INTERPELLANZA 2/00221 presentata da PROCACCI ANNAMARIA (PROG.FEDER.) in data 19941005

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere - premesso che: il bracconaggio nei confronti della fauna selvatica punito con sanzioni penali dalle leggi 157/92 e 473/93, rappresenta, da sempre, una piaga che affligge alcune regioni del nostro Paese; particolarmente in provincia di Brescia, in concomitanza con la migrazione autunnale, e' in forte ripresa la micidiale pratica della cattura di piccoli uccelli con trappole ad archetto, strumento medioevale che provoca la straziante morte di un numero incalcolabile di uccelli insettivori, come pettirossi, capinere, usignoli e scriccioli; essi sono soggetti ad assoluta tutela legislativa per la loro particolare utilita' nell'ecosistema, essendo degli "antiparassitari" naturali; la recrudescenza del bracconaggio e' tale che i cacciatori e le loro associazioni tengono a prendere le debite distanze tra cacciatori e bracconieri; la gravita' del problema non e' evidentemente condivisa dall'amministrazione provinciale di Brescia che, nonostante le numerose segnalazioni riguardanti la presenza di archetti, anziche' provvedere a farli sequestrare, dirotta i propri agenti ad altri servizi, quali tabellazioni, eccetera; le rituali disposizioni che le varie autorita' di Brescia emanano per invitare i locali organi di polizia ad intervenire sono sistematicamente ignorate, visto che la delittuosa attivita' continua puntualmente a verificarsi; la linea di deregulation sulla caccia intrapresa dai ministri dell'ambiente e delle risorse agricole crea incertezza e confusione e alimenta tensioni negli ambienti dei cacciatori e delle associazioni ambientaliste -: se non ritenga di chiedere al Ministro delle risorse agricole di ritirare la circolare del 15 luglio 1994, n. 16 che, incredibilmente, vorrebbe modificare un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in materia di deroghe comunitarie. Cio' crea confusione negli stessi organi di Governo per cui, da una parte, il Consiglio dei ministri, ritenendo la circolare ininfluente, boccia la legge della regione Marche (che avrebbe consentito la modifica delle specie cacciabili) e dall'altra, il Commissario di Governo della regione Lombardia approva una delibera regionale dal contenuto identico; se non sia opportuno ribadire che i decreti dei Presidenti del Consiglio dei ministri hanno valore fino a che gli stessi non vengano modificati da successivi decreti del Presidente del Consiglio dei ministri; se non reputi necessario sollecitare i Ministri dell'ambiente, delle risorse agricole, alimentari e forestali e dell'interno a concertare un'azione comune tesa a debellare la cattura dell'avifauna con gli archetti, inviando nel bresciano, come negli scorsi anni, il nucleo dei NOE e della Forestale in ausilio agli organi locali e nel contempo sensibilizzare le autorita' provinciali ad una maggiore vigilanza del territorio emanando severe disposizioni antibracconaggio e adottando provvedimenti disciplinari nei confronti di coloro che con continue omissioni di atti d'ufficio favoriscono, di fatto, una plateale violazione delle leggi dello Stato. (2-00221)