INTERPELLANZA URGENTE 2/01281 presentata da VICO LUDOVICO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20111201

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Atto Camera Interpellanza urgente 2-01281 presentata da LUDOVICO VICO giovedi' 1 dicembre 2011, seduta n.556 I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, per sapere - premesso che: l'industria siderurgica europea si trova ad affrontare sfide enormi, ristrutturazioni, delocalizzazioni, chiusure e riduzione della capacita' produttiva degli impianti che minacciano la sicurezza di migliaia di posti di lavoro; la tendenza e' alla dislocazione della produzione siderurgica nei Paesi dove le condizioni sono considerate piu' vantaggiose (meno vincoli sociali e ambientali, disponibilita' materie prime e altro) e dove e' prevista una maggiore crescita economica e un maggior consumo; nel 2010 la produzione mondiale di acciaio e' aumentata di quasi il 16 per cento sul 2009, superando del 6 per cento quella del 2008, superando 1,4 miliardi di tonnellate, il livello piu' alto di tutti i tempi; secondo gli analisti le previsioni della crescita economica mondiale per i prossimi anni si assesterebbero attorno ad un +4/5 per cento; nel 2000 nei 27 Paesi dell'Unione europea si produceva il 23 per cento dell'acciaio mondiale, in Cina il 15 per cento; nel 2010 l'Unione europea e' al 12 per cento e la Cina al 44 per cento; l'andamento dei prezzi e la disponibilita' di materie prime incidono rilevantemente (il settore e' molto concentrato ed e' controllato a livello mondiale per quasi l'80 per cento da tre sole compagnie minerarie) e pesantemente sulla siderurgia italiana, basti sapere che il prezzo del minerale e' aumentato dell'84 per cento rispetto al 2009, il coke ha avuto rialzi del 20 per cento, il rottame e' aumentato del 63 per cento, restando comunque al di sotto del 23 per cento rispetto ai livelli massimi che si registrarono nel 2008; nel 2010, solo 5 Paesi hanno superato o sono tornati ai livelli di produzione pre-crisi del 2008, si tratta di Cina, India, Corea, Turchia e Iran; tutti gli altri sono sotto tali livelli; la produzione italiana e' aumentata del 30 per cento sul 2009, ma e' ancora sotto del 16 per cento sul 2008 (-4,8 milioni di tonnellate), con andamenti diversi nei vari comparti: i prodotti piani hanno registrato un +39 per cento sul 2009 (recuperando il 72 per cento dei volumi del 2008); quelli lunghi hanno fatto segnare un +9 per cento sul 2009 (recuperando meno del 20 per cento dei volumi del 2008); il 2011 ha registrato una buona ripresa fino a tutto il primo semestre; dopo l'estate e' cominciata una tendenza al ribasso che, secondo tutti gli osservatori, avra' un trascinamento negativo sul primo semestre del 2012; i prodotti siderurgici cosiddetti piani hanno goduto fino al 2010 di una domanda estera piu' forte, mentre i cosiddetti lunghi hanno risentito della stagnazione del settore delle costruzioni e della riduzione delle vendite nell'area MENA (medio Oriente e nord Africa); ancora prima dell'inizio della crisi, era evidente che in prospettiva la siderurgia italiana avrebbe dovuto concentrarsi piu' sulla qualita' delle produzioni, verso tipologie di prodotti a piu' alto valore aggiunto, piuttosto che sull'aumento delle quantita'; viceversa l'Italia continua ad essere un importatore netto di acciaio, anche di qualita'; questa dovrebbe essere la strada da imboccare per i vari produttori e per risolvere i problemi di sovraccapacita' produttiva che gia' si pongono in Italia come in Europa; i maggiori gruppi siderurgici europei, compresi quelli italiani, spostano sempre di piu' la loro attenzione verso l'Oriente e le Americhe, riducendo la loro presenza in Europa; le tendenze della siderurgia europea potrebbero cambiare radicalmente il ruolo e il peso della siderurgia italiana, in particolare: Severstal ha annunciato all'inizio del 2010 di voler vendere gli stabilimenti europei per concentrare gli investimenti in Paesi a piu' alta crescita; ThyssenKrupp ha scelto di dismettere alcuni settori e scorporare per vendere l'intero comparto dell'inox; ArcelorMittal ha deciso di recente di disinvestire dall'area centrale europea per finanziare acquisizioni di miniere e di impianti al di fuori dell'Europa, arrivando a ridurre drasticamente la produzione anche con la chiusura definitiva di altiforni; Beltrame ha annunciato la volonta' di dismettere lo storico stabilimento di S. Giovanni in Val d'Arno e i siti di Belgio e Lussemburgo; in tale contesto si e' inserita la notizia della chiusura dell'altoforno delle acciaierie Lucchini di Piombino, dal 24 dicembre 2011 al 18 gennaio 2012, annunciata dall'azienda, per mancanza di ordini e della relativa cassa integrazione per 2.200 lavoratori; si impone sul piano interno la necessita' di una politica industriale impostata su ricerca e sviluppo, innovazione nei prodotti e nei cicli produttivi per attenuare gli impatti ambientali e migliorare l'efficienza energetica; in particolare, per quanto riguarda il comparto dei prodotti «piani», ma anche per talune tipologie di prodotti «lunghi», la siderurgia italiana non puo' fare a meno di mantenere i due cicli integrali (Taranto e Piombino-Trieste) che forniscono acciaio di qualita' soprattutto per le applicazioni qualificate; e' altresi' necessario che l'Italia contribuisca a definire una strategia industriale europea per l'industria siderurgica che sia di sostegno ai singoli Stati membri dell'Unione europea, attraverso l'allocazione settoriale dei fondi strutturali europei per: a) sostenere gli investimenti in nuove tecnologie e in nuovi processi per riqualificare gli impianti allo scopo di contribuire ad una economia europea efficiente nell'uso delle risorse e dell'energia; b) salvaguardare la produzione europea dalla concorrenza sleale innalzando i vincoli sociali ed ambientali e gli standard di qualita' dei prodotti siderurgici utilizzati nella Unione europea; c) sviluppare posti di lavoro sicuri, stabili e qualificati per l'industria siderurgica europea -: se il Ministro intenda convocare immediatamente un tavolo nazionale sulla siderurgia per definire alcune linee di politica industriale per il settore in direzione del consolidamento della capacita' produttiva degli impianti, del sostegno della qualita' dei prodotti e dell'occupazione dei lavoratori siderurgici e degli indotti; quali iniziative urgenti intenda assumere per gli impianti di Piombino - la cui situazione richiede una immediata convocazione dei vertici della Lucchini, delle rappresentanze sindacali ed istituzionali - per gli impianti della ThyssenKrupp e della Beltrame. (2-01281) «Vico, Ventura, Velo, Lulli, Nannicini, Rosato, Trappolino, Froner, Boccia, Federico Testa, Bossa, Scarpetti, Cesare Marini, D'Alema, De Micheli, Zunino, Servodio, Albonetti, Gianni Farina, Lo Moro, Fadda, Sanga, Bellanova, Mastromauro, Sbrollini, Grassi, Luongo, Tenaglia, Samperi, Zucchi, Sereni».
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INTERPELLANZA 
ALBONETTI GABRIELE (PARTITO DEMOCRATICO) 
BELLANOVA TERESA (PARTITO DEMOCRATICO) 
BOCCIA FRANCESCO (PARTITO DEMOCRATICO) 
BOSSA LUISA (PARTITO DEMOCRATICO) 
DE MICHELI PAOLA (PARTITO DEMOCRATICO) 
FADDA PAOLO (PARTITO DEMOCRATICO) 
FARINA GIANNI (PARTITO DEMOCRATICO) 
FRONER LAURA (PARTITO DEMOCRATICO) 
GRASSI GERO (PARTITO DEMOCRATICO) 
LO MORO DORIS (PARTITO DEMOCRATICO) 
LULLI ANDREA (PARTITO DEMOCRATICO) 
LUONGO ANTONIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
MARINI CESARE (PARTITO DEMOCRATICO) 
NANNICINI ROLANDO (PARTITO DEMOCRATICO) 
ROSATO ETTORE (PARTITO DEMOCRATICO) 
SAMPERI MARILENA (PARTITO DEMOCRATICO) 
SANGA GIOVANNI (PARTITO DEMOCRATICO) 
SBROLLINI DANIELA (PARTITO DEMOCRATICO) 
SCARPETTI LIDO (PARTITO DEMOCRATICO) 
SERENI MARINA (PARTITO DEMOCRATICO) 
SERVODIO GIUSEPPINA (PARTITO DEMOCRATICO) 
TENAGLIA LANFRANCO (PARTITO DEMOCRATICO) 
TESTA FEDERICO (PARTITO DEMOCRATICO) 
TRAPPOLINO CARLO EMANUELE (PARTITO DEMOCRATICO) 
VELO SILVIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
VENTURA MICHELE (PARTITO DEMOCRATICO) 
ZUCCHI ANGELO (PARTITO DEMOCRATICO) 
ZUNINO MASSIMO (PARTITO DEMOCRATICO) 
MASTROMAURO MARGHERITA ANGELA (PARTITO DEMOCRATICO) 
D'ALEMA MASSIMO (PARTITO DEMOCRATICO) 
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