INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/00219 presentata da MANZIONE ROBERTO (L'ULIVO) in data 26/10/2006

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Atto Senato Interrogazione a risposta orale 3-00219 presentata da ROBERTO MANZIONE giovedì 26 ottobre 2006 nella seduta n.064 MANZIONE - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione e delle comunicazioni - Premesso che: già con atto di sindacato ispettivo 3-00169 del 10 ottobre 2006 - che ancora non ha ricevuto risposta e che, pertanto, formalmente si sollecita - si rappresentava il grave pregiudizio nascente per il Paese in conseguenza della mancata attuazione del progetto sul numero unico europeo di emergenza 112 (NUE), di cui alla direttiva 2002/22/CE (Direttiva "Servizio Universale"), art. 26, paragrafo 3; detto progetto, che ha l'obiettivo principale di realizzare un sistema integrato, coordinato ed efficace di gestione delle risposte alle chiamate di emergenza e dei relativi interventi, fondato sulla sola numerazione 112, valido su tutto il territorio dell'Unione europea, avrebbe dovuto essere concretamente sperimentato negli ultimi mesi del 2006, per poter essere concretamente realizzato a partire dal 2007; detta iniziativa di sperimentazione, già in fase di avanzata attuazione, è stata da alcuni mesi inopinatamente "sospesa", tant'è che - proprio in ragione dei ritardi accumulati - la Commissione europea ha dato inizio formalmente ad una procedura di infrazione, trasmettendo un atto di costituzione in mora; le giustificazioni rappresentate alla Commissione europea dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, con nota del 19 settembre 2006, sono state sostanzialmente disattese, tant'è che il 18 ottobre 2006 la Commissione europea ha formalmente notificato il parere motivato di contestazione dell'infrazione n. 2006/2114, nel quale, fra l'altro, testualmente si afferma che l'Italia, evitando di realizzare un adeguato sistema di risposta alle chiamate di emergenza che consentisse le informazioni rispetto all'ubicazione del chiamante, "è venuta meno agli obblighi imposti dalla direttiva europea", si chiede di conoscere: quali misure siano state adottate per garantire effettivamente l'avvio della fase sperimentale del progetto, dopo la formale contestazione da parte della Commissione europea di violazione della direttiva 2002/22/CE e dopo la successiva notifica del "parere motivato di infrazione"; quali siano le reali motivazioni che hanno determinato la paralisi di un progetto già in fase di avanzata attuazione; quali concreti interventi si intendano promuovere per evitare, fra l'altro, di perdere anche il finanziamento già ottenuto e pari a complessivi 9.700.000,00 euro, destinati a consentire l'avvio della sperimentazione nelle province di Salerno, Palermo e Catanzaro. (3-00219)
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SOTTOSEGRETARIO DI STATO RIFORME E INNOVAZIONI PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 
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