INTERPELLANZA 2/00901 presentata da PALAZZOTTO ERASMO (LIBERI E UGUALI) in data 05/08/2020

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Atto Camera Interpellanza 2-00901 presentato da PALAZZOTTO Erasmo testo di Mercoledì 5 agosto 2020, seduta n. 387 I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno , per sapere – premesso che: il decreto ministeriale del 31 gennaio 2019, recante «modalità tecniche di emissione della carta d'identità elettronica» ha apportato modifiche rilevanti alle tecniche di emissione della carta d'identità elettronica (Cie) per i minori, disciplinate dal decreto del Ministero dell'interno del 23 dicembre 2015, prevedendo che in questo documento l'indicazione – prevista a fini di espatrio – dei genitori o della persona esercente la responsabilità genitoriale fosse sostituita dalla dicitura «padre» e «madre»; le modifiche apportate, ad avviso degli interpellanti, si pongono in forte contrasto con norme fondamentali per la tutela dell'identità e dei diritti dei minori interessati, nonché dei loro genitori, qualora il nucleo familiare che richiede il rilascio della carta d'identità elettronica sia composto, oltre al minore, da due genitori che non rientrano nello schema «padre» – «madre»; il Garante per la protezione dei dati personali, evidenziava già a fine 2018, gli effetti discriminatori che ne sarebbero conseguiti. Analoghi negativi pareri erano stati espressi dalla Conferenza Stato-Città e dal direttore dell'Unar; la Coalizione italiana per le libertà e i diritti civili nell' e-book Genitori all'anagrafe e discriminazioni, evidenziava come il decreto vanifichi «almeno un cinquantennio di evoluzione del pensiero etico, sociologico e giurisdizionale» tornando a considerare il minore quale «oggetto» della coppia e non più «soggetto» nella famiglia, tradendo il best interest of the child , inteso come norma di chiusura, clausola generale e principio interpretativo sostanziale alla ricerca della decisione che – in concreto – faccia davvero salvi diritti e interessi del minore; ancorare l'emissione della Cie ad un concetto di famiglia ultra-tradizionale, «finisce con l'impedire solo ad alcuni soggetti l'esercizio del diritto di ottenere il documento d'identità - con evidenti effetti discriminatori proprio verso quel soggetto che, molto in astratto, si intenderebbe tutelare e salvaguardare»; il Tar Lazio, con sentenza n. 185/2020, a seguito di un giudizio promosso da Famiglie Arcobaleno e Rete Lenford, nel dichiarare la propria incompetenza in quanto materia attribuita a giudici ordinari, essendo attinente a diritti soggettivi, ha sancito, in via incidentale, la natura comunque vincolata dell'attività di rilascio della carta di identità che si limita «ad attestare la corrispondenza delle generalità e delle sembianze del cittadino ai dati risultanti dagli atti interni dell'ufficio» e chiarito che «non può esservi dubbio che il diniego della Carta d'identità elettronica al minore, come anche una qualificazione del richiedente che non coincida con le risultanze anagrafiche, sono atti che vengono a ledere una posizione di diritto soggettivo»; la Cie costituisce un certificato amministrativo e non un atto pubblico e l'attività di rilascio della stessa «ha natura strettamente vincolata (risolvendosi in una mera verifica)»; le disposizioni del decreto del 31 gennaio 2019 si pongono dunque in contrasto con il diritto al rispetto della propria identità sotto il profilo della corretta qualificazione delle relazioni familiari, il diritto a non subire interferenze nelle proprie relazioni familiari, il diritto dei minori a non essere discriminati in relazione all'orientamento sessuale dei genitori nell'esercizio della libertà di circolazione, il diritto al lecito e corretto trattamento dei dati personali, il principio di tutela del prevalente interesse del minore e il principio di buon andamento ove viene predisposto un assetto organizzativo tale da fornire informazioni sistematicamente non corrispondenti al vero, ponendo gli ufficiali di stato civile in condizione di non rispettare il principio di verità e gli ordini dell'autorità giudiziaria, con particolare riguardo agli ordini del giudice civile che ha riconosciuto i rapporti familiari in questione ed ordinato agli ufficiali di stato civile l'attività conseguente; la Ministra interpellata, rispondendo al Senato all'interrogazione a risposta immediata n. 3-01763 a firma della senatrice Cirinnà ha dichiarato l'imminente avvio di un confronto sul tema da parte dei competenti uffici del Ministero dell'interno, dal cui esito potranno essere definiti gli ambiti di intervento che dovessero evidenziarsi come necessari. Solo dopo essere pervenuti ad una complessiva valutazione sul tema potrà essere considerato il conseguente adeguamento dei software idonei a immettere i dati relativi alle domande di rilascio della carta di identità elettronica per l'espatrio da parte di coppie omogenitoriali, previa la necessaria modifica regolamentare; il Garante per la protezione dei dati personali ha di recente comunicato di aver ricevuto segnalazioni in merito a delle criticità nell'applicazione del decreto ministeriale del 2019, in relazione ai profili riconducibili alla protezione dei dati e alla tutela dei minori –: se il Ministro interpellato, nell'interesse superiore del minore, intenda revocare o abrogare il decreto del 31 gennaio 2019 e se non intenda conseguentemente adottare iniziative volte alla definizione di una diversa disciplina, nel senso esposto in premessa, con i dovuti adeguamenti dei software. (2-00901) « Palazzotto , Migliore , Sportiello , Pini ».
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PINI GIUDITTA (PARTITO DEMOCRATICO) 
SPORTIELLO GILDA (MOVIMENTO 5 STELLE) 
MIGLIORE GENNARO (ITALIA VIVA) 
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