INTERPELLANZA 2/01676 presentata da BINETTI PAOLA (MISTO-UDC) in data 22/02/2017

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Atto Camera Interpellanza 2-01676 presentato da BINETTI Paola testo di Mercoledì 22 febbraio 2017, seduta n. 746 I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro della salute , per sapere – premesso che: il bollino farmaceutico, introdotto con l'articolo 40 della legge n.39 del 2002, ha lo scopo di tracciare i farmaci ed evitare furti e contraffazioni; si tratta di una carta valori e in quanto tale deve rispondere a rigorosi standard qualitativi e di stampa; tuttavia dall'inizio della legislatura sono numerosi gli atti di sindacato ispettivo presentati sui problemi e sui costi generati dal suddetto bollino; alcuni di questi atti non hanno ancora avuto risposta e molti di essi sono stati presentati dall'inizio del 2015, cioè da quando l'Istituto poligrafico e Zecca dello Stato ha deciso di internalizzare quasi tutto il processo di produzione di bollini (1,8 su 2,3 miliardi di pezzi), precedentemente affidato a ditte esterne, allo scopo di «garantire economie di scala tali da consentire l'abbassamento del costo del bollino, con beneficio delle casse dello Stato»; nell'aprile 2015 si verifica il blocco di 70 milioni di farmaci causato dai bollini difettosi e il Ministro riferisce di problemi tecnici che il Poligrafico risolverà in poche settimane; l'8 luglio 2015 viene pubblicato un rapporto dell'Eurispes che stigmatizza le inefficienze del Poligrafico e l'ostruzionismo nel fornire i dati. Eurispes chiede anche di sapere per quale motivo, se le imprese esterne che si sono aggiudicate l'ultima gara hanno fatto offerte comprese tra i 13,6 e i 9 euro per mille pezzi, questi poi vengano venduti dal Poligrafico alle imprese farmaceutiche a 26 euro; nello stesso periodo dalla catena della distribuzione del farmaco arrivano notizie che i bollini immessi in commercio hanno il codice in chiaro sul secondo strato cancellabile senza lasciare traccia dell'asportazione. Semplicemente, i bollini difettosi sono immessi sul mercato lo stesso; se il codice si cancella è vanificato tutto il processo di tracciabilità del farmaco. I farmaci rubati con il numero cancellato possono essere associati ai bollini inutilizzati su ricette di comodo per il rimborso da parte del Servizio sanitario nazionale. Possono essere venduti al mercato nero, esportati all'estero, in mercati con maggiori margini di profitto dove il ri-confezionamento è permesso o dove il sistema sanitario più carente (esempio Est Europa). Si registra un nuovo boom di furti di farmaci: tir che scompaiono, farmacie ospedaliere «visitate», coinvolgimento della criminalità organizzata; a novembre 2015 il Ministero della salute promette che a gennaio 2016 entrerà a regime il nuovo layout di stampa. Il 6 aprile 2016, il sottosegretario pro tempore De Filippo ammette che «la disfunzione segnalata ha ricadute sulla rintracciabilità di confezioni fuoriuscite dal canale distributivo legale»...; il 13 aprile il Ministro Lorenzin in persona nell'Aula della Camera dichiara che «...che la risoluzione del problema è prevista entro la fine della prossima settimana e non oltre...»; a dispettodi quanto detto dal Ministro, oggi, inizio 2017, non solo il codice è ancora cancellabile, ma la qualità e i rigidi criteri stampa stanno ulteriormente degradando. Si registrano casi in cui nei bollini manca anche la filigrana a stampa. La stampa si domanda perché fornire alla malavita un assist di questa portata; dalla stampa si apprende che le ultime offerte delle aziende private sono scese da 9 a 4,5 euro per 1000 pezzi. Dunque, se esternalizzati, i 2,3 miliardi di bollini avrebbero un costo di 10,5 milioni di euro l'anno, contro i 60 che incassa il Poligrafico: è chiaro che il Servizio sanitario nazionale sta finanziando il Poligrafico; a questi oneri si aggiungono circa 140 milioni di euro per la gestione dei bollini da parte delle imprese farmaceutiche. 200 milioni che si scaricano sul prezzo dei medicinali; il 9 febbraio 2016 è stato pubblicato il regolamento (UE) n.2016/161, attuativo della direttiva 2011/62/UE, nel quale si prevede l'introduzione del sistema «datamatrix» su tutte le confezioni con un costo complessivo 10 volte inferiore a quello attuale; l'obbligo scatta al 2019, ma l'Italia dispone di una deroga fino al 2025; un emendamento di questo tenore presentato in occasione dell'esame del disegno di legge di bilancio 2017 (59.71), ha avuto il parere contrario del Governo, che considera ottimale il sistema in uso; tuttavia, alla Camera il 20 gennaio 2017, il Governo ha finalmente riconosciuto la necessità di passare al «datamatrix», senza però specificare quando–: se non ritengano i Ministri interpellati di indagare i motivi per i quali: a) il costo dei bollini prodotti dall'Istituto poligrafico e Zecca dello Stato sia così elevato, con evidente storno di risorse rispetto ad altre pressanti esigenze del Servizio sanitario nazionale; b) l'Istituto poligrafico e Zecca dello Stato continui ad immettere sul mercato un prodotto alterabile e non corrispondente alle specifiche delle carte valori, situazione in cui sono ravvisabili ad avviso degli interpellanti comportamenti di dubbia legittimità; se non ritengano opportuno assumere iniziative per adottare quanto prima, per la tracciatura e la sicurezza dei farmaci, il sistema «datamatrix», previsto dal citato regolamento (UE) 2016/161, al fine di realizzare un significativo risparmio sul costo dei medicinali, quantificabile in almeno tre quarti dell'attuale spesa di 200 milioni di euro. (2-01676) « Binetti , Buttiglione , Cera , De Mita ».
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BUTTIGLIONE ROCCO (MISTO-UDC) 
DE MITA GIUSEPPE (MISTO-UDC) 
CERA ANGELO (MISTO-UDC) 
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