MOZIONE 1/01179 presentata da BRAGA CHIARA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20121025

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Atto Camera Mozione 1-01179 presentata da CHIARA BRAGA testo di giovedi' 25 ottobre 2012, seduta n.709 La Camera, premesso che: nell'ambito della promozione e dello sviluppo della mobilita' sostenibile un ruolo di primo piano rivestono le iniziative finalizzate all'individuazione ed alla realizzazione di reti di percorsi ciclabili ad uso prevalentemente turistico e diportistico; negli ultimi anni in Europa si e' affermato il concetto di «Greenways», tradotto letteralmente in «vie verdi», ossia dei percorsi caratterizzati da un gradevole inserimento in zone di interesse ambientale o paesaggistico; attorno alle vie verdi si e' sviluppato un vero e proprio movimento culturale, noto come «greenways movement», che si e' impegnato in gran parte delle nazioni europee per la promozione di percorsi dedicati ad una «circolazione dolce» e non motorizzata, in grado di connettere le popolazioni con le risorse del territorio (naturali, agricole, paesaggistiche, storico-culturali) e con i «centri di vita» degli insediamenti urbanistici, sia nelle citta' che nelle aree rurali; le principali associazioni europee che operano sulla tematica, tra cui l'italiana «Associazione italiana Greenways», hanno redatto un documento comune - Dichiarazione di Lille (2000) - nel quale affermano che le vie verdi «devono avere caratteristiche di larghezza, pendenza e pavimentazione tali da garantirne un utilizzo promiscuo in condizioni di sicurezza da parte di tutte le tipologie di utenti in qualunque condizione fisica» e che i percorsi che, per le loro caratteristiche, si prestano in modo eccellente alla trasformazione in vie verdi, sono, oltre alle ferrovie dismesse, gli argini e le alzaie dei fiumi, caratterizzati da pendenze modeste e costanti e da grande valore naturalistico e paesaggistico; in tale contesto, l'idea di via verde va ben oltre quella di un semplice pista ciclabile, con cui spesso viene confusa, investendo aspetti piu' strutturali, come la valorizzazione e la riqualificazione delle risorse naturali, la promozione di uno sviluppo sostenibile, il recupero dei paesaggi degradati e lo sviluppo armonico delle citta', e rivolgendosi non solo ai ciclisti ma a tutti gli utenti non motorizzati; i requisiti indispensabili che caratterizzano le greenways sono: la sicurezza, in quanto sono percorsi prevalentemente separati dalla rete stradale ordinaria e dedicati esclusivamente a utenti non motorizzati; l'accessibilita', per un'ampia fascia di tipologie di utenti; la «circolazione dolce», legata ad esempio alle pendenze moderate, che ne consente una fruizione piacevole anche da parte di persone non allenate; la multiutenza, poiche' le greenways sono, generalmente, percorsi aperti a tutte le tipologie di utenti (pedoni, ciclisti, escursionisti a cavallo, eccetera); il recupero e la valorizzazione di infrastrutture e strutture esistenti e che talvolta versano in stato di degrado e abbandono: sentieri, strade storiche, alzaie, linee ferroviarie dismesse, strade rurali minori; edifici di servizio, eccetera; l'integrazione con l'ambiente naturale, che permette alle greenways di offrire un accesso rispettoso alle aree di particolare pregio naturale e svolgere un'importante funzione educativa consentendo una conoscenza e una fruizione sostenibile del territorio; in data 26 settembre 2012 e' stato presentato alle Commissioni riunite VIII e IX della Camera il progetto denominato VenTo «In bicicletta da Venezia a Torino lungo il fiume Po passando per EXPO 2015»; il progetto redatto dal dipartimento di architettura e pianificazione del politecnico di Milano consiste in una ciclovia di 679 chilometri che corre lungo il fiume Po, in parte sugli argini, in parte lungo ciclabili esistenti e in parte su tracciati ancora da attrezzare, che vuole collegare Venezia a Torino attraversando altri 121 comuni, ricchi di beni artistici e architettonici e salendo fino a Milano EXPO, accanto ai navigli; VenTo e' il progetto della piu' lunga infrastruttura per il cicloturismo in Italia e nel sud Europa, costituendo la dorsale est-ovest della direttrice ciclabile europea Barcellona Kiev (Eurovelo 8) prevista dall'Europa. VenTo si svilupperebbe all'interno di un quadro dalle enormi potenzialita', in connessione con Eurovelo 5 che leghera' Francia e Svizzera al Sud dell'Italia e con Eurovelo 7 che attraverso il Brennero colleghera' Austria e Germania con il nostro Paese ed il Sud dell'Europa (questo tracciato e' gia' in parte esistente e quindi i vantaggi sarebbero immediati); il progetto della ciclovia attraversa 4 regioni 12 province, oltre 120 comuni e 242 localita' e paesaggi culturali, incrociando lungo il proprio percorso una varieta' di bellezze artistiche, monumentali, ambientali e naturali, luoghi di storia, cultura e di produzione unici in Italia; lungo il corso del Po si attestano gia' oggi 15 aree protette, tra parchi regionali e riserve, che rappresentano una ricchezza straordinaria ed una preziosa riserva di biodiversita'; all'interno di questi ambiti si svilupperebbe il 40 per cento del tracciato della ciclovia, generando per queste aree nuove opportunita' di fruizione turistica di carattere paesistico e naturalistico; sviluppandosi lungo il tracciato del piu' grande corso d'acqua del Paese il progetto di VenTo puo' rappresentate anche l'occasione per ridare centralita' al fiume Po e migliorarne la tutela e la valorizzazione; tra i caratteri distintivi di VenTo c'e' quello della fruizione piu' possibile ampia e sicura, superando il tratto di eccezionalita' che ancora contraddistingue nel nostro Paese la mobilita' ciclabile; per questo un punto di forza del progetto e' dato dall'elevato grado di integrazione del tracciato della ciclovia con altre forme di mobilita' sostenibile: i tratti navigabili del fiume Po e la capillare rete di stazioni ferroviarie distribuite lungo il percorso, che consentono un elevato grado di flessibilita' e di adattamento a tutte le fasce di eta' e di preparazione ciclistica; VenTo pero' non e' solo una ciclovia, ma una vera e propria opportunita' di sviluppo economico e occupazionale a impatto zero; se il costo di realizzazione e' di circa 80 milioni di euro, il valore economico che VenTo e' in grado di produrre, sottoforma di introiti per tutte le attivita' che incontra lungo il suo percorso (dove gia' oggi sono insediate 14.000 aziende agricole, 300 attivita' ricettive e oltre 2000 attivita' commerciali) e' di 80-100 milioni di euro all'anno, come dimostrano le esperienza virtuose compiute da altri Paesi europei (la ciclopista del fiume Danubio da Passau a Vienna in Austria e del fiume Elba in Germania); il costo relativamente contenuto stimato per l'intera realizzazione di VenTo (circa 80 milioni di euro) e' reso possibile dal fatto che per il 15 per cento sfrutta tratti gia' esistenti, per il 42 per cento si propone di utilizzare argini di fatto esistenti ma oggi inutilizzabili a causa di regolamenti desueti, per i quali sono sufficienti pochi interventi di sistemazione (circa 1 milione di euro), per il 22 per cento e' da realizzare con in interventi «leggeri» (18 milioni) e il restante 21 per cento richiede interventi importanti (come l'attraversamento dei fiumi) per altri 61 milioni; il rapporto tra la distribuzione dei costi e l'effettiva fruibilita' del tracciato e' un dato molto significativo: dallo studio dettagliato del Politecnico di Milano risulta che con 1 milione di euro di interventi risulterebbe percorribile il 60 per cento del tracciato; con gli altri 18 milioni di euro si raggiungerebbe una percentuale di fruibilita' dell'80 per cento e che solo il 20 per cento del tracciato richiederebbe la parte piu' consistente degli investimenti, comunque sostenibili in un arco di tempo sufficientemente contenuto; la realizzazione di questo progetto richiede pero' l'assunzione una precisa volonta' politica, non solo per l'individuazione delle risorse economiche necessarie, ma soprattutto per il superamento degli ostacoli burocratici e della frammentazione di competenze; andando cosi' verso un nuovo e moderno modello di progettazione e gestione volto alla cooperazione tra gli enti secondo un'unica regia di progetto e gestione capace di mantenere bassi i costi. L'obiettivo da perseguire e' quello di un forte coordinamento tra il livello centrale e territoriale: regioni, province, comuni, enti fluviali (autorita' di bacino del fiume Po e AIPO), portatori di interessi specifici (associazioni di categoria, privati), replicando il modello di un'agenzia unica, gia' sperimentato in altri contesti simili, in grado di portare avanti in modo unitario la progettazione e la realizzazione dell'intervento, di contenere costi, tempi e appesantimenti burocratici e di assicurare la sostenibilita' della gestione e manutenzione dell'opera una volta realizzata; l'autorita' di bacino del fiume Po potrebbe essere, per competenza di legge e per proprio ruolo sovraordinato e direttamente collegato al Governo quanto alle regioni, un soggetto idoneo ad accogliere questo incarico; ad oggi il progetto VenTo ha gia' raccolto l'interesse diffuso di migliaia di cittadini (circa 2500) e di numerose associazioni nazionali, tra cui la Federazione ciclistica italiana, FAI-Fondo per l'ambiente italiano, il Touring club italiano e Ciclobby. A queste si aggiungono le istituzioni locali quali la citta' di Torino, Crema, Chivasso, Crescentino. Ci sono state inoltre manifestazioni di interesse da parte di altre importanti istituzioni tra cui l'Autorita' di bacino del fiume Po e i comuni di Venezia, Milano, Cremona, Pavia (anche la provincia); la realizzazione di una ciclovia lungo il principale fiume italiano puo' essere un'importante occasione di sviluppo a beneficio non solo della pianura padana; VenTo puo' diventare l'occasione per dare al Paese un segnale nuovo e capace di far leva sulla nostra cultura, valorizzandola in modo appropriato, per generare sane e diffuse economie e sulla cultura ambientale e del paesaggio. VenTo e' un progetto green, capace di generare economie e lavoro attraverso il suo bene comune piu' grande, il paesaggio ed in questo senso un sostegno convinto da parte del Governo e' essenziale, anche attraverso il recepimento nei propri strumenti di programmazione infrastrutturale, impegna il Governo: ad assumere il progetto VenTo nei propri strumenti di programmazione infrastrutturale, prevedendo per i prossimi esercizi finanziari una quota di cofinanziamento per la sua realizzazione; a promuovere la costituzione di una cabina di regia presso l'autorita' di bacino del fiume Po per il coordinamento delle competenze istituzionali ed il coinvolgimento di soggetti portatori di interessi territoriali, al fine di consentire la progettazione unitaria dell'intervento e la sua realizzazione. (1-01179) «Braga, Franceschini, Mariani, Tortoli, Dionisi, Piffari, Bratti, Marco Carra, Cavallaro, De Poli, Esposito, Lovelli, Marantelli, Martella, Motta, Pizzetti, Rossomando, Stradella, Zucchi, Lanzarin».
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MOZIONE 1/01179 presentata da BRAGA CHIARA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20121025 
MOZIONE 
BRATTI ALESSANDRO (PARTITO DEMOCRATICO) 
CARRA MARCO (PARTITO DEMOCRATICO) 
CAVALLARO MARIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
ESPOSITO STEFANO (PARTITO DEMOCRATICO) 
FRANCESCHINI DARIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
LANZARIN MANUELA (LEGA NORD PADANIA) 
LOVELLI MARIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
MARANTELLI DANIELE (PARTITO DEMOCRATICO) 
MARIANI RAFFAELLA (PARTITO DEMOCRATICO) 
MARTELLA ANDREA (PARTITO DEMOCRATICO) 
MOTTA CARMEN (PARTITO DEMOCRATICO) 
PIFFARI SERGIO MICHELE (ITALIA DEI VALORI) 
PIZZETTI LUCIANO (PARTITO DEMOCRATICO) 
ROSSOMANDO ANNA (PARTITO DEMOCRATICO) 
STRADELLA FRANCO (POPOLO DELLA LIBERTA') 
TORTOLI ROBERTO (POPOLO DELLA LIBERTA') 
ZUCCHI ANGELO (PARTITO DEMOCRATICO) 
DIONISI ARMANDO (UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO) 
DE POLI ANTONIO (UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO) 
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1/01179 
BRAGA CHIARA (PARTITO DEMOCRATICO) 

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