INTERPELLANZA 2/01020 presentata da MICELI ANTONIO (DEMOCRATICO CRISTIANO) in data 19931006
http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic2_01020_11 an entity of type: aic
Il sottoscritto chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri ed i Ministri dell'industria, commercio e artigianato e incaricato per le funzioni connesse al riordinamento delle partecipazioni statali, per sapere - premesso che: le imprese assicuratrici, nella quasi totalita', hanno attuato gia' da qualche tempo e continuano ad attuare, nel Mezzogiorno d'Italia, una politica di assunzione dei rischi orientata alla riduzione del proprio portafoglio riguardante le polizze R.C.A. obbligatorie; la predetta "politica assuntiva" e' determinata dal "cosiddetto sbilanciamento del portafoglio R.C.A.", che tanto preoccupa le imprese, risultando il portafoglio stesso R.C.A. molto piu' consistente al centro Sud che al Nord; di conseguenza molti utenti, tenuti per legge ad assicurare i propri veicoli, dopo aver denunciato un solo sinistro ed indipendentemente dall'ammontare del danno arrecato o dall'esistenza della effettiva responsabilita', si vedono escludere dalle imprese assicuratrici il rinnovo annuale della garanzia assicurativa; in svariati altri casi all'assicurando o al vecchio assicurato viene rifiutata la prestazione assicurativa obbligatoria se non viene accompagnata dalla contestuale stipulazione di altra polizza - generalmente infortuni o altri rami cosiddetti preferiti; inoltre dalla surriferita politica di riduzione ed eliminazione del portafoglio R.C.A. attuata dalle imprese assicuratrici consegue assai spesso l'abolizione, peraltro consentita alle imprese senza obbligo di motivazione o giustificazione alcuna, di agenzie e/o punti vendita, rei esclusivamente di attuare scrupolosamente la legge n. 990 del 1969; la descritta situazione genera enormi disagi tra gli assicurandi, costretti a cercarsi in tutta fretta altra compagnia disposta ad assicurare i loro veicoli, o spesso costretti ad andare a pagare il relativo premio presso altra agenzia dislocata in tutt'altra zona della citta' o, peggio ancora, cosi' come qualche impresa assicuratrice ha gia' fatto, costretti a pagare direttamente presso la sede legale dell'impresa - non dimenticando che, per le notizie in possesso dell'interrogante, l'impresa piu' a Sud ha sede nel Lazio; le imprese assicuratrici, pur operando in apparente regime di libera concorrenza, costituiscono in realta' una sorta di oligopolio, atteso che, attraverso la forma delle partecipazioni societarie e di controllo, le oltre duecento compagnie assicuratrici esistenti, non sono altro che i terminali di pochissimi gruppi economici italiani e stranieri, che come tali hanno il controllo del mercato assicurativo -: se, anche alla luce dei recenti risultati conseguiti dal Parlamento in materia di obbligo di assicurazione dei motocicli e del progetto di legge di riforma della R.C.A., che prevede la capillarizzazione su tutto il territorio di dipendenze e/o rappresentanze delle imprese assicuratrici non ritengano, a tutela dei diritti dei cittadini, costituzionalmente garantiti, di intervenire sulle predette imprese, nonche' sugli organi di vigilanza preposti per verificare ed eliminare le gravi disfunzioni ed i comportamenti discriminanti sopra riferiti; se non ritengano di dover tutelare il diritto-dovere alla stipula dei contratti assicurativi di R.C.A. in egual misura su tutto il territorio nazionale e di superare il fatto che le minori possibilita' di spesa del cittadino del Sud, che sono la causa del citato squilibrio territoriale tra portafoglio R.C.A. ed i portafogli degli altri rami assicurativi, influiscano sulla gestione delle imprese abilitate. (2-01020)
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