INTERPELLANZA 2/01610 presentata da PILI MAURO (MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO) in data 24/01/2017
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Atto Camera Interpellanza 2-01610 presentato da PILI Mauro testo di Martedì 24 gennaio 2017, seduta n. 729 Il sottoscritto chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'interno, il Ministro della difesa, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare , per sapere – premesso che: la Sardegna nei giorni scorsi è stata gravemente colpita da una grave emergenza neve e gelo che ha provocato ingenti danni e disagi alle popolazioni soprattutto delle zone interne dell'isola; nei giorni direttamente successivi alla nevicata, l'intera regione è stata travolta dall'ingresso dei venti africani di scirocco che hanno sostituito le correnti artiche degli ultimi giorni; anche in questo caso i danni sono stati ingenti in tutta l'isola, con particolare riferimento ai centri urbani e alle aree agricole, con la devastazione di numerose aziende agricole; la nevicata era abbondantemente prevista e dunque facilmente arginabile nelle conseguenze e nei disagi; le previsioni dei giorni successivi erano completamente errate, e sono state messe a rischio non solo le strutture pubbliche ma si è attentato alla vita di studenti e cittadini che aveva regolarmente raggiunto i luoghi di studio e lavoro; entrambi gli episodi calamitosi inducono ad una valutazione decisamente negativa sia sotto il profilo della gestione dell'evento neve, che della mancata allerta dei giorni successivi; sia la protezione civile nazionale che quella regionale risultano, a giudizio dell'interrogante, vista l'imponenza delle previsioni calamitose e dei danni conseguenti, responsabili di quanto accaduto che, solo per un caso, non ha generato vittime; la protezione civile nazionale e quella regionale dovevano sovrintendere alla gestione della calamità naturale per le loro specifiche competenze, occupandosi di varie attività, dal coordinamento degli interventi della protezione civile alla gestione della viabilità statale, regionale e dunque provinciale, dalla gestione degli enti territoriali commissariati, vedasi province, ai tagli sistematici di risorse ai comuni sardi; si è trattato di un'inadempienza per l'interrogante grave e reiterata; da almeno una settimana prima dell'evento nevoso si sapeva che tra sabato 14 e lunedì 16 gennaio 2017 la Sardegna centrale sarebbe stata travolta da un'eccezionale ondata di neve e gelo; non serviva un algoritmo per capire che bisognava dislocare tutti i mezzi possibili, antineve e simili nelle zone interne; in realtà, alla verifica dei fatti, si riscontrava che era stato bloccato e cancellato il servizio che già esisteva per fronteggiare questo genere di calamità; sino al 2016 la provincia di Nuoro aveva in essere un appalto per il servizio di sorveglianza, sgombero neve e spargimento sale sulle strade provinciali della provincia di Nuoro; l'appalto comprendeva l'esecuzione di ogni tipologia di opere occorrenti per mantenere libere da neve e ghiaccio e grandi brinate le strade provinciali indicate nell'elenco all'interno del capitolato prestazionale; l'impresa poteva consentire, il libero transito in qualsiasi condizione di innevamento, procedendo con mezzo meccanico allo sgombero della neve e a quanto necessario per gestire l'emergenza; l'appalto dopo molti anni non era stato rinnovato; il sistema della protezione civile statale e regionale avrebbe dovuto fare, ma non l'avrebbe fatto, a quanto consta all'interrogante, una verifica amministrativa preventiva su quell'appalto e sull'esistenza del servizio; nel corso del sopralluogo nei comuni maggiormente colpiti dall'evento l'interrogante riscontrava personalmente la totale assenza di mezzi sia statali che regionali; i sindaci, durante la nevicata, invocavano l'arrivo dei mezzi della regione e dello Stato; di fatto, i responsabili della protezione civile regionale e nazionale, a quanto risulta agli interroganti, non avevano dislocato i mezzi disponibili nei centri abitati che già da una settimana si sapeva sarebbero stati investiti dall'evento calamitoso; come se niente fosse Stato e regione hanno tenuto i mezzi spazzaneve, pochi, a Sassari e a Cagliari; Fonni, Desulo, Orune e Gavoi e tutti gli altri centri gravemente colpiti venivano lasciati assolutamente soli a contrastare tale calamità; la stessa richiesta dei sindaci di dislocare l'Esercito sui comuni maggiormente in difficoltà, a quanto consta all'interrogante, è caduta nel vuoto; nessuno ha visto l'intervento delle Forze armate; nel 2013, per la drammatica alluvione i Ministri competenti del Governo Letta, dopo 24 ore dai drammatici fatti, dichiararono che stavano valutando se far partire la colonna mobile della protezione civile nazionale; per raggiungere la Sardegna, anche in quel caso, ci sarebbero volute altre 48 ore quando, invece, si necessitava di un intervento urgente e immediato–: se il Governo non ritenga necessario e indispensabile destinare almeno il 50 per cento delle Forze armate dislocate in Sardegna al genio militare per garantire la piena e autonoma gestione di tali eventi; se non si ritenga che l'Esercito in Sardegna debba essere dislocato funzionalmente non per esercitazioni militari lungo le coste, dalle quali traggono beneficio le industrie belliche, ma per stare vicini ai cittadini e alle comunità locali; se non si ritenga di dover disporre l'ausilio dell'Esercito che presidi il territorio contro le calamità, dagli incendi alle alluvioni, dalle nevicate ai rischi per la sicurezza civile; se il Governo non ritenga di dover assumere iniziative, per quanto di competenza, per garantire un'organizzazione indispensabile per la sicurezza in una regione insulare che deve per ovvie ragioni disporre di autonomia e rapidità di intervento; se non si ritenga di dover promuovere un proficuo coordinamento delle Forze armate con i vigili del fuoco, le forze dell'ordine, le strutture regionali e i volontari, a partire già dalla prossima stagione estiva, in cui saranno necessarie adeguate misure antincendio. (2-01610) « Pili ».
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