INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/00093 presentata da CICCIOLI CARLO (POPOLO DELLA LIBERTA') in data 20080716
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Atto Camera Interrogazione a risposta orale 3-00093 presentata da CARLO CICCIOLI mercoledi' 16 luglio 2008 nella seduta n.036 CICCIOLI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione. - Per sapere - premesso che: le Societa' del Gruppo Ferrovie dello Stato, guidate dall'ex Segretario Generale e sindacalista della CGIL Mauro Moretti, sopravvivono grazie ai trasferimenti di fondi da parte dello Stato, agli incrementi tariffari non giustificati dalla scadente qualita' dei servizi e al sacrificio di gran parte del personale dipendente, drasticamente ridotto e passato da circa 120.000 unita' di qualche tempo fa agli attuali 83.000; lo stato comatoso delle Societa' del Gruppo FS, nonostante gli sbandierati ed autoreferenziali risultati dell'esercizio 2007, e' confermato dalla drastica riduzione del capitale sociale, passato da 2.659 a 1.033 milioni di euro, di Trenitalia spa, l'unica societa' del gruppo che produce reddito da trasporto e costretta per imposizione della Capo Gruppo Holding Ferrovie dello Stato spa a foraggiare tutta una serie di restanti societa' del Gruppo stesso, ivi incluse Ferservizi spa e Rete Ferroviaria Italiana spa (oltre RFI spa); Amministratori Delegati di Ferservizi spa e RFI spa sono, nell'ordine, Francesco Rossi e Michele Elia, definiti in un articolo del Sole 24 ore del 17 novembre 2007, a firma di G. Dragoni e F. Vergano, due dei tre «intimi» o «alter ego» di M. Moretti, essendo il terzo, Nicola Mandarino, da poco deceduto; a quanto consta all'interrogante Francesco Rossi, con salde radici a Grottammare (prov. di Ascoli Piceno) e' solito ripetere in pubblico, anche di fronte al personale dipendente, che deve la sua «fortuna all'incontro e conoscenza con M. Moretti», aggiungendo in privato il «grazie» al suo parente stretto Massimo Rossi, gia' Sindaco di Rifondazione Comunista di Grottammore (Ascoli Piceno) ed ora Presidente della Giunta di sinistra della Provincia di Ascoli Piceno, ai primi posti in Italia per le consulenze conferite, come da pubblicazioni disposte dal Ministro della Funzione Pubblica professor Renato Brunetta; l'operato discutibile di Francesco Rossi, anche in materia di personale, e' stato oggetto da ultimo di formali, duri e plateali interventi delle organizzazioni sindacali nazionali di categoria, per avere provveduto, in violazione del CCNL, del codice etico del Gruppo FS e di criteri di trasparenza, pubblicita', imparzialita' e senza oggettive motivazioni di esclusioni e di inclusioni, ad innalzare arbitrariamente gli inquadramenti professionali del personale ed ad una gestione dissennata di premi in danaro una tantum e ad personam per importi complessivi di ingente entita'; in coincidenza con le elezioni politiche del 13 e 14 aprile 2008, il signor Francesco Rossi e' stato nominato in data 8 aprile 2008, con decisione resa nota il 24 aprile 2008 (!!!), Consigliere e Presidente del CdA di Trenitalia spa, senza cessare dall'incarico di Amministratore Delegato di Ferservizi, in plateale, clamoroso e grave conflitto d'interessi, a motivo di tutta una serie di rapporti contrattualizzati tra le due societa', imposti dall'alto e costituenti per lo piu' - ad avviso dell'interrogante - «espedienti organizzati e strutturati» per trasferire fondi da Trenitalia spa a Ferservizi spa per prestazioni rese e da rendere da quest'ultima, talune anche ridicole, che Trenitalia peraltro e' in grado di fare in proprio e meglio rispetto a Ferservizi spa; il fenomeno degli «espedienti strutturati o organizzati», imposti d'autorita' dalla Capogruppo Holding FS spa, per trasferire i proventi del traffico ferroviario svolto da Trenitalia spa a tutta una galassia di inutili societa' del Gruppo stesso, e' rilevante e necessiterebbe di apposita indagine conoscitiva per accertare i costi reali del trasporto ferroviario in Italia e i relativi proventi, non escludendosi l'attivo di risultato se fossero rimossi interessi clientelari e parassitari di varia natura, ivi compresi quelli che si annidano all'interno di altre societa' del Gruppo FS e che Trenitalia e' costretta ad alimentare per pseudo prestazioni intersocietarie imposte; la gestione allegra e disinvolta delle Societa' del Gruppo FS, all'insegna delle clientele, capricci individuali, arroganza, sperperi di denaro proveniente dal traffico ferroviario di Trenitalia spa e dagli apporti dello Stato, continua e un caso, ancorche' minimale, ma significativo, si registra nella citta' di Ancona, dove il Gruppo Fs ha venduto a prezzi stracciati alla societa' IRMA srl della Regione Marche, da piu' lustri amministrata dalle sinistre, il monumentale palazzo sede dell'ex Compartimento Ferroviario, ubicato nella storica piazza Cavour ovvero nel «salotto buono» della citta'; mentre a tutti i dipendenti di altre Societa'/Divisioni del Gruppo FS e' stato imposto da anni, molti anni, di liberare il palazzo per renderlo appetibile per la vendita, trovando collocazione nei pressi della stazione ferroviaria ed anche fuori citta' (JESI), continuano ad occupare il terzo e il quarto piano del monumentale palazzo di piazza Cavour, benche' venduto da qualche anno, il personale dipendente, nell'ordine, delle societa' amministrate dagli «intimi» di Moretti ovvero da M. Elia (RFI spa) e Francesco Rossi (Ferservizi spa), che trovano evidentemente disdicevole come sede, per il rango del proprio personale, immobili in ambito stazione ferroviaria o fuori citta'; per trovare una sede a tali «nobili categorie» di personale e' stata programmata la realizzazione di un nuovo edificio all'interno del comprensorio ferroviario di Ancona prospiciente viale Marconi, intervenendo su uno preesistente e per un costo complessivo stimato di circa 10.295.000 euro e con lavori da ultimare entro giugno 2009; a tutt'oggi i lavori dell'ipotizzata nuova sede non sono iniziati, mentre sono stati spesi circa 400.000 euro per incarichi di progettazione, studi, consulenze, perizie, eccetera a beneficio di amici o compagni degli amici o di compagni, pur vantando il Gruppo FS professionisti ingegneri, che nulla hanno da invidiare agli amici degli amici o dei compagni in termini di professionalita'; per ovviare ai «programmati» ritardi era stato gia' da tempo convenuto con la Regione Marche che il personale di RFI restasse nel palazzo a titolo oneroso fino a febbraio 2009, mentre per quello di Ferservizi che si provvedesse a prendere in locazione a titolo oneroso un edificio della Regione Marche in via Oberdan, ipotesi quest'ultima nel gennaio del corrente anno abbandonata, come poi comunicato alla Regione Marche con lettera del 29 gennaio 2008 dall'ingegner M. Moretti, che si e' impegnato a liberare gli spazi utilizzati da Ferservizi entro giugno del 2008 e a trovare per esso una collocazione nell'ambito del patrimonio immobiliare del Gruppo FS; per individuare una sede per Ferservizi e' stato incaricato come referente di progetto o soggetto tecnico l'ingegner Danilo Antolini, componente del gruppo dei 19 firmatari del documento per la costituzione del Partito Democratico (PD) nella Marche, come da procedura interna prevista, e Direttore del Trasporto Regionale Marche di Trenitalia spa, con nomina avvenuta dopo l'insediamento del governo Prodi nel 2006 e la designazione dell'ingegner Moretti al vertice del gruppo FS; sarebbe stato ragionevole individuare nell'ambito del patrimonio immobiliare FS esistente uno o piu' immobili, peraltro facilmente individuabili all'interno del comprensorio FS di Ancona, ad esempio lo Scalo Marotti, dove peraltro si trasferira' parte del personale di Ferservizi e vi e' disponibilita' di spazi per la restante parte, da destinare a sede unitaria di Ferservizi, con eventuali lavori di adeguamento e adattamento a carico della stessa Ferservizi spa, essendo il problema solo ed esclusivamente di Ferservizi; per un vero e proprio capriccio - come lo giudica l'interrogante - del signor Francesco Rossi, assecondato dall'ingegner Danilo Antolini per solidarieta' di appartenenza politico-partitica, e' stato imposto e deciso che gli spazi immobiliari, sede da oltre dieci anni del personale di diverse strutture direzionali territoriali di Trenitalia, a diretto e immediato contatto e supporto della produzione (treni) nel Fabbricato Viaggiatori FS, lato nord e lato centro, della stazione di Ancona Centrale, venissero sgomberati a cura e spese di Trenitalia per far posto alla parte di Ferservizi non sistemata nello Scalo Marotti; che a spese di Trenitalia detti spazi fossero conformati alle esigenze di Ferservizi spa e che sempre a spese di Trenitalia fossero individuati, sistemati ed adattati altri spazi per l'allocazione delle proprie strutture direzionali di essa Trenitalia, con duplicazioni di opere, di avvicendamenti nelle diverse sedi logistiche, di movimenti di materiali, di lavori, di costi, ecc.... frammentazioni di sedi, ecc.... fino ad integrare il ridicolo; il tutto comunque si e' risolto o si sta risolvendo in un travaso o trasferimento di utilita' economiche, dall'ammontare ingente e determinabile in circa un milione di euro, da Trenitalia spa a vantaggio di Ferservizi, senza alcun titolo giuridico meritevole di tutela da parte dell'ordinamento, non potendo considerarsi tale il capriccio del signor Francesco Rossi, peraltro in palese conflitto d'interessi quale Presidente di Trenitalia e Amministratore Delegato di Ferservizi, e l'accondiscendenza dell'ingegner A. Antolini, in conflitto d'interessi tra quelli politico-partitici e quelli aziendali, il quale, facendo prevalere i primi sui secondi, e' venuto meno al suo dovere di tutelare gli interessi di Trenitalia spa, di cui e' dirigente sia pure attraverso vicende politiche, per mera solidarieta' di appartenenza politico-partitica con il signor Francesco Rossi; gli immobili, che Trenitalia e' costretta a lasciare nel Fabbricato Viaggiatori della Stazione Centrale a vantaggio di Ferservizi, erano sistemati ed arredati con un certo garbo, da cui il capriccio del signor Francesco Rossi che pare abbia richiesto una stanza da adibire a suo ufficio, e l'ulteriore imposizione di lasciare a Ferservizi anche gli arredi, specie gli armadi e il divieto di acquisto da parte di Trenitalia di mobili ed arredi in sostituzione di quelli «donati» a Ferservizi, con l'obbligo di servirsi di quelli scartati da Ferservizi, come da documentate imposizioni dell'ingegner Antolini e architetto Claudio Fortunato, longamanus del signor Francesco Rossi; per il trasferimento delle strumentazioni informatiche ed altri beni, qualche mobile diverso da quelli di un certo pregio e i documenti cartacei di Trenitalia, con oneri a carico di Trenitalia spa, e' stato imposto di servirsi di un'impresa individuata da Ferservizi spa in altra societa' del Gruppo FS (Omnia E.), la quale d'intesa con Ferservizi, si avvale di altra impresa in subappalto e per lo stesso materiale da trasferire ha approntato preventivi dal valore triplo rispetto a quelli che qualche dipendente di Trenitalia per gli stessi materiali si e' procurato a titolo individuale sul libero mercato, ad ulteriore comprova delle scorrettezze di Ferservizi e del suo Amministratore Delegato e di altro espediente per trasferire utilita' economiche da Trenitalia spa a altre societa' del Gruppo FS; per rendere non agevole o impossibile la ricostruzione dei costi delle operazioni complessive sono state frazionate le opere, le prestazioni, i servizi e le spese, con imputazione di esse sui singoli Centri di Costo di ciascuna struttura direzionale territoriale di Trenitalia spa per le diverse incombenze (opere murarie per le nuove sedi di Trenitalia e per il riadattamento per le esigenze di Ferservizi spa di quelle lasciate, trasferimenti di altri materiali, pulizie straordinarie, cablaggio reti, sistemi di areazione locali, eccetera), da effettuare tramite altra Societa' del Gruppo FS (Centostazioni), che si avvale di subappalti, con prezzi e tariffe dal valore triplo rispetto a quelli di mercato, il tutto ovviamente a carico e a danno di Trenitalia spa; gli accadimenti sono vissuti dal personale di Trenitalia spa, cioe' da quel personale preposto in via diretta e immediata alla produzione e vendita del trasporto ferroviario e dai cui proventi tutti attingono per scopi e titoli piu' o meno utili o leciti, come un'umiliazione, una mortificazione e un'angheria, subite per la prepotenza di chi ricopre certi ruoli, il quale personale, checche' ne pensino il signor Rossi e l'ingegner Antolini o l'architetto Fortunato, non sono figli di un Dio minore, ma lavoratori veri, con propria dignita', preposti a impieghi utili e non parassitari, e dai cui proventi attingono inutili societa' del Gruppo FS e si alimentano parassitarie clientele anche politico-partitiche di ben noto colore; l'accaduto contrasta anche con i titoli giuridici in base a cui Trenitalia detiene gli immobili nel Fabbricato Viaggiatori della Stazione di Ancona Centrale, che viene costretta a lasciare a vantaggio ingiustificato di Ferservizi, in quanto gia' posseduti al momento dell'affitto e poi della cessione del ramo d'azienda e come tali con diritto a conservare come proprio patrimonio, come da relativi contratti del 30 maggio 2000 e del 2 giugno 2002, e da cui un ulteriore impoverimento di Trenitalia spa; che si sia in presenza, oltre ad un danno per Trenitalia, costretta a sostenere spese a vantaggio di Ferservizi, di un capriccio del signor Francesco Rossi, assecondato da altri per solidarieta' politico-partitica, e' provato anche dal fatto che la stessa Ferservizi a seguito dell'abbandono del palazzo di piazza Cavour viene a trovarsi dislocata in due sedi (Scalo Marotti e Fabbricato Viaggiatori), distanti qualche Kilometro l'una dall'altra, a cui si aggiunge che la dislocazione logistica delle strutture direzionali di Trenitalia coinvolte, prima raggruppate in un'unica sede presso il Fabbricato Viaggiatori a ridosso della produzione svolta nella sottostante stazione ferroviaria, sono state frammentate in una miriade di sedi, spesso distanti le une dalle altre, da cui ulteriori motivi dell'arbitrarieta' delle scelte e delle difficolta' create a chi lavora a diretto ed immediato supporto e contatto con la produzione che si svolge nella sottostante stazione ferroviaria -: se non ritengano opportuno, ai fini della trasparenza dei costi e dei ricavi del trasporto ferroviario prodotto e venduto da Trenitalia spa, smantellare la Holding Ferrovie dello Stato spa, presieduta oggi dall'ex Segretario Generale della CGIL Mauro Moretti, come richiesto anche dall'Antitrust, e separare nettamente Trenitalia Spa da RFI Spa e dalle altre Societa' del Gruppo, ivi compresa Ferservizi, costituenti spesso scatole vuote con lo scopo di occupare e sistemare persone a spese dei proventi del trasporto ferroviario realizzati da Trenitalia Spa e a spese del contribuente; se non ritengano doveroso avviare un'indagine conoscitiva sulla sorte dei proventi del traffico ferroviario prodotto e venduto da Trenitalia Spa e accertare quanta parte di esso viene distolta d'autorita' a vantaggio di una costellazione di altre societa' del Gruppo FS e per quali causali o presunte prestazioni intersocietarie e a quali prezzi rispetto a quelli del libero mercato e quali e quante di esse prestazioni sono imposte e se Trenitalia Spa e' in grado di fare in proprio e meglio; come giudichino la vicenda di cui si e' riferito e se siano a conoscenza di quale sia stato esattamente il costo globale sostenuto da Trenitalia, in termini monetari e di servizi, per il capriccio del signor Rossi Francesco e la solidarieta' politico-partitica dell'ingegner Antolini e comunque per una vicenda concernente Ferservizi e a cui Trenitalia era ed e' completamente estranea, ma a carico della quale sono stati addossati i costi per trovare una sistemazione a Ferservizi e per trovare una nuova sistemazione per la stessa Trenitalia, con duplicazione dei traslochi, degli adattamenti delle sedi, di movimenti di materiali, di personale, eccetera e dei relativi costi; se non ritengano di dover sospendere le operazioni in corso dei cambiamenti di sede del personale di Trenitalia e Ferservizi nella localita' di Ancona, reintegrare il bilancio di Trenitalia degli oneri e dei costi imposti dall'alto per un problema di Ferservizi e ripristinare lo status quo ante, nonche' adottare dei provvedimenti per evitare che dai proventi del traffico ferroviario di Trenitalia spa si attinga con causali non meritevoli di tutela e si chieda poi alla fiscalita' generale d'intervenire per reintegrare il bilancio di Trenitalia spa depauperato da scelte sciagurate, di cui l'accaduto costituisce uno dei tanti esempi; se non ritengano legittimo conoscere chi sono stati i beneficiari delle progettazioni, studi, perizie e consulenze per la ipotizzata nuova sede da destinare a RFI e Ferservizi, di cui e' cenno in premessa e a quanto sono ammontati esattamente i relativi compensi; se non ritengano altresi' opportuno sapere quali sono i titoli professionali o di altra natura, diversi dall'incontro ed amicizia con l'ingegner Mauro Moretti e la stretta parentela con l'unico Presidente di Provincia di Rifondazione Comunista in Italia (Massimo Rossi, capo della Giunta di sinistra della provincia di Ascoli Piceno), del signor Francesco Rossi per meritare l'incarico di Amministratore Delegato di Ferservizi Spa e di Consigliere e Presidente del CdA di Trenitalia spa; se non reputino essenziale sapere se e' vero che il signor Francesco Rossi sia stato nominato con speciale contratto ad personam anche dirigente a tempo indeterminato di una societa' del Gruppo FS e se non intendano opportuno rimuovere il conflitto d'interessi del signor Francesco Rossi, realizzato mediante il cumulo dei citati incarichi nelle due societa', e quello dell'ingegner D. Antolini tra interessi aziendali e politici che fatica a distinguere, come comprovato dall'accaduto; come giudichino la nomina del signor Francesco Rossi a Consigliere e Presidente del CdA di Trenitalia spa nell'imminenza della consultazione elettorale per il rinnovo del Parlamento dell'aprile scorso e prima che s'insediasse il nuovo governo e se intendano liberare Trenitalia Spa dalle incrostazioni politico-partitiche, che ne appesantiscono i costi e prosciugano gli introiti, per il ripianamento dei quali periodicamente poi s'invoca l'intervento dello Stato e della fiscalita' generale.(3-00093)
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CICCIOLI CARLO (POPOLO DELLA LIBERTA')