INTERPELLANZA 2/00864 presentata da BORGHEZIO MARIO (LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA) in data 19980122
http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic2_00864_13 an entity of type: aic
Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro di grazia e giustizia, per sapere - premesso che: una serie di puntuali e documentati esposti e denunzie sono stati indirizzati alla procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano, a quella presso il Tribunale di Roma e alla Procura generale presso la Corte dei Conti in vari momenti della incredibile vicenda giudiziaria Imi/Sir da vari soggetti (sindacati bancari, associazioni di consumatori eccetera), mentre nelle assemblee di bilancio dell'Imi (a partire da quella del 1994) alcuni azionisti hanno chiesto procedersi con l'azione di responsabilita' verso amministratori e sindaci; i vari uffici giudiziari aditi sono rimasti o totalmente inerti o, come nel caso della Procura generale presso la Corte dei Conti, dopo aver avviato un'inchiesta, hanno visto la medesima chiudersi rapidamente in "strane" circostanze (improvvisa assunzione del Consigliere dottor Canale, investito dell'inchiesta, alla carica di Assessore al patrimonio del comune di Roma); nella causa civile avanti il tribunale di Roma, e' stato nominato Ctu un personaggio, il dott Spartaco Ippolitoni, singolarmente noto soprattutto per un altro analogo incarico giudiziario nella controversia Caltagirone-Italcasse; anche la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano, che pure era stata investita dei vari aspetti di tale incredibile vicenda giudiziaria, e' rimasta - a quanto risulta all'interpellante - totalmente inattiva almeno fino all'apertura dell'inchiesta giudiziaria sul "caso Previti"; molto stranamente, nel corso di detta inchiesta, mentre sono stati approfonditi con zelo tutti gli altri aspetti e collegamenti fattuali di natura delittuosa (a parte la questione della nota "procura ad litem" sulle "anomalie", di cui pure il Gip da' atto (Camera deputati - doc. IV, n 11, pag. 110), della controversia civile e dei suoi antecedenti (convenzione, patto parasociale, etc.), non risulta essere stata svolta alcuna seria indagine, nonostante sia noto che tale complesso di vicende ha portato al pagamento, con denari interamente pubblici, di un "risarcimento" di oltre 1000 miliardi agli eredi di un noto bancarottiere, gia' distintosi per precedenti saccheggi del pubblico denaro -: quali urgenti provvedimenti intenda adottare; se, in particolare, non intenda attuare le opportune verifiche per accertare - anche mediante ispezione nei vari uffici, non ultima la Procura della Repubblica presso il tribunale di Milano - fatti ed episodi che hanno reso possibili le "anomalie" di cui sopra, anche in considerazione della stupefacente opinione espressa dal GIP del "processo Previti", secondo il quale "...il processo penale non puo' (perche' non lo consente il sistema nel suo complesso) diventare la sede impropria di "revisione" di decisioni giudiziarie, cosi' che ad ogni vicenda processuale (civile, penale, amministrativa, tributaria) possa corrispondere una parallela "verifica" penale (coeva o posteriore)", laddove e' pacifico, in dottrina ed in giurisprudenza, che il Giudice, per esprimere un giudizio sulla rilevanza penalistica dei fatti portati a sua conoscenza, deve necessariamente sindacare ogni aspetto giuridico e quindi anche eventuali anomalie di giudicati civili e/o amministrativi. (2-00864)
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