INTERPELLANZA 2/01338 presentata da DE SIMONE TITTI (RIFONDAZIONE COMUNISTA) in data 12/10/2004

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Interpellanza Atto Camera Interpellanza 2-01338 presentata da TITTI DE SIMONE martedì 12 ottobre 2004 nella seduta n. 526 I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro delle comunicazioni, per sapere - premesso che: le autorità statunitensi hanno emesso un ordine federale imponendo all'ufficio di Rackspace negli Stati Uniti di consegnare loro l' hardware di Indymedia situato a Londra. Rackspace è uno dei providers che ospitano il web di Indymedia con uffici negli Stati Uniti e a Londra. Rackspace ha acconsentito, senza prima renderlo noto a Indymedia, e ha consegnato i server di Indymedia nel Regno Unito. Questo atto ha colpito più di 20 siti di Indymedia in tutto il mondo; nella giornata del 7 ottobre dei funzionari dell'FBI hanno sequestrato a Londra e negli USA i dischi contenuti nei computer che ospitano molti siti locali di Indymedia, fra cui l'edizione italiana italy.indymedia.org e altri del network Indymedia, tra cui quello palestinese, belga, africano, brasiliano e tedesco; Indymedia è venuta a conoscenza del fatto che la richiesta di sequestrare i server di Indymedia ospitati da una compagnia americana con sede nel Regno Unito ha avuto origine da autorità italiane e svizzere; su questi server erano ospitati più di 20 siti web di Indymedia, parecchie stazioni radio in streaming on line e altri progetti; le ragioni fondanti di quest'ordine non sono ancora state rese note a Indymedia; Rackspace aveva reso una dichiarazione pubblica in cui spiegava di aver spento i server in risposta a un ordine all'interno del Trattato di Mutua Assistenza Legale (MLAT), che stabilisce le procedure di assistenza reciproca fra nazioni per investigazioni riguardanti il terrorismo internazionale, rapimenti e riciclaggio di denaro sporco; secondo l'interrogante interrompendo i servizi offerti dal network Indymedia si è calpestato il diritto alla comunicazione e all'informazione di tutte le migliaia di persone che utilizzano quotidianamente questi servizi; sequestrando quei dischi, che con tutta probabilità contenevano anche mail private oltre a pagine web , si è violato ripetutamente il diritto alla privacy e alla segretezza della corrispondenza; considerando che è possibile fare una copia dei dati dei computer per indagare sul loro contenuto un sequestro di questo genere è irragionevolmente repressivo; il sequestro è stato operato da agenti federali statunitensi anche in territorio britannico su un server internazionale, senza rendere note le basi legali dell'operazione, senza fornire motivazioni per il sequestro e con una operazione di polizia per molti versi misteriosa; questo sequestro di fatto lancia un messaggio, secondo l'interrogante, intimidatorio a tutti i cittadini che praticano su internet il diritto al dissenso attraverso la produzione dal basso di informazioni estranee ai circuiti commerciali; questo sequestro ricorda all'interrogante molto da vicino le censure, gli oscuramenti e le persecuzioni che hanno segnato i periodi più bui del millennio appena trascorso; ad opinione dell'interrogante, questa azione rappresenta una ingerenza gratuita nelle attività telematiche di un altro Stato sovrano, che potrebbe ripetersi in futuro anche su altri siti di comunicazione sociale, italiani ed internazionali, che svolgono attività pubbliche alla luce del sole, così come ha sempre fatto, sinora, il network Indymedia -: se il nostro Paese abbia avuto un ruolo nella vicenda che ha condotto alla chiusura del server della rete Indymedia; se ritenga di poter assumere iniziative per permettere una rapida e completa ripresa dell'attività di Indymedia, la restituzione di quanto sequestrato e per accertare le basi legali su cui si fonda questo provvedimento. (2-01338) «Titti De Simone, Mascia, Pisapia».
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Camera dei Deputati 
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20041012 
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INTERPELLANZA 2/01338 presentata da DE SIMONE TITTI (RIFONDAZIONE COMUNISTA) in data 12/10/2004 
INTERPELLANZA 
MASCIA GRAZIELLA (RIFONDAZIONE COMUNISTA) 
PISAPIA GIULIANO (RIFONDAZIONE COMUNISTA) 
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2/01338 
DE SIMONE TITTI (RIFONDAZIONE COMUNISTA) 

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