INTERPELLANZA 2/01539 presentata da GIANNI PIPPO (POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA)) in data 20120611

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Atto Camera Interpellanza 2-01539 presentata da PIPPO GIANNI lunedi' 11 giugno 2012, seduta n.647 Il sottoscritto chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere - premesso che: il centro studi di Confindustria in data 6 maggio 2012 ha diffuso un corposo dossier dal quale si evince che nel primo semestre del 2012, anno di fortissima recessione, l'Italia arretra in maniera ineludibile e pericolosa; dal dossier di Confindustria si rileva che la produzione manifatturiera nazionale scende dal quinto all'ottavo posto a livello mondiale scavalcata da India, Brasile e Corea del Sud; anche a livello di piccole e medie imprese, a cominciare dalle imprese meridionali e in particolare in Sicilia, si assiste alla chiusura di decine di migliaia di imprese, con ripercussioni pesantissime sui livelli occupazionali e sui redditi delle famiglie; il ricorso alla cassa integrazione nel mese di maggio 2012 sale del 22,5 per cento rispetto ad aprile 2012 e del 2,7 per cento su base annua; tra il 2008 e il 2011 gli aiuti di Stato destinati al salvataggio delle banche sono ammontati all'astronomica somma di quattromilacinquecento miliardi di euro, in questo modo i dissesti bancari sono stati sanati con i soldi dei Governi e dei contribuenti senza che questi ultimi abbiano ricevuto alcun beneficio diretto o indiretto; sempre nella data del 6 giugno 2012, il presidente della BCE, dottor Draghi, ha dichiarato che la Banca centrale europea, fornira' liquidita' illimitata alle banche fino alla fine del 2012; il messaggio lanciato dal presidente della BCE e' estremamente forte ma, a detta dell'interrogante assolutamente non condivisibile e rappresenta esattamente l'opposto di quello che sarebbe necessario; con la dichiarazione del Presidente della BCE alle banche viene garantita liquidita', sottolineo illimitata, dopo che in soli 3 anni dal 2008 al 2011 le stesse hanno ricevuto oltre 4.500 miliardi di euro; il Governo italiano a fronte del collasso finanziario ed economico di imprese, in particolare piccole e medie, che si riscontra nei dati relativi alla disoccupazione e ai livelli raggiunti dalle richieste di cassa integrazione, e con la stretta creditizia alle imprese e alle famiglie non puo' continuare a tacere nei confronti di finanziamenti illimitati alle banche in cambio del nulla se non del mantenimento di lauti guadagni alle stesse; e' necessario, a detta dell'interrogante, che il Governo si attivi, in coordinamento con gli altri Stati, aderenti all'Unione europea, affinche' si giunga ad una inversione di tendenza affinche' la BCE destini almeno il 50 per cento delle disponibilita' destinate alle banche, al credito alle imprese in particolare piccole e medie, alle famiglie e al sostegno dei programmi di crescita e sviluppo predisposti dagli Stati; anche nei confronti della Cassa depositi e prestiti il Governo dovrebbe avviare una iniziativa per determinare le condizioni affinche' una consistente parte delle liquidita' della citata Cassa, possa essere utilizzata per favorire le azioni di sostegno alle aziende e alle famiglie, anche in questo caso in termini di liquidita', di credito e di reintroduzione del credito di imposta, allo scopo di favorire la ripresa economica su basi solide per l'uscita in tempi brevi dalla recessione che cosi' violentemente si sta abbattendo sulle famiglie e sulle imprese; le politiche attuate fino ad oggi hanno portato un innalzamento della tassazione che ha raggiunto livelli insostenibili e che hanno depresso famiglie e aziende, in particolare quelle meridionali, e con particolare pesantezza le famiglie e le aziende delle regioni, come la Sicilia, che sono state sottoposte ai piani di rientro, pagati con innalzamento di Irpef e Irpeg -: se non ritenga necessario e improrogabile attivare una azione sinergica con gli altri Stati dell'Unione europea, affinche' si eviti da parte della Banca centrale europea di continuare a sostenere le banche garantendo loro liquidita' illimitate, o perlomeno di imporre alle banche che almeno il 50 per cento delle liquidita' fornite dalla Banca centrale europea siano destinate al sostegno alla crescita e allo sviluppo ed in particolare alle piccole e medie imprese del mezzogiorno italiane; quali iniziative intenda intraprendere nei confronti della Cassa depositi e prestiti affinche' una consistente parte delle liquidita' della citata Cassa, possa essere utilizzata per favorire le azioni di sostegno alle aziende e alle famiglie, anche in questo caso in termini di liquidita', di credito e di reintroduzione del credito di imposta, allo scopo di favorire la ripresa economica. (2-01539)«Gianni».
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