MOZIONE 1/00673 presentata da PIRAS MICHELE (SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA') in data 20/11/2014

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Atto Camera Mozione 1-00673 presentato da PIRAS Michele testo di Venerdì 21 novembre 2014, seduta n. 336 La Camera, premesso che: Meridiana è un vettore strategico per il trasporto aereo nazionale ed in particolare per la Sardegna, il primo vettore privato della storia dell'aviazione civile italiana, che ha storicamente accompagnato lo sviluppo dell'Isola. Tuttora, essa riveste un ruolo cruciale per il territorio e per l'afflusso turistico e gestisce in regime di continuità territoriale le principali tratte per Olbia; Meridiana è un'azienda che dà lavoro a migliaia di persone e che negli anni più recenti ha operato una serie di attività di ristrutturazione volte ad abbattere il costo del lavoro, con particolare riferimento all'assorbimento del gruppo AirItaly ed al ruolo che tale azienda opera in tal senso; nonostante tutti i dati in possesso mostrino un attivo nei bilanci della compagnia e le recenti rilevazioni sui principali scali sardi ove opera la compagnia mostrino un incremento del numero dei passeggeri, con quello Olbia in particolare che registra un +9 per cento rispetto all'anno precedente, la compagnia ha annunciato la procedura di mobilità per 1.634 lavoratori – quasi 900 sardi ed altre centinaia di lavoratori operanti a Verona, Roma ed altre città – dopo quattro anni di cassa integrazione, senza che in alcuna maniera questa fase abbia portato a una riorganizzazione della compagnia che tenesse in considerazione la forza lavoro coinvolta; all'atto della rilevazione da parte di Meridiana AirItaly era una compagnia sull'orlo del fallimento, caratterizzata tuttavia dalla presenza di lavoratori più giovani rispetto a quelli della compagnia acquirente, quindi tendenzialmente meno «costosi»; nella fase successiva l'attività di Meridiana si è caratterizzata per il progressivo trasferimento ad AirItaly della gestione delle tratte aeree da una parte e per il progressivo disimpegno della flotta della casa madre dall'altra, determinando un esubero di fatto di lavoratori solamente nella parte riferibile a Meridiana; il rapporto fra Meridiana e Air Italy si configura ad avviso del firmatario del presente atto di indirizzo come un vero e proprio dualismo aziendale, con un travaso di attività dalla prima sulla seconda (esempio: gestione voli) e con Meridiana che interviene sui costi sostenuti dalla seconda e, ciò nonostante, la lista da cui si attingono i nominativi sui quali insiste la procedura di mobilità riguarda solo la prima delle due compagnie; tale controverso atteggiamento risulta oggi essere oggetto di una indagine della procura di Tempio Pausania, orientata a delineare i profili del rapporto esistente fra Meridiana e AirItaly; Meridiana è un vettore privato che gestisce rotte in concessione pubblica ed una parte del servizio è operato in regime di «continuità territoriale», perciò sovvenzionato attraverso risorse pubbliche, in un settore che – ad ogni evidenza – non solo presenta intrinsecamente un connotato di fondamentale servizio pubblico ma che allude direttamente all'effettiva esigibilità del diritto alla mobilità dei sardi; tale natura pubblicistica del servizio operato e di una gran parte delle risorse economiche incamerate dalla compagnia giustifica non solamente un forte interessamento del Governo ma altresì un necessario e perentorio richiamo della proprietà e della direzione aziendale a un principio di responsabilità sociale e – quindi – a una attenzione maggiore nei confronti di centinaia di lavoratori che nel corso di decenni di lavoro hanno maturato competenze, professionalità e una affidabilità che in alcuna maniera può essere messa in discussione e – tanto meno – sprecata, se l'intenzione dell'Azienda è quella di continuare ad operare nei cieli nazionali; in data 18 novembre 2014 l'azienda ha dato notizia pubblica dell'avvenuta dimissione dell'amministratore delegato Scaramella «per motivi personali» ed immediatamente della sua sostituzione con una nuova struttura manageriale, che si è affrettata, nella sua prima dichiarazione pubblica a confermare gli esuberi già previsti, quindi una linea netta di continuità con l'amministrazione precedente; nessuna novità registrata sulla questione posta dalle rappresentanze dei lavoratori Meridiana sulla cosiddetta «lista unica», ovvero sulla possibilità che i licenziamenti non colpiscano solamente da una parte; questo nonostante le rappresentanze dei lavoratori si siano rese disponibili, sul tavolo della trattativa, a qualsiasi soluzione di carattere reddituale e di mutamento della condizione lavorativa potesse consentire di scongiurare i licenziamenti, ivi compresa quella dell'accettazione delle medesime condizioni attualmente previste per i dipendenti provenienti da AirItaly; una conclusione negativa della vertenza rappresenterebbe un ulteriore grave danno occupazionale per il Paese nel suo complesso ed in particolare per una regione come la Sardegna, già violentemente colpita dalla crisi economica, dalla rapidissima deindustrializzazione, da tassi di disoccupazione elevatissimi, da una condizione sociale drammatica che rischia di minare definitivamente la comunità sarda e la tenuta di una soglia minima di convivenza civile; si tratta di 119 mila disoccupati, 130 mila sfiduciati, 16 mila lavoratori in mobilità, un tasso di disoccupazione giovanile che supera abbondantemente la metà della base occupazionale, un tasso di inattività fra le fasce più giovani che sfiora il 75 per cento, decine di migliaia di persone precipitate sotto la soglia di povertà, tassi di emigrazione che tornano a diventare preoccupanti come fu nel secondo dopoguerra. Una crisi strutturale che ha varcato le soglie della condizione materiale per investire quella psicologica di una popolazione ormai in ginocchio; i lavoratori di Meridiana sono stati capaci, nell'organizzare una marcia per il lavoro che ha attraversato – in maniera pacifica e civile – tutta la Sardegna e che si è conclusa il 17 novembre 2014 a Cagliari, di rappresentare uno stato di crisi ed una «vertenza unica», che è quella di un'isola che non ha mai visto risolversi i gap strutturali che ne minano alle fondamenta le grandi potenzialità e che continuano nel XXI secolo ad inquadrare lo status di insularità come un pregiudizio insormontabile alla costruzione di un progetto di sviluppo ordinato, duraturo, insediato nelle vocazioni locali; i due grandi temi dell'energia e dei trasporti (aereo, marittimo, ferroviario, viario) continuano ad essere le grandi «irrisolte» per la Sardegna, i due grandi massi che limitano e soffocano lo sviluppo di una economia solida e vitale, che senza un sostegno ed un investimento pubblico alla crescita costringono l'isola in una condizione di marginalità, impoverimento, sottosviluppo; in questo senso la «questione sarda» va valutata come fatto di rilevanza nazionale, con le sue condizioni di assoluta specificità rispetto alla questione meridionale e rispetto alla più generale crisi del Paese, che merita perciò una trattazione separata, un progetto di rinascita e sviluppo ad hoc un concorso di forze di tipo nuovo fra lo Stato, la regione, le forze politiche, sociali ed economiche e che coinvolga in primo luogo l'Unione europea, impegna il Governo: ad operare affinché la vertenza Meridiana si risolva con la massima garanzia di mantenimento dei livelli occupazionali esistenti limitando comunque al minimo possibile i licenziamenti; ad assumere ogni iniziativa di competenza per far valere presso la proprietà dell'azienda il principio inderogabile del vincolo solidaristico e della responsabilità sociale contenuti nella Costituzione della Repubblica italiana; ad impedire la dispersione di una forza lavoro come quella di Meridiana che presenta profili di eccellenza; ad inaugurare un tavolo sulla «questione sarda» che metta in campo un necessario ed urgente piano per la rinascita economica e sociale della Sardegna. (1-00673) (nuova formulazione) « Piras , Scotto , Palazzotto ».
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