INTERPELLANZA URGENTE 2/00034 presentata da CONCIA ANNA PAOLA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20080603

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Atto Camera Interpellanza urgente 2-00034 presentata da ANNA PAOLA CONCIA martedi' 3 giugno 2008 nella seduta n.012 I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministrodell'interno, per sapere - premesso che: il 7 giugno 2008, a Roma e il 14 giugno 2008 a Biella, si terranno due manifestazioni organizzate dalle comunita' omosessuali delle due citta'; le due manifestazioni, chiamate abitualmente «Gay pride», rappresentano - da sempre - momenti di pacifica convivenza tra le comunita' omo e transessuali e la cittadinanza; a Roma, gli organizzatori - in data 11 aprile 2008 - hanno dato preavviso all'Autorita' di pubblica sicurezza, secondo il disposto del regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, e successive modificazioni, del fatto che l'ormai tradizionale corteo per le vie cittadine avrebbe seguito il percorso: Piazza della Repubblica (ritrovo dei partecipanti e partenza), Viale Luigi Einaudi, Piazza dei Cinquecento, Via Cavour, Largo Corrado Ricci, Via dei Fori Imperiali, Piazza del Colosseo, Via Labicana, Via Manzoni, Via Emanuele Filiberto, per terminare in Piazza di Porta San Giovanni alle ore 21; solo in data 28 maggio 2008, alle ore 12 circa, al termine della riunione della conferenza dei servizi presso il Comune di Roma, avente ad oggetto la definizione di dettagli tecnici, quali la presenza delle ambulanze, la fornitura dell'acqua potabile, transenne, eccetera, il responsabile del procedimento del Comune di Roma ha comunicato agli organizzatori, in modo del tutto informale che «forse la Questura ha un piccolo problema in ordine alla conclusione della manifestazione in Piazza di Porta San Giovanni»; gli organizzatori si sono recati immediatamente presso la Questura di Roma, dove il Vice capo di gabinetto, dott. Roberti, li ha informati che la manifestazione non poteva concludersi in Piazza di Porta San Giovanni, perche' alle ore 20,30 e' previsto un concerto di musica corale all'interno della Basilica di San Giovanni in Laterano; a Biella, gli organizzatori, hanno comunicato all'Autorita' di pubblica sicurezza il proprio intendimento di tenere il gay pride cittadino in piazza «1° Maggio», ove abitualmente si svolgono feste e raduni pubblici ed hanno ricevuto verbalmente «diniego della concessione» della centrale Piazza 1° Maggio e la «concessione» della periferica Piazza Unita' d'Italia; in particolare il Prefetto di Biella, dott.ssa Narcisa Livia Brassesco, giovedi' 30 maggio 2008 - alla presenza di un funzionario della Prefettura e della delegazione del Comitato Biella Pride (Enzo Francone, Arianna Gelardi e Adriano Guala) - avrebbe dichiarato: «Ognuno deve esprimere le proprie liberta' senza imporle agli altri, e fare un Gay Pride dentro la citta' vuol dire costringere il cittadino biellese ad entrare in una manifestazione in cui non intende trovarsi»; ed ancora: «la manifestazione e' per le persone direttamente interessate», «non si puo' limitare la liberta' dei negozianti di Piazza 1° Maggio e del cittadino biellese di andare in giro per la citta', come di andare dal macellaio per acquistare carne di cavallo». Il Prefetto avrebbe cosi' concluso: «La manifestazione non deve disturbare e infastidire la cittadinanza e quindi la piazza da me suggerita alla commissione - piazza Unita' d'Italia - e' la migliore; la comunicazione di cui al disposto regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, e successive modificazioni, non e' da intendersi come autorizzazione, ma solo come preavviso; e cio' anche alla luce della sentenza n. 70 del 10 giugno 1970 della Corte costituzionale, che ha precisato che l'autorita' di pubblica sicurezza possa comprimere il diritto costituzionalmente garantito solo in caso di «comprovata necessita'», che non risulta nei casi teste' segnalati -: se non ritenga di dover esercitare il proprio ruolo gerarchicamente sovraordinato verso il Questore di Roma ed il Prefetto di Biella, affinche' questi non eccedano dai propri poteri compiendo atti contrari al disposto dell'articolo 17 della Costituzione, in quanto l'autorita' ha facolta' di vietare od impedire manifestazioni pubbliche ed in luogo pubblico solo per comprovati motivi di sicurezza o incolumita' pubblica. (2-00034)«Concia, Quartiani».
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QUARTIANI ERMINIO ANGELO (PARTITO DEMOCRATICO) 
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