INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/00158 presentata da BONELLI ANGELO (VERDI) in data 25/07/2006

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Atto Camera Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-00158 presentata da ANGELO BONELLI martedì 25 luglio 2006 nella seduta n.031 BONELLI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che: il petrolio e i combustibili fossili non sono inesauribili e, presumibilmente nell'arco dei prossimi vent'anni, verrà raggiunto il picco della «curva di Hubbert», attraverso la quale gli studiosi hanno individuato il momento nel quale si raggiungerà la massima capacità estrattiva delle fonti non rinnovabili, superata la quale l'offerta di prodotti petroliferi non sarà più in grado di sostenere la domanda; già adesso il prezzo del petrolio al barile ha superato i 70 dollari e la benzina costa 1,4 euro a litro: un costo insostenibile per la collettività e l'ambiente; occorre allora pensare allo sfruttamento delle fonti di energia rinnovabile, in particolare l'idrogeno; la fonte rinnovabile più abbondante in Italia, Paese del sole per antonomasia, è appunto l'energia solare; ed è paradossale che proprio l'Italia sia agli ultimi posti nello sfruttamento di questa inesauribile risorsa e agli ultimissimi posti nella produzione di materiali adatti allo scopo; alla fine del 2005, per esempio, la diffusione di impianti fotovoltaici era di soli 0,62 watt di picco ( Wp) per abitante, contro i 3,94 medi dell'Unione europea, i 18,56 della Germania, i 3,13 dell'Olanda; mentre alla fine del 2004 la produzione di celle fotovoltaiche era di soli 7,9 megawatt di picco ( MWp) all'anno, contro i 604 del Giappone, i 198 della Germania, gli 81 della Spagna, i 10,7 della piccola Norvegia; sul solare termico civile, l'Italia è battuta anche da Austria e Grecia per 200 a 8 metri quadri; la terza rivoluzione industriale, quella che porterà il mondo fuori dall'economia alimentata dai combustibili fossili, è a portata di mano; per realizzarla è necessaria una sinergia tra la rete delle telecomunicazioni e l'uso dell'idrogeno, trainata dalla politica per lo sviluppo sostenibile e la tutela ambientale; un ruolo chiave, in questo scenario, potrebbe recitarlo proprio l'Italia; l'Italia, inoltre, è l'unico Paese europeo a prevedere agevolazioni per la termovalorizzazione dei rifiuti, mentre in altre nazioni, come Danimarca, Belgio e Austria, è prevista un'imposta da 4 a 71 euro per tonnellata per recuperare i costi esterni individuati dall'Unione europea, che altrimenti graverebbero sulla collettività; il cosiddetto «decreto-legge Bersani» non sembra contenere misure sufficienti a rilanciare le energie rinnovabili e l'idrogeno in Italia; secondo l'interrogante sarebbe necessario: a) predisporre un piano nazionale per realizzare poli per la produzione di celle a combustibile da idrogeno e le infrastrutture di trasporto e immagazzinamento, per consentirne l'utilizzo, a partire dal settore automobilistico, nel quale la tecnologia è già in uno stato avanzato e l'auto ad idrogeno oggi è già prodotta dalle maggiori case automobilistiche; b) rendere obbligatoria, per le nuove costruzioni e le grandi ristrutturazioni, l'installazione di una quota minima di pannelli fotovoltaici e istituire un fondo di rotazione per la realizzazione di microimpianti di produzione di energia elettrica rinnovabile, dando alle famiglie italiane la possibilità di soddisfare il proprio fabbisogno energetico, ricavando reddito dalla produzione di energia; c) eliminare il contributo pubblico, previsto dalla legge n. 9 del 1991, a sostegno degli impianti privati di fonti energetiche assimilate, che comprendono i residui di raffinazione petrolifera, rifiuti non biodegradabili, che sono stati classificati, in contrasto con la direttiva europea, tra le fonti rinnovabili, comportando l'erogazione, a partire dal 1992, di 60.000 miliardi di vecchie lire, per una produzione energetica ad alto impatto ambientale; risorse che sono state sottratte agli impianti di energia rinnovabile -: se il Governo non ritenga di dover avviare in tempi rapidi una strategia, concertata tra il Ministro dello sviluppo economico e il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, finalizzata alla concreta riduzione del consumo dei combustibili fossili. (3-00158)
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