indirizzo non reputino opportuno un intervento normativo finalizzato ad introdurre una gradualità temporale, relativa all'entrata in vigore di una misura impositiva penalizzante per i veicoli inquinanti, in grado di favorire la riconversione produttiva del comparto automobilistico ed al tempo stesso salvaguardare i livelli occupazionali. (3-00550)
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CIRINNA' MONICA (PARTITO DEMOCRATICO) 
PARENTE ANNAMARIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
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