MOZIONE 1/00176 presentata da DILIBERTO OLIVIERO (RIFONDAZIONE COMUNISTA-PROGRESSISTI) in data 19970702
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La Camera, premesso che: nel programma di legislatura del Governo Prodi si afferma il principio della centralita' della scuola, dichiarandosi un'esplicita disponibilita' politica ad avviare strutturali processi di riforma del sistema pubblico dell'istruzione e della formazione, tali da rilanciarne il ruolo strategico e imprescindibile di essenziale leva propulsiva dello sviluppo sociale, culturale ed economico nel nostro Paese; nonostante l'approvazione della legge n. 59 sulla autonomia delle istituzioni scolastiche e della legge n. 127 del 1997 sullo snellimento dell'attivita' amministrativa e sul decentramento dei procedimenti di decisione e di controllo, le proposte legislative di riforma della scuola non riescono a sollecitare concreti interventi innovativi e ad aprire percorsi reali di cambiamento; la motivazione essenziale di queste difficolta' risiede nel fatto che e' del tutto insufficiente e inadeguata l'entita' degli investimenti e la destinazione complessiva delle risorse finanziarie che vengono impegnate per la scuola pubblica; relativamente allo stato di previsione del ministero della pubblica istruzione, la manovra finanziaria per l'anno 1997, di cui alla legge 23 dicembre 1996, n. 663, ha indicato una sostanziale riduzione delle competenze di bilancio e delle ipotesi di spesa, segnalando in tal modo un'ulteriore accentuazione delle dinamiche di impoverimento e di dequalificazione della scuola pubblica, bloccando l'assunzione di un progetto educativo e la definizione di una proposta culturale che rispondano ai bisogni formativi degli studenti (come dimostrano le altissime percentuali della dispersione e dell'insuccesso scolastico, che collocano il dato italiano tra i piu' alti in Europa), mortificando la professionalita' e il ruolo sociale degli insegnanti, tanto nel merito del trattamento economico e normativo, quanto rispetto alla valorizzazione della funzione docente nell'attuale contesto disciplinare e didattico dell'istruzione; i processi di ristrutturazione della rete scolastica, con i provvedimenti collegati di soppressione, di accorpamento e di fusione di classi, sezioni, plessi e istituti, che, in base ai decreti interministeriali del 15 marzo 1997, sono stati programmati anche per l'anno scolastico 1997-1998, insistono, in via prevalente, sui tagli al servizio pubblico e mettono in discussione l'esistenza stessa delle istituzioni scolastiche, cancellando la presenza della scuola in vasti contesti territoriali, gia' caratterizzati da fenomeni di pesante disagio sociale, di marginalita' economica e di difficolta' orogeografiche; l'attuazione della legge finanziaria per il 1997 ha comportato la soppressione di trentamila posti di organico del personale della scuola, mentre le previsioni del ministero della pubblica istruzione indicano in almeno ventimila unita' le necessita' di organico, da ricoprire attraverso nuove assunzioni entro il prossimo anno scolastico. D'altra parte, si va estendendo e aggravando la situazione di disagio degli insegnanti precari, posto che i corsi abilitanti di cui ai commi 27 e 28 dell'articolo 1 della legge n. 549 del 1995, indetti ai fini dell'inclusione nelle graduatorie del concorso per soli titoli, e quindi funzionali alla immissione in ruolo del personale docente, sono stati soppressi dal decreto-legge 20 giugno 1996, n. 323; impegna il Governo: a predisporre e a varare un piano straordinario di investimenti per la scuola, che trovi una conseguente programmazione all'interno della prossima manovra di bilancio, tale da recuperare un livello di impegno finanziario e di disponibilita' delle risorse che sia coerente con la realizzazione degli obiettivi di riforma e con una omogenea politica di sviluppo della qualita' scolastica su tutto il territorio nazionale. Si deve perseguire, in tal modo, una necessita' di riequilibrio che corregga il rapporto tra il prodotto interno lordo e l'entita' della spesa pubblica destinata all'istruzione nel nostro Paese: poiche' l'esiguita' degli stanziamenti italiani per la formazione scolastica e' tale da rappresentare un elemento strutturale di ritardo e di arretratezza della nostra societa', nel confronto con il complesso dei paesi industrializzati, questo dato deve essere recuperato e pienamente assunto dal Governo quale specifico parametro di riferimento rispetto all'obiettivo dell'unificazione europea; ad accelerare l'avvio di un processo organico di riforma del sistema dell'istruzione pubblica, in particolare attraverso l'iniziativa e il confronto parlamentare sul progetto di riordino dei cicli scolastici, che deve comprendere la ridefinizione dei percorsi didattici ed educativi, (iniziando con l'innalzamento dell'obbligo scolastico, che deve essere tendenzialmente portato al diciottesimo anno di eta'), l'aggiornamento dei profili formativi, la riorganizzazione dei curricula e la riformulazione degli apparati cognitivi e del sistema dei saperi, quali strumenti fondanti per una profonda e completa rimodulazione delle fasi e dei modelli dell'apprendimento e dell'insegnamento che sono attivati nella scuola; a prevedere, in tempi certi e rapidi, una modifica complessiva dei meccanismi di reclutamento e dei percorsi di formazione e di aggiornamento degli insegnanti (con particolare riferimento alla necessita' di rendere stabile e sistematico il rapporto con l'universita'), nella consapevolezza che questa e' l'unica prospettiva utile a mantenere aperto l'accesso all'insegnamento, come opportunita' reale di nuova occupazione per i giovani laureati; resta ferma la necessita' di procedere, con assoluta urgenza, alla soluzione del problema dei docenti precari, perche', anche in coerenza con le finalita' comuni alle numerose proposte di legge presentate in questo ramo del Parlamento, si giunga a ristabilire un quadro di certezze che deve tutelare i diritti acquisiti dagli operatori della scuola e valorizzare le competenze culturali e le capacita' professionali maturate nel corso di rapporti di lavoro spesso di durata pluriennale; a proporre alla discussione del Parlamento e all'attenzione delle componenti sociali della scuola un'iniziativa legislativa sulla parita', perche', in coerenza con il dettato degli articoli 33 e 34 della Costituzione, venga rispettato l'impegno dello Stato nei confronti del sistema della scuola pubblica e siano tutelati i princi'pi di liberta' delle scuole, nel rispetto delle norme generali e unitarie dell'istruzione, anche relativamente al diritto alla formazione e all'apprendimento, che deve essere garantito a tutti gli studenti nelle condizioni paritarie previste da un trattamento scolastico equipollente, e comunque nel rispetto del criterio per il quale l'istituzione e l'esistenza di scuole private rappresenta una libera facolta' che non deve comportare alcun onere finanziario a carico dello Stato. (1-00176)
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MOZIONE 1/00176 presentata da DILIBERTO OLIVIERO (RIFONDAZIONE COMUNISTA-PROGRESSISTI) in data 19970702
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19970702-19970703
MOZIONE 1/00176 presentata da DILIBERTO OLIVIERO (RIFONDAZIONE COMUNISTA-PROGRESSISTI) in data 19970702
MOZIONE
GIORDANO FRANCESCO (RIFONDAZIONE COMUNISTA-PROGRESSISTI)
GRIMALDI TULLIO (RIFONDAZIONE COMUNISTA-PROGRESSISTI)
LENTI MARIA (RIFONDAZIONE COMUNISTA-PROGRESSISTI)
DE MURTAS GIOVANNI (RIFONDAZIONE COMUNISTA-PROGRESSISTI)
CARAZZI MARIA (RIFONDAZIONE COMUNISTA-PROGRESSISTI)
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2014-05-15T09:22:21Z
1/00176
DILIBERTO OLIVIERO (RIFONDAZIONE COMUNISTA-PROGRESSISTI)