INTERPELLANZA URGENTE 2/01222 presentata da PELLEGRINO SERENA (SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA') in data 12/01/2016

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Atto Camera Interpellanza urgente 2-01222 presentato da PELLEGRINO Serena testo presentato Martedì 12 gennaio 2016 modificato Venerdì 15 gennaio 2016, seduta n. 548 I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare , per sapere – premesso che: su ricorso delle realtà territoriali, il Consiglio di Stato il 23 luglio 2015 ha annullato il decreto di valutazione di impatto ambientale 21 luglio 2011 e le autorizzazioni conseguenti, per un elettrodotto di Terna in Friuli Venezia Giulia lungo circa 39 chilometri, con sostegni alti anche 61 metri; il Consiglio di Stato ha affermato che l'intero procedimento che ha portato all'approvazione definitiva del progetto Terna è viziato in radice perché il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ha effettuato illegittimamente un bilanciamento di interessi che non gli compete e non ha esercitato la funzione di tutela di cui è per legge titolare; il Consiglio di Stato ha anche precisato che la tutela paesaggistica ha specialissima dignità in quanto prevista dall'articolo 9 della Costituzione: «Se il giudizio sull'impatto paesaggistico e negativo, il MIBAC, per quella che è la sua parte, non può, compiendo un'inammissibile scelta di merito fondata sull'esigenza di dare priorità ad altri e non suoi interessi, esprimere un parere sviato, per quanto condizionato al rispetto di alcune prescrizioni»; a seguito della sentenza del Consiglio di Stato è stata disposta la sospensione dei lavori; ai primi di ottobre 2015 Terna ha presentato al Ministero dello sviluppo economico un'istanza per un nuovo provvedimento, in luogo di quello annullato dal Consiglio di Stato; l'istanza presentata da Terna sembra mirare al rinnovo del solo contributo del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, specificamente stigmatizzato dal Consiglio di Stato, e non dell'intero procedimento di valutazione di impatto ambientale comunque annullato; nessuna notizia sulla vicenda si trae dal sito del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare; il piano energetico della regione Friuli Venezia Giulia, approvato il 22 dicembre 2015, contiene nelle diverse sezioni affermazioni che appaiono incomplete relativamente ai contenuti ed agli effetti della sentenza del Consiglio di Stato: per un verso, ignorando il vizio di illegittimità dell'autorizzazione («il progetto dell'elettrodotto a altissima tensione (380 kV) di collegamento della Stazione elettrica di Redipuglia (GO) con la stazione elettrica di Udine Ovest (UD), autorizzato dal Ministero dello sviluppo economico con decreto n.239/EL-146/181/2013 del 12 marzo 2013, e cantierizzato» e «Oltre al progetto già autorizzato dell'elettrodotto a altissima tensione Redipuglia – Udine Ovest, sono stati autorizzati i seguenti progetti...»); per l'altro verso, riconoscendo che «è stata dichiarata l'illegittimità del provvedimento di compatibilità ambientale n.411 del 21 luglio 2011 e di conseguenza anche dell'autorizzazione alla costruzione numero 239/EL146/181/2013 del 12 marzo 2013, con particolare riferimento al parere rilasciato dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (MIBACT). Tale sentenza ha portato alla sospensione dei lavori di realizzazione dell'elettrodotto a 380 kV in doppia tema» S.E. Udine Ovest – S.E. Redipuglia «(ultimato al 70 per cento) con anche il conseguente non smantellamento delle linee elettriche obsolete», aggiungendo: «La Regione chiede la rapida ripresa del percorso autorizzatorio al fine di riprendere i lavori rimasti in sospeso per rendere più efficiente il sistema elettrico regionale risolvendo le interruzioni di rete che gravano sul sistema industriale regionale» –: quali iniziative intenda adottare il Ministro interpellato per garantire oggi la piena compatibilità ambientale dell'elettrodotto «Udine Ovest-Redipuglia», la cui valutazione di impatto ambientale è stata annullata dal Consiglio di Stato a seguito dell'impugnativa delle comunità locali che devono, pertanto, oggi essere rassicurate sulle caratteristiche dell'impianto; quali iniziative intenda assumere il Ministro interpellato per il rifacimento ex novo della valutazione di impatto ambientale sull'elettrodotto in questione, anche ai sensi dell'articolo 29, comma 5, del decreto legislativo n.152 del 2006, che vagli le alternative realizzative a partire dall'interramento della linea aerea, il rifiuto del quale sembra apodittico nella sentenza del Consiglio di Stato; se il Ministro interpellato non ritenga in ogni caso necessario approfondire la conoscenza dell'odierna condizione dei territori interessati dall'opera, investendo su veri confronti con le comunità locali, per una valutazione ambientale partecipata, condivisa e pienamente riferita all'attuale realtà dei territori interessati. (2-01222) « Pellegrino , Scotto ».
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