INTERPELLANZA 2/01869 presentata da ROMANO FRANCESCO SAVERIO (SCELTA CIVICA-ALA PER LA COSTITUENTE LIBERALE E POPOLARE-MAIE) in data 30/06/2017
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Atto Camera Interpellanza 2-01869 presentato da ROMANO Francesco Saverio testo di Venerdì 30 giugno 2017, seduta n. 824 Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze , per sapere – premesso che: secondo quanto risulta da un articolo pubblicato il 21 settembre 2016 sul sito blog di Biagio Ciccone, già segretario generale di Assofondipensione, la Mefop spa, società fondata nel 1999 che, al suo interno raccoglie un ampio panorama di fondi pensione (circa 90 soci) e la partecipazione del Ministero dell'economia e delle finanze, il quale detiene la maggioranza assoluta delle azioni, in realtà non offre alcun tipo di servizio pubblico e non rappresenta gli interessi degli iscritti ai fondi pensione; il medesimo sito internet evidenzia inoltre, come la suesposta società, costituita per favorire lo sviluppo dei fondi pensionistici e delle altre forme di previdenza (avente per oggetto sociale l'attività di formazione, studio, assistenza e promozione, in materie attinenti alla previdenza complementare e settori affini), a distanza di quasi venti anni, non persegua effettivamente alcun obiettivo d'interesse della collettività e dei soci tale da giustificarne l'esistenza e, addirittura, la presenza nella galassia delle partecipate dal Ministero dell'economia e delle finanze; la conferma di quanto detto, prosegue il blog , si rinviene da una lettura delle relazioni sul controllo eseguito dalla Corte dei conti (in particolare, le determinazioni n.120/2012 e n.111/2015) che rilevano che, per attribuire alla Mefop compiti istituzionali di rilievo per la collettività, le si riconoscono generiche collaborazioni con Covip, con la direzione IV del dipartimento del tesoro e con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali; il blog , ponendosi il quesito se la Mefop sia riuscita davvero nel corso di questi anni a sviluppare la previdenza complementare, disciplinata dal decreto legislativo 5 dicembre 2005, n.252, e se conseguentemente sia necessario proseguire l'attività di una società del genere, risponde negativamente, in quanto nessuno si è accorto di un contributo fattivo e reale allo sviluppo della previdenza complementare; l'assenza di un apporto in tal senso, si rinviene negli stessi servizi che, ad un prezzo «imposto» e non confrontabile con quello di mercato, Mefop offre ai soci, in quanto trattasi di servizi (ad esempio formazione e pubblicazioni) che potrebbero essere forniti pacatamente dalle associazioni già costituite dai fondi oppure dal mercato e, in tal caso, ad un prezzo per giunta frutto delle opportune ricerche di mercato; in tale contesto, sostiene il blog , considerando l'evoluzione normativa, nonché gli interventi organizzativi posti in essere dai singoli fondi, non vi è alcuna necessità di consentire il proseguimento dell'attività di Mefop per ulteriori sviluppi della previdenza complementare, se si valuta che anche questa attività, ove ancora necessaria, può essere esercitata dalle associazioni dei fondi e dalle parti sociali; per avere un quadro complessivo sui motivi per i quali la Mefop prosegue l'attività, occorre precisare che la società è amministrata da un consiglio composto da 7 membri, presieduto da Mauro Marè che insegnava all'università della Tuscia di Viterbo, (attualmente a Tor Vergata) al quale è corrisposto un compenso annuale di circa 100 mila euro, nonché da 14 dipendenti (tra cui un direttore generale e un vice direttore generale, il cui costo complessivo (che non ha subito come i dipendenti pubblici il blocco degli stipendi) è aumentato negli ultimi anni di circa il 7 per cento, con un costo medio di 90 mila euro per unità; l'interpellante evidenzia a tal fine, che la Corte dei Conti, nell'ultima relazione pubblicata, auspica che: «le politiche relative alla remunerazione del personale aderiscano maggiormente al generale orientamento restrittivo manifestato nel settore pubblico», aggiungendo inoltre che: «esaminare i bilanci semplificati della società non consente di acquisire ulteriori informazioni né sul costo del personale, né sui ricavi»; a tal fine, sostiene il blog di Biagio Ciccone, si è di fronte ad una società che risulta arroccata e ripiegata su se stessa; si aggiunge inoltre che, in tale situazione, è naturale concludere che Mefop sia servita soltanto a far «sopravvivere», nonostante i cambiamenti epocali, una sorta di «aristocrazia» della previdenza complementare, con il concorso di qualche università commerciale, ovvero a dare lustro e potere a quale personaggio di sistema; risulta conseguentemente chiaro che la Mefop rappresenta una macchina improduttiva, in quanto orientata a mantenere il «sistema» con costi unicamente a carico degli iscritti ai fondi (tenuti a corrispondere anche una quota annuale, oltre al prezzo dei servizi offerti) e della collettività (si pensi al controllo della Corte dei conti); a giudizio dell'interpellante, i fatti suesposti, ove confermati, risulterebbero gravi e inquietanti in ordine ai risultati effettivamente conseguiti dalla Mefop, nonché allo spreco di risorse di denaro pubblico in quasi venti anni; è necessario attivare iniziative in tempi rapidi, ad avviso dell'interpellante, al fine di porre in essere ogni approfondimento volto a garantire la massima trasparenza in relazione all'operato della Mefop, nonché all'impiego delle risorse pubbliche effettivamente utilizzate dalla società per lo sviluppo dei fondi pensionistici–: se trovino conferma le circostanze esposte in premessa e, in caso affermativo, se non intenda avviare in tempi rapidi un'indagine ministeriale volta a verificare quale sia effettivamente l'andamento gestionale della Mefop, oltre che i risultati conseguiti nel corso di questi anni dalla stessa, in ordine all'attività di promozione dei fondi pensionistici; quali iniziative di competenza, il Ministro interpellato, intenda intraprendere al fine di rivedere ruolo e funzioni della Mefop, nel caso in cui fossero accertate le criticità esposte, considerato che tale società partecipata non offre un servizio pubblico idoneo e non rappresenta l'interesse degli iscritti ai fondi pensione. (2-01869) « Francesco Saverio Romano ».
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INTERPELLANZA 2/01869 presentata da ROMANO FRANCESCO SAVERIO (SCELTA CIVICA-ALA PER LA COSTITUENTE LIBERALE E POPOLARE-MAIE) in data 30/06/2017
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INTERPELLANZA 2/01869 presentata da ROMANO FRANCESCO SAVERIO (SCELTA CIVICA-ALA PER LA COSTITUENTE LIBERALE E POPOLARE-MAIE) in data 30/06/2017
INTERPELLANZA
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