INTERPELLANZA 2/00051 presentata da CRUCIANELLI FAMIANO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI) in data 19940614
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Il sottoscritto chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri ed il Ministro degli affari esteri, per sapere - premesso che: i giornali del 4 giugno 1994 hanno dato la notizia che il Governo italiano si stava apprestando a trasportare in Italia circa cento "orfani" ruandesi. Il primo passo, riferito dai giornali dell'8 giugno, e' stato il ricevimento a Kampala, da parte del sottosegretario Rocchetta, di novantadue "orfani" fin li' portati da Maria Pia Fanfani; gli orfani ruandesi sono purtroppo diverse migliaia, tutti con lo stesso diritto di sopravvivere e di essere assistiti. La scelta di trasportarne in Italia un piccolo numero costa circa un miliardo (tre voli di C 130 a circa 300 milioni l'uno, piu' il costo del personale che puo' arrivare a circa un milione al giorno a persona). A questo occorre aggiungere il costo del mantenimento degli orfani nel nostro Paese, per i quali la prospettiva piu' realistica e' di essere tenuti in un orfanotrofio, la cui retta e' di almeno 200.000 lire al giorno. Percio' cento orfani ruandesi in Italia costano alla comunita' circa lire 8 miliardi in un anno. Se consideriamo che il reddito pro capite in Ruanda e' di 680 dollari l'anno, ed in Tanzania (dove sono la maggior parte dei profughi) e' di 570 dollari all'anno, e se volessimo raddoppiarlo per ciascun orfano, risulta che con 8 miliardi di lire potrebbero vivere in loco non 100, ma 3.600 orfani per un anno. Data la limitatezza delle risorse disponibili, con la scelta di portare 100 orfani ruandesi in Italia se ne condannano altri circa 3.500 a restare privi di assistenza nel loro Paese o in un Paese vicino; chi conosce la realta' africana sa che la parola "orfano" non ha lo stesso valore che nella cultura dei Paesi ricchi. Gli orfani dei genitori hanno spesso una famiglia estesa pronta ad occuparsi di loro, non appena gli eventi bellici consentono la riunificazione. Molti "orfani" sono semplicemente bambini che hanno perso il contatto con i loro genitori o la loro famiglia estesa. Portandoli in Italia li si priva della possibilita' di ritrovare una vita normale nella loro cultura; la storia della cooperazione e' piena di costose ed inutili navi della pace o della gioia, di ospedali da campo costosi e non utilizzati, di cani e pompieri che arrivano troppo tardi e comunque non servivano, di equipe mediche di urgenza rimandate a casa dalle autorita' locali perche' del tutto inutili, di aereoporti intasati da forniture non richieste, da farmaci non classificati, da volontari vaganti perche' nessuno si e' occupato di sapere prima se e dove ce n'era bisogno e cosi' via; in sostanza, tanta propaganda politica, pessima utilizzazione delle risorse, diversi affari, poca o nessuna utilita' -: chi abbia scelto o chi scelga i cento orfani tra le migliaia di orfani, senza discriminazioni e preferenze; chi abbia attivato la Presidenza del Consiglio dei ministri ed il Ministero della difesa, che non hanno ne' competenza ne' finanziamenti per la cooperazione; chi debba pagare per questa spettacolare quanto discutibile operazione; chi si assuma la responsabilita' oggi del trasporto, e domani del destino, degli orfani ruandesi in Italia; se non ritenga necessario ed opportuno intervenire e riconsiderare radicalmente la scelta operata riguardo agli "orfani" ruandesi. (2-00051)
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