INTERPELLANZA 2/00538 presentata da BAIAMONTE GIACOMO (FORZA ITALIA) in data 19950613

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Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro della sanita', per sapere - premesso che: il Ministro della sanita', con lettera del 27 aprile 1995, ha indetto una serie di riunioni per valutare quanto realizzato a livello nazionale, successivamente all'emanazione dell'"Atto di indirizzo e coordinamento alle Regioni per la determinazione dei livelli di assistenza sanitaria in emergenza" (27 marzo 1992), nonche' l'esigenza di procedere alla definizione di una legge quadro; la proposizione tecnico-conoscitiva, lodevole nell'intento, specie se finalizzata a coagulare correttamente elementi tecnico-scientifici indispensabili per un settore cosi' delicato della Sanita', pur esso enormemente in ritardo di sistematizzazione rispetto ad altri Paesi Europei ed extra Europei, sembra essere stata completamente stravolta gia' nella fase propriamente organizzativa di queste riunioni cosiddette di "Studio" per specifici gruppi di lavoro distinti sui problemi concernenti "territorio" ed "Ospedali"; infatti la prima convocazione si e' rivolta a rappresentanti sindacali di associazione propriamente tali e solo in minoranza per rappresentanti scientifici di qualificato livello; a seguito di una prima riunione del 9 maggio, le successive riunioni del 30-31 maggio hanno comportato ulteriore allargamento di convocati. Inoltre, per queste seconde riunioni che sembrerebbero conclusive, la gestione degli incontri e' stata affidata dal Ministro, all'Assessore della sanita' della regione Friuli-Venezia Giulia (lettera del 25 maggio 1995); appare quanto meno difficilmente comprensibile come, un assessore regionale, per quanto ipoteticamente esperto debba coordinare e gestire delle riunioni di studio per una legge regionale che dovrebbe avere basi propriamente tecnico-scientifiche per stabilire le linee guida dello Stato sulle quali appunto le Regioni dovrebbero organizzare il proprio iter legislativo del settore; se e' pur apprezzabile che il Governo centrale, nella funzione del Ministro della sanita', si ponga il problema di definire finalmente una direttiva alle Regioni, tale da coordinare il settore specifico sul territorio nazionale, non e' accettabile che una riunione o piu' riunioni di studio (come dalla definizione stessa del Ministro), svolte disarticolatamente e con componenti sindacali in regime quasi assembleare, siano spacciate come "di studio", ed in definitiva solo dispersive dei suggerimenti e delle motivazioni tecniche proprie dei pochi tecnici qualificati che hanno partecipato a tali riunioni; risulterebbe che ora tutti i convocati a tali riunioni siano stati invitati a presentare "contributi scritti autonomi", tali da essere raccolti entro il 10 giugno dalla Direzione del Servizio centrale della programmazione sanitaria. La promiscuita' dei livelli di qualificazione consultati e la mancata articolazione di uno studio reale basato su specifiche competenze scientifiche universitarie ospedaliere, lasciano piuttosto intendere la volonta' per un progetto approssimativo e piu' sensibile a suggerimenti ed esigenze corporative a scapito del potenziale approssimativo e piu' sensibile a suggerimenti ed esigenze corporative a scapito del potenziale conoscitivo propriamente tecnico e di alto livello, pur presente nelle universita' ed ospedali del nostro Paese; se il Ministro afferma - ed e' vero - che "e' avvertita da tutti l'esigenza di rendere piu' organica e piu' capillare la rete nazionale dell'emergenza sanitaria tenendo conto sia dell'evoluzione legislativa sia delle nuove e crescenti aspettative da parte della popolazione", e' altrettanto indiscutibile che l'evoluzione tecnico-scientifica del settore richiede competenze tali da individuare basi per una legislazione adeguata alla moderna organizzazione del settore, anche per le esperienze che derivano da direttive europee e organizzazioni di altri Stati -: se non ritenga di dover istituire una ristretta commissione scientifica altamente qualificata che potrebbe certamente portare un piu' alto livello di contributo che non la raccolta di "memorie" di varia e non pertinente estrazione. Non puo' non essere segnalata l'esistenza di un documento tecnico-scientifico sui Dipartimenti d'emergenza, redatto in piu' anni di lavoro sotto l'egida della Federazione dei medici (FNOM), con la partecipazione delle principali Societa' scientifiche del settore, ed a suo tempo presentato al Direttore generale M.S. dottor Padeni ed al ministro De Lorenzo. Tale documento dovrebbe rappresentare la base tecnica acquisita per una nuova progettazione. (2-00538)
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