INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/00036 presentata da BONELLI ANGELO (VERDI) in data 13/06/2006

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Atto Camera Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-00036 presentata da ANGELO BONELLI martedì 13 giugno 2006 nella seduta n.010 BONELLI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che: in Italia sono circa 6.100 gli stabilimenti balneari che insistono sul demanio marittimo lungo i 6.700 chilometri di costa; per i canoni di concessione vengono incassati 209 milioni di euro l'anno; le tariffe dei canoni di affitto sulle aree demaniali sono ricavate attraverso l'applicazione del decreto ministeriale n. 342 del 1998, «Regolamento recante norme per la determinazione dei canoni relativi a concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative»; c on questo regolamento si individuano tre aree della costa italiana per l'applicazione dei canoni: fascia A, alta valenza turistica, fascia B, normale valenza turistica, fascia C, bassa valenza turistica; in tutto il Paese sono applicate le tariffe più basse previste dal decreto ministeriale n. 342 del 1998, quelle a bassa valenza turistica, ovvero 0,72 euro a metro quadro l'anno; è paradossale che l'Italia del mare e dell'industria turistica possa vedere classificata la propria costa in fascia C, bassa valenza turistica; se la legge fosse applicata correttamente, lo Stato italiano potrebbe incassare per l'affitto delle sue coste e spiagge circa 1.000 milioni di euro; secondo fonti del ministero dell'economia e delle finanze, gli affitti delle concessioni demaniali incidono per lo 0,045 per cento, sino ad un massimo dello 0,07 dei loro ricavi; le nostre spiagge sono praticamente date in affitto a prezzi incomprensibilmente bassi; ad esempio, a Roma uno stabilimento di 5.000 metri quadrati paga 750 euro al mese, mentre all'Isola d'Elba l'importo mensile è di 72 euro per 600 metri quadrati di concessione; questa politica tariffaria ha sottratto allo Stato italiano negli ultimi 4 anni 2.000 milioni di euro; è chiaro che in Italia nel corso degli anni sul demanio marittimo si sono consolidati privilegi inaccettabili, che hanno portato a realizzare stabilimenti balneari esclusivi che pagano allo Stato cifre irrisorie, spesso meno di quanto un italiano paga di affitto per la propria abitazione; nel corso degli anni si è consolidato un comportamento da parte di molti gestori di stabilimenti che fanno pagare un biglietto d'ingresso solo per raggiungere il mare, mentre la visibilità del mare è progressivamente diminuita a causa della progressiva privatizzazione dei nostri arenili -: quali iniziative intenda adottare il Governo per eliminare questa profonda ingiustizia relativa alle tariffe dei canoni di concessioni demaniali e garantire l'accesso ai cittadini che vogliono solo raggiungere il mare senza pagare un ingiustificato biglietto d'ingresso, per restituire la visibilità del mare ai cittadini compromessa dalla progressiva privatizzazione degli arenili italiani. (3-00036)
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MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO RAPPORTI PARLAMENTO E RIFORME ISTITUZIONALI 
20060614 

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