INTERPELLANZA 2/00329 presentata da BOATO MARCO (MISTO) in data 19961210
http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic2_00329_13 an entity of type: aic
I sottoscritti chiedono di interpellare i Ministri dell'interno e di grazia e giustizia, per sapere - premesso che: in una situazione di particolare tensione nell'opinione pubblica riguardo ai problemi della giustizia e della sicurezza e' fondamentale esigenza che vi sia il massimo di correttezza nel comportamento di tutti gli organi dello Stato, e in particolare degli appartenenti ai corpi di Polizia, tanto piu' quando esercitano funzioni di polizia giudiziaria; nella giornata di lunedi' 9 dicembre 1996 si e' verificato alla Stazione centrale di Milano un episodio di particolare gravita', che ha trovato immediata e allarmata eco negli organi di informazione; dovendo essere ascoltato dal sostituto procuratore presso il tribunale di Brescia, dottor Fabio Salamone, nell'ambito dell'indagine aperta a seguito di una denuncia da lui presentata sulle illegalita' che si sarebbero verificate nei processi d'appello a Milano sul "caso Calabresi", il professor Adriano Sofri, raggiunta Milano in precedenza, la mattina del 9 dicembre 1996 si era recato alla stazione centrale di Milano, per trasferirsi col treno a Brescia, dove alle ore 10 era atteso alla procura della Repubblica dal dottor Salamone; pochi minuti prima della partenza del treno delle 9.05 per Brescia, subito dopo aver comperato il biglietto ferroviario, Adriano Sofri e' stato oggetto di un grave episodio da parte di appartenenti alla polizia ferroviaria, sul quale ha subito dopo presentato la formale denuncia, che qui di seguito viene integralmente riportata: "Denuncia: Io sottoscritto, Adriano Sofri, nato a Trieste il 1^ agosto 1942, residente a Impruneta (Firenze), in via Torricella 66, titolare del passaporto n. 131835K, denuncia quanto segue. Il giorno 9 dicembre 1996, alle 8,55, avevo appena ritirato alla stazione di Milano il biglietto ferroviario per Brescia, quando sono stato fermato per l'identificazione da tre agenti di polizia in divisa. Ho dato loro il mio passaporto, e ho fatto loro presente che stavo per prendere un treno in partenza alle 9,05, diretto a Brescia, dove avevo un appuntamento col pubblico ministero Salamone, di quella procura della Repubblica, alle ore 10. Oltretutto, essendo evidente che gli agenti sapevano chi fossi quell'accertamento era del tutto superfluo: nonostante cio', si e' prolungato, con una lentissima trascrizione dei miei dati su un blocchetto da parte di un agente, e interlocuzioni per radio di un altro. Alle mie rimostranze, sono stati chiamati sul posto altri due agenti di polizia graduati, ai quali ho ripetuto ragioni e proteste. Sono stato accompagnato al posto di polizia, dove un graduato, che non mi ha detto il nome, e si e' qualificato come ispettore di turno, ha steso un verbale di denuncia verso di me, mi ha ripetutamente intimato di stare lontano dalla scrivania, mi ha avvertito che tutto cio' mi avrebbe "nuociuto", ha perquisito la mia borsa e chiesto perche' avessi "una tessera jugoslava" (si trattava dell'accredito Onu per la Bosnia), ha sostenuto il mio dovere di dire quale sia il numero di telefono del mio domicilio, e quali la mia paternita' e maternita'; ha detto che avrebbe dovuto consultare il codice per qualificare i reati per cui mi denunciava, mi ha chiesto di esibire la convocazione alla procura di Brescia - con la quale avevo un appuntamento verbale -. Su mia richiesta, sono stato poi accompagnato in un altro ufficio, dove ho stilato la presente denuncia, per abuso d'ufficio aggravato dall'intenzione specifica di arrecarmi danno e per sequestro di persona, oltre che per ogni altro reato eventualmente accertabile. Alla Stazione di Milano, il 9 dicembre 1996, alle 9,30. Adriano Sofri"; fornito agli interpellanti in fotocopia dell'originale, si riporta, qui di seguito, anche il testo integrale del verbale di perquisizione sottoscritto dagli appartenenti alla polizia ferroviaria, in funzione di polizia giudiziaria, ispettore Giacomo Minetti e vice-ispettore Clodomiro Poletti: "Polizia di Stato - Compartimento Polizia Ferroviaria - Settore Operativo Polfer - Milano Centrale - Oggetto: verbale di perquisizione ex articolo 4 legge n. 152 del 1975 a carico di: Sofri Adriano nato il 1 agosto 1942 a Trieste residente a Impruneta (Firenze) in via Torricella n. 66 passaporto n. 131835K rilasciato dalla questura di Firenze in data 2 dicembre 1992, telefono sconoscesi, professione disoccupato, stato civile sconoscesi, domicilio come sopra. Il 9 dicembre 1996, alle ore 9,15, negli Uffici del Settore Operativo Polfer di Milano Centrale. Noi sottoscritti Ufficiale ed Agenti di Polizia Giudiziaria ispettore Minetti Giacomo e vice-ispettore Poletti Clodomiro appartenenti all'Ufficio in intestazione, rendiamo noto che alle ore 09,00 in questo Ufficio di Polizia Ferroviaria, abbiamo proceduto alla perquisizione sulla persona in oggetto meglio generalizzata. Invero la stessa dopo essere andata in escandescenza durante un normale controllo di una pattuglia di Polizia oltraggiava gli Agenti. Giunto in questi Uffici, veniva sottoposto a perquisizione personale, in quanto visti i precedenti di Polizia a carico dello stesso, nonche' il fatto che lo stesso teneva la propria borsa in maniera sospetta cercando di sottrarla all'attenzione degli operanti, vi era fondato sospetto che lo stesso potesse celare armi o strumenti atti all'offesa. La persona nei confronti della quale viene operata la perquisizione veniva informata della facolta' di farsi assistere da avvocato o altra persona di sua fiducia purche' immediatamente reperibile facolta' alla quale l'indagato dichiarava di voler rinunciare. Si da' altresi' atto che lo stesso all'inizio della perquisizione veniva piu' volte invitato a mostrare il contenuto della borsa, comportamento questo rifiutato piu' volte. Durante la perquisizione non venivano prodotti danni ad alcunche' in possesso del Sofri. Di quanto sopra e' stato contestualmente redatto il presente verbale che dai verbalizzanti unitamente a tutti gli intervenuti, viene riletto, confermato e sottoscritto e copia consegnata alla persona sottoposta a perquisizione. La parte si rifiuta. I verbalizzanti: ispettore Minetti Giacomo; vice-ispettore Poletti Clodomiro"; per comprendere la gravita' dell'accaduto, e anche il motivato rifiuto del Sofri ad apporre la propria firma al sopra riportato "verbale di perquisizione", si riporta qui di seguito il testo integrale del "supplemento di denuncia" che il Sofri stesso ha immediatamente presentato, anche in relazione allo stesso verbale e agli episodi allo stesso connessi: "Supplemento alla denuncia - Successivamente alla stesura, copia e verbalizzazione della mia denuncia, nei locali della polizia alla Stazione ferroviaria di Milano, sono stato condotto in una ulteriore stanza, dove la mia borsa e' stata di nuovo ispezionata, e io personalmente sottoposto a perquisizione corporale. Di tale perquisizione era gia' stato redatto un verbale, che non ho firmato, con l'ora delle 9 (nove): essa e' viceversa avvenuta alle 10 (dieci). Erano presenti tre agenti in divisa e due persone non in divisa: una delle quali, alla mia osservazione, ha replicato che "l'orario e' indicativo". Aggiungo che nessuno mi ha chiesto se volessi indicare un avvocato da far presenziare - richiesta che avrei comunque declinato. Integro dunque la mia denuncia precedente con quella per aver certificato il falso, e per aver calunniosamente dichiarato che io avrei oltraggiato agenti di polizia, cosa che non e' mai avvenuta. E con tutto cio' che, accanto al grottesco, potrebbe derivare dalle frasi scritte nel verbale di polizia sul mio maneggio sospetto con la borsa, eccetera. Il mio fermo in questi locali di polizia e' durato fino alle 10,20. Dopo, mi sono ulteriormente fermato per compilare questo supplemento di denuncia. Milano, alle ore 10,30. Adriano Sofri"; finalmente lasciato libero di trasferirsi a Brescia e di recarsi, con ore di ritardo, alla procura della Repubblica per essere sentito dal dottor Salamone, il professor Sofri ha esibito allo stesso magistrato i documenti sopra riportati per motivare il proprio inopinato e forzato ritardo ed ha inoltre reso noto agli organi di informazione presenti la gravita' di quanto accadutogli alla stazione di Milano ad opera degli appartenenti alla Polfer ivi operanti -: quale sia il giudizio del Governo sui fatti sopra ricordati; quali iniziative intendano assumere al riguardo il Ministro dell'interno e il Ministro di grazia e giustizia, per quanto di rispettiva competenza; quali direttive intenda impartire il Ministro dell'interno affinche' simili comportamenti pretestuosi e illegittimi non abbiano a ripetersi. (2-00329)
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INTERPELLANZA 2/00329 presentata da BOATO MARCO (MISTO) in data 19961210
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INTERPELLANZA 2/00329 presentata da BOATO MARCO (MISTO) in data 19961210
INTERPELLANZA
MICCICHE' GIOVANNI (FORZA ITALIA)
DANIELI FRANCO (MISTO)
PAISSAN MAURO (MISTO)
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2014-05-15T09:26:19Z
2/00329
BOATO MARCO (MISTO)