INTERPELLANZA URGENTE 2/01418 presentata da DE LAURENTIIS RODOLFO (UDC (UNIONE DEI DEMOCRATICI CRISTIANI E DEI DEMOCRATICI DI CENTRO)) in data 18/01/2005

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Interpellanza urgente Atto Camera Interpellanza urgente 2-01418 presentata da RODOLFO DE LAURENTIIS martedì 18 gennaio 2005 nella seduta n. 570 I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere - premesso che: Kidco Services è una società di servizi televisivi satellitari di cui lo sceicco saudita Saleh Kamel è cliente esclusivo e proprietario; con lo scopo di realizzare trasmissioni e programmi televisivi in madrelingua rivolti al Medio Oriente e alle comunità arabe nel mondo, Kidco opera nel Nucleo Industriale di Avezzano dal 1995, dopo aver rilevato la società Fucino Broadcast, società di servizi dello stesso proprietario-cliente e operante, in via provvisoria, nella sede di Telespazio, nel Fucino, già dall'ottobre del 1993; tra il 1995 e il 1997, un management delegato dal proprietario cura la costruzione dei nuovi stabilimenti, il trasferimento della sede operativa (da Telespazio al Nucleo Industriale), l'organizzazione e l'avviamento dei vari reparti; alla fine del 1997, quando il nuovo management tuttora in carica subentra al precedente, Kidco opera in ogni reparto con circa dipendenti, con forti ambizioni di sviluppo e fornendo ancora diverse opportunità occupazionali nonché ampie rassicurazioni per il futuro (l'amministratore delegato assicurò alle organizzazioni sindacali la trasformazione dei numerosi contratti di formazione in essere ed il mantenimento dei livelli occupazionali); tra il 1998 e il 1999, Kidco conta più di 500 dipendenti tra italiani e stranieri; numeri questi che, come risulta agli interpellanti, in relazione alle capacità dell'azienda, avrebbero suscitato qualche imbarazzo perfino da parte delle stesse organizzazioni sindacali che, pur soddisfatte del risultato occupazionale raggiunto, poco dopo dovettero assistere ad un'improvvisa quanto sorprendente inversione di tendenza, dovuta, a detta dell'amministratore delegato, alla espressa volontà della Casa Madre di contenere i costi aziendali troppo elevati; nonostante le continue rassicurazioni del management locale, detta crisi produce una perdita progressiva di posti di lavoro che culmina, a settembre del 2002, nel provvedimento di dismissione dell'intero reparto di Produzione con conseguente licenziamento di 70 dipendenti e trasferimento di apparecchiature e materiale verso nuovi centri in Medio Oriente; a novembre del 2002, presso la segreteria della Presidenza del Consiglio dei ministri, presenti il dottor Gianfranco Borghini, l'Azienda, le organizzazioni sindacali e i rappresentanti delle istituzioni, si raggiunge faticosamente un accordo sul ricorso al contratto di solidarietà, alternativo ai licenziamenti, volto a consentire il mantenimento di una parziale attività produttiva (12 ore settimanali per lavoratore) e il rilancio, nei due anni previsti, del ramo d'azienda in crisi; a maggio del 2004 viene chiuso anche il reparto Promotion e, a seguito di un incontro presso la provincia de l'Aquila, i sette ulteriori lavoratori licenziati vengono inseriti nell'elenco dei lavoratori già in Contratto di Solidarietà; ad agosto del 2004 i lavoratori in «Solidarietà» (ormai 46 in tutto) ricevono il preavviso di licenziamento previsto per il 30 novembre 2004 perché, a detta dell'amministratore, sarebbe venuto a mancare lo sperato rilancio dell'attività; il giorno 29 novembre 2004, dopo l'ennesima riunione presso la segreteria del Consiglio dei Ministri, rifiutando una proroga del contratto di solidarietà accordato dalle istituzioni e già finanziato per un massimo di ulteriori 12 mesi, l'azienda ha licenziato i 46 lavoratori dei reparti Produzione e Promotion, per i quali, attualmente non sono previsti ammortizzatori; inoltre, motivando a nome e per conto dello sceicco proprietario, l'amministratore delegato della Kidco ha altresì rifiutato: a) di attivare eventuali forme di ammortizzatori sociali (anche ad hoc e riferibili non solo ai 46 licenziati ma a tutti i lavoratori - circa 220) in concorso con l'attuazione di un piano di ammortamento di alcuni oneri interni e dei costi di alcuni servizi esterni proposto dalle stesse organizzazioni sindacali; b) di cedere i rami d'azienda in crisi per consentire l'ingresso di altri soggetti operanti nel settore con l'aiuto delle istituzioni; c) di fornire garanzie per il futuro occupazionale dell'azienda; d) di fornire, in assenza di un piano industriale, riferimenti più concreti sulle reali intenzioni della Casa Madre considerato che la dismissione di apparecchiature e il relativo trasferimento delle stesse prosegue ed interessa ormai tutti i reparti, compreso il reparto Trasmissioni (ritenuto «il cuore» di tutta l'attività dallo stesso management che, proprio negli ultimi tempi, ha perso alcuni tra i canali tematici più importanti del network saudita; ognuna delle proposte non accordate dall'azienda, senza aggravio di spese, sarebbe stata senz'altro vantaggiosa per l'economia della stessa; le organizzazioni sindacali e tutti i rappresentanti delle Istituzioni presenti alla suddetta riunione hanno manifestato il totale, unanime dissenso dalle decisioni dell'azienda, chiusa ad ogni proposta e stranamente insensibile alle varie opportunità prospettate e relative anche al «Digitale Terrestre», settore in espansione; da molti anni la Kidco opera ed oggi dismette e licenzia in totale assenza di un Piano Industriale, strumento ormai indispensabile per il proseguimento di un confronto ulteriore; il singolare problema, che risulta essere estremamente preoccupante per tutta l'azienda, per l'intera area di appartenenza e per la società circostante, è aggravato dall'atteggiamento del management che «chiude» ai sindacati e alle istituzioni e poi trasferisce altrove ogni responsabilità riferendo che tutte le decisioni in loco sono l'effetto di rigide disposizioni della Casa Madre (ragionevolmente, non e facile credere che il Proprietario abbia scelto, fra tutti, un criterio di dismissione dell'attività che preveda di rinunciare così duramente alla collaborazione e alle relazioni con le istituzioni, locali e nazionali) -: se non ritenga attivarepromuovere un incontro sulla vicenda tra le parti sociali, le istituzioni e il diretto proprietario della Kidco Services (fortemente auspicato da tutte le Parti, al di sopra delle rispettive appartenenze politiche); se non ritenga di attivarsi nell'individuare, unitamente alle organizzazioni sindacali CGIL, CISL, UIL, in tempi brevi, soluzioni alternative alla definizione del problema considerando anche l'alto profilo professionale maturato dai lavoratori in tutti questi anni. (2-01418) «De Laurentiis, Volontè».
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SOTTOSEGRETARIO DI STATO RAPPORTI CON IL PARLAMENTO 
20050120 

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