MOZIONE 1/00229 presentata da GHIZZONI MANUELA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20090915

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Atto Camera Mozione 1-00229 presentata da MANUELA GHIZZONI testo di martedi' 15 settembre 2009, seduta n.214 La Camera, premesso che: a pochi giorni dall'inizio dell'anno scolastico l'opinione pubblica e' fortemente colpita e impressionata dalla gravita' degli effetti prodotti dalle cosiddette riforme realizzate con i provvedimenti governativi sulla scuola; tagliare nel solo anno scolastico 2009/2010 oltre 42 mila posti di personale docente e piu' di 15 mila posti di personale ATA, come anticipo dei complessivi 130 mila che si prevede di eliminare entro il prossimo triennio, significa il licenziamento di oltre 18 mila docenti e di oltre 8 mila tecnici, amministrativi ed ausiliari, che da anni svolgono la propria mansione con incarichi annuali costantemente rinnovati su posti vacanti disponibili non coperti da nomine a tempo indeterminato per una scelta di risparmio da parte dello Stato. Le rassicuranti affermazioni, espresse nei mesi scorsi dal Ministro Gelmini e dal Presidente del Consiglio dei ministri, secondo le quali nessuno sarebbe stato licenziato sono pertanto disattese dai fatti, che coincidono con le previsioni formulate dal Partito Democratico e dalle organizzazioni sindacali; tale massiccio licenziamento - che puo' essere definito senza tema di essere smentiti «il piu' grande licenziamento di massa nella storia del nostro Paese» - sta producendo, in occasione delle operazioni di nomina da parte degli uffici scolastici provinciali, drammatiche e diffuse iniziative di protesta; le recenti 16 mila nomine a tempo indeterminato, 8 mila docenti e 8 mila ATA (ben inferiori alla tranche annuale di 50 mila docenti e 10 mila ATA del piano triennale di immissione in ruolo previsto dalla legge finanziaria 2007 e mai abrogato dal presente Governo), non hanno coperto tutti i posti lasciati liberi dai pensionamenti; inoltre, va ricordato che nell'anno scolastico 2009/2010 vi saranno migliaia di incarichi annuali coperti da lavoratori precari destinati al licenziamento nei prossimi anni per ottemperare al pesantissimo taglio di personale previsto dall'articolo 64 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, (per l'anno scolastico 2010/2011: 25.560 docenti e 15.167 ATA; per l'anno scolastico 2011/2012: 19.676 docenti e 14.167 ATA). Peraltro, la legge di assestamento del bilancio 2009 approvata nel luglio 2009 ha definito ulteriori massicce decurtazioni alla spesa per gli incarichi a tempo determinato, che diminuisce complessivamente di 577.064.995 euro. Con tale riduzione, che risulta aggiuntiva rispetto a quella di 456 milioni gia' operata in attuazione dell'articolo 64 del decreto-legge n. 112 del 2008, di fatto sara' impossibile garantire, per i primi quattro mesi del nuovo anno scolastico, la regolare retribuzione di quanti comunque riceveranno un incarico annuale; i precari della scuola, docenti e ATA, sono in numero ben maggiore ai 26 mila che non saranno confermati nell'anno scolastico che sta per iniziare: secondo le stime ufficiali del Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca relative all'anno 2008, i docenti con incarico a tempo determinato sono stati ben 131 mila. Questo dato non rappresenta solo l'avvilente incertezza per il futuro professionale dei lavoratori coinvolti, ma denuncia anche la mancata continuita' didattica che viene negata a migliaia di studenti; ad avviso dei sottoscrittori del presente atto di indirizzo, la citata massiccia riduzione di personale, che anticipa quella prevista per il prossimo biennio, avra' effetti molto gravi sulla quantita' dell'offerta e sulla qualita' del funzionamento delle scuole di ogni ordine e grado. Ad esempio: non sono state attivate numerose sezioni di scuola per l'infanzia, seppur richieste; nella scuola primaria, in molti casi non si e' data risposta alla domanda di tempo pieno, che non puo' essere confuso con un tempo scuola a 40 ore poiche' diverso e' il modello didattico offerto. La riduzione delle compresenze, inoltre, tanto nel tempo pieno quanto nell'organizzazione modulare del team di 3 docenti su due classi, produrra' gravi conseguenze sul piano della continuita' didattica e, quindi, della qualita' del processo di insegnamento-apprendimento; analoghe conseguenze si avranno nella scuola secondaria di primo grado: la diminuzione delle ore di italiano, di tecnologia e, in molti casi, della seconda lingua comunitaria, determina non solo la riduzione del tempo scuola, ma avra' inevitabili ricadute sul piano dello sviluppo delle conoscenze dei nostri ragazzi; si aggrava il problema della gestione degli studenti che non si avvalgono dell'insegnamento della religione cattolica, poiche' e' in aumento in ogni ordine di scuola la mancata organizzazione - per l'assenza di personale dovuta all'abolizione delle compresenze e alla riconduzione di tutte le cattedre a 18 ore - delle attivita' didattiche e formative alternative al detto insegnamento; l'incremento del numero di alunne/i per classe, provocato dalla volonta' di impedire l'apertura di numerose classi della scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado, avra' conseguenze gravi sulla qualita' didattica e sui livelli di apprendimento, e produrra' un diffuso mancato rispetto delle norme di sicurezza nelle aule scolastiche; le situazioni descritte, citate a titolo di esempio, e, piu' in generale, il taglio draconiano della spesa per l'istruzione - previsto dall'articolo 64 del decreto-legge n. 112 del 2008 e dalla legge finanziaria 2009 - sono foriere di conseguenze facilmente immaginabili sul futuro economico, sociale ed educativo del nostro Paese. Inoltre, contrariamente alle assicurazioni fornite nei mesi scorsi dal Presidente del Consiglio dei ministri e dal Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca, la decisione di decurtare pesantemente gli organici della scuola contribuisce ad alimentare la crisi economica che ha colpito il Paese e ad incrementare la gia' enorme platea di chi ha perso il lavoro di ulteriori 26.000 persone, prevalentemente donne, poiche' l'occupazione nella scuola e' in maggioranza femminile e residenti nelle regioni meridionali, dove i tagli si sono abbattuti con maggior pesantezza; a partire dalla riduzione delle prestazioni delle scuole statali, il Governo pare, ad avviso dei sottoscrittori del presente atto di indirizzo, inconsapevole della gravita' dei guasti prodotti dalle misure assunte; l'emanazione dei regolamenti recanti le «norme per la riorganizzazione della rete scolastica e il razionale ed efficace utilizzo delle risorse umane della scuola, ai sensi dell'articolo 64 comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133» e la «revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione ai sensi dell'articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008 n. 133» (decreti del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, nn. 81 e 89) non ha contribuito a rendere piu' chiaro il quadro normativo; i provvedimenti del Governo in materia sono infatti oggetto di specifiche contestazioni presso i Tribunali amministrativi regionali e hanno determinato anche l'instaurazione di giudizi di legittimita' costituzionale; inoltre, si stigmatizza con forza che non sia ancora ufficialmente esistente e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto interministeriale sugli organici, in base al quale sono stati costituiti gli organici delle singole scuole e operate le descritte massicce riduzioni di posti; la soluzione prospettata con i cosiddetti «contratti di disponibilita'» e' del tutto insufficiente, poiche' se da un lato sostituisce di fatto i limitati ammortizzatori sociali gia' operanti nel passato anche per il personale scolastico, dall'altro non salvaguarda la risorsa docente e al contrario crea discriminazione tra i precari, dato che la priorita' per le supplenze brevi offerta esclusivamente a coloro che nel 2008 sono stati destinatari di una supplenza annuale sottrae le uniche opportunita' di impiego a quei docenti che da anni lavorano con supplenze di circolo o di istituto; la scelta del Governo di ricercare accordi con le singole regioni, affinche' integrino con risorse proprie quelle gia' previste per l'indennita' di disoccupazione, e' un palese tentativo di scaricare sulle regioni il costo sociale dei tagli irresponsabili imposti al sistema scolastico nazionale dall'Esecutivo Berlusconi: tali accordi - che potranno semmai avere carattere aggiuntivo e mai sostitutivo - mancano del necessario riferimento nazionale e pertanto presentano impostazioni, procedure e modalita' di intervento differenti (con conseguenze negative sulle stesse graduatorie), condizionate dalle risorse messe a disposizione dalle regioni e dalle legittime esigenze territoriali che l'autonomia regionale esprime, impegna il Governo: a predisporre un piano straordinario, sostenuto da risorse aggiuntive, finalizzato all'abolizione dei tagli introdotti dall'articolo 64 del decreto-legge n. 112 del 2008 e all'immissione in ruolo per docenti e ATA, cosi' come previsto dalla legge finanziaria 2007; ad adottare iniziative per attribuire un'indennita' di disoccupazione per due anni (pari al 60 per cento della retribuzione nel primo anno e al 50 per cento nel secondo) ai precari, il cui contratto non possa sere assolutamente rinnovato, che hanno lavorato per almeno 180 giorni nell'anno scolastico 2008/2009 e a garantire la maturazione del punteggio di servizio nelle graduatorie ad esaurimento; a realizzare un incremento degli organici del personale ATA, per fare fronte ad una situazione di assoluta emergenza per la mancata apertura di molti plessi e sedi scolastiche e per l'impossibilita' in molte istituzioni scolastiche di garantire la normale attivita' amministrativa e didattica di inizio anno scolastico; a garantire che gli eventuali accordi regionali per il precariato debbano mantenere criteri d'intervento e di applicazione unitaria e, pertanto, che uno schema di convenzione sia discusso con la massima urgenza al tavolo di confronto della Conferenza unificata Stato/regioni, assicurando che questi accordi interventi prevedano comunque garanzie per tutto il personale precario della scuola, sia docente sia ATA; a prevedere che gli interventi e i progetti per l'utilizzo straordinario e provvisorio del personale che ha perduto l'incarico o la supplenza annuale, rispondano all'esigenza di: innalzare la qualita' complessiva dell'offerta formativa; di favorire l'innovazione didattica; di consentire l'aggiornamento e la formazione degli insegnanti; di intervenire sull'allungamento-ripristino del tempo scuola realizzando un efficace rapporto docenti/alunni (tenendo presente le garanzie per gli alunni diversamente abili) e il connesso incremento del tempo scuola individuale; di applicare correttamente l'accordo concordatario di avvalersi o non avvalersi dell'insegnamento della religione cattolica, prevedendo attivita' didattiche e formative alternative al detto insegnamento; di prevenire e contrastare, con interventi specifici, le situazioni di disagio sociale e di abbandono scolastico; a fare in modo che i «contratti di disponibilita'» siano attivati direttamente dal Ministero e che gli accordi con la Conferenza Stato/regioni siano volti alla qualificazione dell'offerta formativa territoriale; ad assegnare un numero certo e stabile di insegnanti e di personale ATA (organico funzionale) alle scuole sulla base di criteri oggettivi, in modo da garantire continuita' didattica e autonomia, per realizzare un piano dell'offerta formativa (POF) di qualita', nel rispetto delle norme nazionali. (1-00229) «Ghizzoni, Franceschini, Soro, Sereni, Bressa, Fioroni, Coscia, Bachelet, De Biasi, De Pasquale, De Torre, Levi, Lolli, Mazzarella, Nicolais, Pes, Picierno, Rossa, Antonino Russo, Sarubbi, Siragusa, Marco Carra, Bellanova, Berretta, Bordo, Bossa, Braga, Bucchino, Cardinale, Ceccuzzi, Cenni, Ciriello, Codurelli, Corsini, D'Antona, Esposito, Farinone, Fedi, Ferranti, Froner, Ginefra, Giovanelli, Gnecchi, Graziano, Laratta, Lenzi, Lovelli, Luca', Madia, Marchi, Marchioni, Margiotta, Melis, Miglioli, Motta, Murer, Naccarato, Andrea Orlando, Mario Pepe (PD), Piccolo, Quartiani, Rampi, Realacci, Rigoni, Schirru, Servodio, Tidei, Tocci, Velo, Verini, Zampa, Mattesini, Castagnetti, Samperi».
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MOZIONE 
BACHELET GIOVANNI BATTISTA (PARTITO DEMOCRATICO) 
BELLANOVA TERESA (PARTITO DEMOCRATICO) 
BERRETTA GIUSEPPE (PARTITO DEMOCRATICO) 
BORDO MICHELE (PARTITO DEMOCRATICO) 
BOSSA LUISA (PARTITO DEMOCRATICO) 
BRAGA CHIARA (PARTITO DEMOCRATICO) 
BRESSA GIANCLAUDIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
BUCCHINO GINO (PARTITO DEMOCRATICO) 
CARDINALE DANIELA (PARTITO DEMOCRATICO) 
CARRA MARCO (PARTITO DEMOCRATICO) 
CASTAGNETTI PIERLUIGI (PARTITO DEMOCRATICO) 
CECCUZZI FRANCO (PARTITO DEMOCRATICO) 
CENNI SUSANNA (PARTITO DEMOCRATICO) 
CIRIELLO PASQUALE (PARTITO DEMOCRATICO) 
CODURELLI LUCIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
CORSINI PAOLO (PARTITO DEMOCRATICO) 
COSCIA MARIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
D'ANTONA OLGA (PARTITO DEMOCRATICO) 
DE BIASI EMILIA GRAZIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
DE PASQUALE ROSA (PARTITO DEMOCRATICO) 
DE TORRE MARIA LETIZIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
ESPOSITO STEFANO (PARTITO DEMOCRATICO) 
FARINONE ENRICO (PARTITO DEMOCRATICO) 
FEDI MARCO (PARTITO DEMOCRATICO) 
FERRANTI DONATELLA (PARTITO DEMOCRATICO) 
FIORONI GIUSEPPE (PARTITO DEMOCRATICO) 
FRANCESCHINI DARIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
FRONER LAURA (PARTITO DEMOCRATICO) 
GINEFRA DARIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
GIOVANELLI ORIANO (PARTITO DEMOCRATICO) 
GNECCHI MARIALUISA (PARTITO DEMOCRATICO) 
GRAZIANO STEFANO (PARTITO DEMOCRATICO) 
LARATTA FRANCESCO (PARTITO DEMOCRATICO) 
LENZI DONATA (PARTITO DEMOCRATICO) 
LEVI RICARDO FRANCO (PARTITO DEMOCRATICO) 
LOLLI GIOVANNI (PARTITO DEMOCRATICO) 
LOVELLI MARIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
LUCA' MIMMO (PARTITO DEMOCRATICO) 
MADIA MARIA ANNA (PARTITO DEMOCRATICO) 
MARCHI MAINO (PARTITO DEMOCRATICO) 
MARCHIONI ELISA (PARTITO DEMOCRATICO) 
MARGIOTTA SALVATORE (PARTITO DEMOCRATICO) 
MATTESINI DONELLA (PARTITO DEMOCRATICO) 
MAZZARELLA EUGENIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
MELIS GUIDO (PARTITO DEMOCRATICO) 
MIGLIOLI IVANO (PARTITO DEMOCRATICO) 
MOTTA CARMEN (PARTITO DEMOCRATICO) 
MURER DELIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
NACCARATO ALESSANDRO (PARTITO DEMOCRATICO) 
NICOLAIS LUIGI (PARTITO DEMOCRATICO) 
ORLANDO ANDREA (PARTITO DEMOCRATICO) 
PEPE MARIO (PD) (PARTITO DEMOCRATICO) 
PES CATERINA (PARTITO DEMOCRATICO) 
PICCOLO SALVATORE (PARTITO DEMOCRATICO) 
PICIERNO PINA (PARTITO DEMOCRATICO) 
QUARTIANI ERMINIO ANGELO (PARTITO DEMOCRATICO) 
RAMPI ELISABETTA (PARTITO DEMOCRATICO) 
REALACCI ERMETE (PARTITO DEMOCRATICO) 
RIGONI ANDREA (PARTITO DEMOCRATICO) 
ROSSA SABINA (PARTITO DEMOCRATICO) 
RUSSO ANTONINO (PARTITO DEMOCRATICO) 
SAMPERI MARILENA (PARTITO DEMOCRATICO) 
SARUBBI ANDREA (PARTITO DEMOCRATICO) 
SCHIRRU AMALIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
SERENI MARINA (PARTITO DEMOCRATICO) 
SERVODIO GIUSEPPINA (PARTITO DEMOCRATICO) 
SIRAGUSA ALESSANDRA (PARTITO DEMOCRATICO) 
SORO ANTONELLO (PARTITO DEMOCRATICO) 
TIDEI PIETRO (PARTITO DEMOCRATICO) 
TOCCI WALTER (PARTITO DEMOCRATICO) 
VELO SILVIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
VERINI WALTER (PARTITO DEMOCRATICO) 
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