INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/00117 presentata da TRIPODI GIROLAMO (RIFONDAZIONE COMUNISTA) in data 19920630

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Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che: in data 20 novembre 1991 veniva emanato il decreto-legge n. 367 che istituiva le direzioni distrettuali antimafia, nonche' la Direzione nazionale antimafia, rimasta quest'ultima allo stato di previsione normativa nonostante la dichiarata e conclamata emergenza derivante dall'attacco della criminalita' organizzata alle istituzioni democratiche, e che e' servita da pretesto per la decretazione d'urgenza da parte del Governo; in via d'altrettanta urgenza, nonostante le perplessita' e le opposizioni espresse da larga parte della magistratura e delle forze politiche parlamentari, veniva convertito detto decreto in legge con imposizione del voto di fiducia, evitando cosi' ogni discussione ed opportuna modifica, in merito alla direzione delle procure distrettuali; in data 19 dicembre 1991 veniva pubblicato il bando di concorso per il posto di Procuratore nazionale antimafia, con termine del 4 gennaio 1992 per la presentazione delle domande da parte degli aspiranti, che, in numero di 26 venivano sottoposti al vaglio della Commissione incarichi direttivi del CSM; in data 24 febbraio 1992 detta Commissione, dopo aver esaminato approfonditamente tutti i curricula dei vari candidati, nonche' dopo aver sentito otto di essi, con particolare riguardo al tipo di organizzazione da dare al nuovo ufficio, proponeva a maggioranza di voti il dottor Cordova, procuratore della Repubblica di Palmi; nonostante la chiara e precisa scelta della Commissione del CSM, il Ministro di grazia e giustizia non dava il concerto, bloccando il fatto, e da oltre tre mesi, la possibilita' del plenum del CSM di pronunziarsi al riguardo; la terribile strage di Palermo del 23 maggio 1992 diventava subito oggetto da parte del Ministro di grazia e giustizia e del Ministro dell'interno di prese di posizione che secondo gli interroganti servirono a strumentalizzazioni palesi contro il CSM e contro tutta la magistratura, sotto i profili della rappresentazione all'opinione pubblica che la mancata indicazione del pur validissimo giudice Giovanni Falcone era stata causa diretta della delegittimazione del valoroso magistrato, e della inopportuna e arbitraria sponsorizzazione da parte delle due alte cariche dello Stato, mediante i mass-media, di altri pur valorosi magistrati che pero', per motivi indicati solo dai due Ministri, non avevano presentato alcuna domanda; tali prese di posizione divenivano sempre piu' esasperate allorche' il Ministro di grazia e giustizia, nel preannunziare importanti provvedimenti di natura legislativa per far fronte adeguatamente all'emergenza della criminalita' organizzata, adducendo discutibili ragioni di principio in ordine alla valenza giuridica del concerto non ancora dato, chiedeva espressamente al CSM di riaprire i termini del concorso, prospettando in caso contrario interventi legislativi, al fine di consentire ad altri sia pur validi magistrati di potere presentare domanda per ricoprire il delicatissimo incarico; in data 4 giugno 1992 il CSM, respingendo l'accusa del Ministro che per dichiarazioni rese alla stampa aveva sostanzialmente indicato quali responsabili morali dell'efferato crimine quei membri del CSM che non avevano votato per il dottor Falcone, rigettava pressoche' all'unanimita' la richiesta ministeriale di riapertura dei termini, in quanto illegittima, incostituzionale ed inammissibile in uno Stato di diritto ove la garanzia dei cittadini di fronte alla legge e' assicurata dal principio costituzionale dell'indipendenza e dell'autonomia della magistratura; il ritardo, ormai ingiustificato ed arbitrario, del Ministro di grazia e giustizia, ha, ad avviso degli interroganti, l'intento di imporre al CSM un proprio candidato cosiddetto "affidabile", che assicurerebbe al potere politico quel controllo sulle indagini di mafia che sin dalla emanazione del decreto citato aveva come scopo principale e dichiarato di ridurre il pubblico ministero ad una struttura centralizzata e gerarchicamente organizzata raccordata direttamente al potere esecutivo; la mancata pronunzia sul concerto da parte del Ministro di grazia e giustizia, che e' un atto dovuto e non discrezionale, ha l'effetto oggettivo di screditare l'immagine del dottor Cordova ed il consenso che si e' coagulato ormai da tempo su di lui sia all'interno del CSM che all'esterno dello stesso da parte delle forze sane del Paese, a prescindere da singole posizioni, ideologiche o partitiche che siano, trattandosi di magistrato che ha dimostrato, anche di fronte alla gravita' di detti inauditi attacchi alla sua persona, alla sua dignita' di uomo e di magistrato, grande senso di equilibrio, buon senso ed attaccamento al dovere; la stampa ha riportato notizie secondo cui il Ministro di grazia e giustizia starebbe ritardando il concerto sul dottor Cordova, sol perche', in una vasta indagine promossa dal dottor Cordova contro la potente cosca mafiosa Pesce-Pisano, egli avrebbe inquisito per associazione per delinquere di stampo mafioso esponenti politici calabresi dello stesso partito del medesimo Ministro di grazia e giustizia; risulta agli interroganti che nella predetta indagine il dottor Cordova avrebbe inquisito, tra gli altri il venerabile Licio Gelli, venendo a capo di stretti intrecci fra mafia, massoneria e politica; la stampa ha riportato notizie secondo le quali il radicale cambiamento del giudizio esaltante piu' volte espresso dal Ministro dell'interno nei confronti del dottor Cordova sarebbe dovuto al fatto che nelle tante inchieste giudiziarie contro le organizzazioni mafiose e nelle perquisizioni elettorali promosse dalla procura della Repubblica di Palmi risultano coinvolti autorevoli esponenti dello stesso partito di appartenenza dello stesso Ministro Scotti -: se risponda al vero che il Governo, con atto che gli interroganti ritengono palesemente illegittimo ed incostituzionale, voglia riaprire i termini per il concorso in sede di conversione del decreto-legge 8 giugno 1992, n. 306, procrastinando ulteriormente la costituzione dell'organo; se risponda al vero che il Ministro Martelli, dopo aver in piu' occasioni pubbliche ed istituzionali elogiato oltre misura il dottor Cordova per il suo impegno contro la criminalita' organizzata, per il suo coraggio, per la sua comprovata indipendenza, tanto da affermare, il Ministro Martelli, "che di magistrati "scomodi" alla mafia come Cordova ce ne vorrebbero molti", non potendo non dare un concerto favorevole al detto magistrato, stia assumendo iniziative, per scopi che agli interroganti paiono poco chiari, per ritardare l'entrata in funzione della DNA, con grave caduta d'immagine delle istituzioni e del Governo, proprio in un momento come questo che maggiormente richiederebbe unita' di intenti sul piano della lotta al crimine organizzato; il ritardo e' ancora piu' grave atteso che, al di la' di apparenti motivi di principio, detto Ministro ha gia' espresso il suo concerto per almeno altri 120 importanti posti direttivi, di recente coperti dal CSM nonostante la pendenza della vertenza istituzionale su conflitto di potere; se risponda al vero che il Governo nel suo insieme o i Ministri di grazia e giustizia e dell'interno pro tempore abbiano "sponsorizzato", violando cosi' ogni regola costituzionale e istituzionale, propri candidati, ritenuti piu' idonei a ricoprire il delicato incarico, senza tener conto alcuno delle posizioni e dei meriti del dottor Cordova; se non ritenga che il comportamento del Ministro di grazia e giustizia possa costituire, agli occhi dell'opinione pubblica nazionale ed internazionale, un atto difficilmente condivisibile, essendo palese che il ritardo non appare ormai giustificato da validi motivi costituzionali, di legittimita' e di merito; se risulta al Governo che siano in corso iniziative da parte dei vertici della magistratura della provincia di Reggio Calabria, gia' prese in passato per pretese "incompatibilita' ambientali", che possano produrre discredito agli occhi dell'opinione pubblica e in sede istituzionale sull'operato del dottor Cordova; quali chiarimenti si intendano fornire circa l'effettuazione, da parte del Ministro di grazia e giustizia, di quella che gli interroganti considerano una stranamente puntualissima, dopo tre effettuate negli ultimi anni, ispezione nei confronti della Procura della Repubblica di Palmi; se di fronte alla suesposta situazione non ritenga intervenire per rimuovere rapidamente il veto di fatto del Ministro di grazia e giustizia sulla proposta del dottor Cordova alla direzione della DNA, evitando ulteriore discredito nei confronti della giustizia e un aggravamento della sfiducia nei confronti delle istituzioni democratiche. (3-00117)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 
MAGRI LUCIO (RIFONDAZIONE COMUNISTA) 
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3/00117 
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