INTERPELLANZA 2/00248 presentata da RICCHIUTI LUCREZIA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 12/02/2015
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Atto Senato Interpellanza 2-00248 presentata da LUCREZIA RICCHIUTI giovedì 12 febbraio 2015, seduta n.390 RICCHIUTI - Al Ministro della giustizia - Premesso che: il decreto legislativo n. 156 del 2012, relativo alla revisione delle circoscrizioni giudiziarie di cui alla legge n. 148 del 2011, ha disposto la nuova organizzazione sul territorio degli uffici del giudice di pace; la delega legislativa era volta a riorganizzare la complessiva distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari (commi da 2 a 5 dell'art. 1 della legge n. 148 del 2011), al fine di realizzare risparmi di spesa ed incremento di efficienza, e dettava specifici principi e i criteri direttivi per la riorganizzazione territoriale degli uffici del giudice di pace, poi realizzata con il decreto legislativo n. 156 del 2012; in particolare, la disposizione stabiliva che, per la selezione degli uffici del giudice di pace mandamentali da sopprimere, si debbano mantenere quelli che rispondono a 2 condizioni concorrenti: carico di lavoro per ufficio non inferiore alla produttività media nazionale per giudice di pace (pari a 568,3 procedimenti annui esauriti) e bacino di utenza pari ad almeno 100.000 residenti; i carichi di lavoro dei singoli uffici sono stati calcolati rapportando i procedimenti sopravvenuti alla pianta organica, e da ciò è scaturito un elenco di 674 uffici da sopprimere, su un totale di 681, mantenendone quindi in vita solo 7; l'ufficio del giudice di pace di Desio (Monza e Brianza) aveva un bacino di utenza di 20 comuni, con una popolazione residente pari a 403.566 abitanti ma è stato chiuso ugualmente; è evidente che, nel prevedere l'abolizione dell'ufficio del giudice di pace di Desio, non si è tenuto conto dei principi e dei criteri fissati nella legge; sul piano più generale con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto legislativo n. 14 del 2014, che ridisegna la geografia giudiziaria nel nostro Paese, è entrato ufficialmente in vigore l'ultimo atto della riforma iniziata nel settembre 2012 dal Ministro della giustizia pro tempore Paola Severino; con questa riforma sono stati chiusi 30 tribunali e altrettante procure della Repubblica, 270 sezioni distaccate di tribunale e quasi 700 uffici del giudice di pace; la situazione del tribunale di Monza, cui è stato assegnato il lavoro della sede distaccata di Desio, sia per quel che concerne il lavoro dei giudici togati sia per quel che concerne i giudizi di pace, è attualmente difficilissima; per carenza di personale la dottoressa Anna Maria Di Oreste, presidente del tribunale di Monza, sostenuta dal procuratore della Repubblica, dottor Carnevali, ha disposto la chiusura del tribunale; tale atto è stato poi impugnato dall'ordine degli avvocati e annullato dal TAR; ad avviso dell'interpellante, la successione di questi atti e fatti denota una totale carenza di strategia nella cura dei problemi della giustizia italiana; da molti anni c'è il blocco del turn over . I pensionati non vengono sostituiti, sicché le cancellerie dei tribunali italiani sono in progressivo depauperamento di personale, esperienza ed entusiasmo; i cosiddetti precari della giustizia non hanno ottenuto una proroga del loro contratto e i dipendenti in servizio non sono retribuiti per il lavoro straordinario; a giudizio dell'interpellante l'argomento della mancanza dei fondi è tanto pretestuoso quanto fallace, perché un sistema giustizia che non funziona è un costo per la società e per la sua economia ben più alto delle risorse ordinarie necessarie per far funzionare gli uffici; nella giustizia penale è necessario riformare il regime della prescrizione dei reati, giacché solo così si arriverà concretamente a stimolare l'uso dei riti alternativi e a ridurre il numero di defatiganti dibattimenti che spesso si concludono con l'estinzione del reato per prescrizione. Questa è la strada maestra per reperire risorse e dedicarle ad attività di proficua amministrazione della giustizia; nel comparto civile occorre far funzionare a pieno regime l'ufficio del processo per un'efficace programmazione dello svolgimento dei processi e delle risorse umane e tecnologiche da dedicarvi in modo differenziato e calibrato, si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza della situazione del tribunale di Monza e se intenda assumere iniziative specifiche, nell'ambito delle proprie competenze, per rafforzare quella sede giudiziaria, in attesa di farsi promotore di un'effettiva riforma della giustizia che si attende da troppo tempo. (2-00248)
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