RISOLUZIONE IN COMMISSIONE CONCLUSIVA DI DIBATTITO 8/00098 presentata da SANTERINI MILENA (PER L'ITALIA - CENTRO DEMOCRATICO) in data 24/02/2015

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Atto Camera Risoluzione conclusiva 8-00098 presentato da SANTERINI Milena testo di Martedì 24 febbraio 2015 in Commissione VII (Cultura) 7-00580 Santerini: Sulle modalità di attuazione del piano «La Buona Scuola». RISOLUZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE La VII Commissione, premesso che: le Linee Guida per «La Buona scuola» prevedono la stabilizzazione di circa 148 mila docenti, mediante la loro immissione in ruolo, nell'intento di avviare a soluzione l'annosa situazione del precariato; il Governo, per rispondere ai bisogni reali delle scuole, con tale stabilizzazione, così come chiaramente affermato nel testo de «La Buona scuola», intende anche ampliare l'offerta formativa e migliorarne la qualità, fornendo al piano di assunzioni una specifica caratterizzazione qualitativa; nella legge di stabilità 2015 è stato istituito un fondo per la realizzazione del piano della «Buona Scuola» con particolare riferimento non solo al piano straordinario di assunzione dei docenti ma anche alla formazione dei docenti e dirigenti scolastici; la distribuzione di tale personale deve essere effettuata conseguentemente in base a criteri funzionali agli obiettivi di qualità del servizio scolastico e alle necessità delle singole scuole, affinché possano raggiungere gli esiti di efficacia formativa da loro stesse individuati, ponendo particolare attenzione alle aree a rischio di disagio minorile e a forte processo migratorio; uno degli scopi più importanti da conseguire con il razionale impiego di tali risorse umane deve essere costituito dalla prevenzione e dal contrasto della dispersione scolastica a sostegno del successo formativo, al fine di contribuire credibilmente alla riduzione della dispersione dal 17,6 per cento attuale al 10 per cento entro il 2020, così come richiesto nel Documento conclusivo dell'Indagine conoscitiva sulle strategie per contrastare la dispersione scolastica, approvato dalla Commissione «Cultura, Scienza e Istruzione» della Camera e tenendo conto delle indicazioni della Commissione Europea che ha posto il fenomeno della dispersione scolastica tra i cinque obiettivi della strategia Europa 2020; il rapporto di autovalutazione previsto dalla direttiva 18 settembre 2014, n.11, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 28 settembre 2014, n.80, dispone che le singole scuole analizzino i dati sugli alunni per quanto riguarda evasione, ripetenze, abbandoni e si rende, pertanto, necessario richiedere alle scuole di determinare gli obiettivi che intendano perseguire in questo campo; la continuità didattica, una delle condizioni per qualificare l'offerta formativa, da molti anni viene gravemente compromessa dalla irregolarità dello svolgimento delle lezioni nei primi mesi dell'anno scolastico a causa di assegnazioni tardive del personale; occorre quindi assicurare il diritto prioritario alla continuità didattica degli alunni senza penalizzare il regolare accesso al posto di lavoro del personale docente, normalizzando lo svolgimento dell'attività didattica fin dall'inizio delle lezioni, impegna il Governo: ad utilizzare al meglio i docenti da stabilizzare, dopo aver proceduto alla copertura dei posti vacanti e disponibili, disponendo che il nuovo organico non sia aggiuntivo bensì costituisca a tutti gli effetti espansione dell'organico e, per questo, sia stabile e fisso, correlato all'attuazione dell'offerta formativa delle istituzioni scolastiche o loro reti, attuazione a cui concorrono tutti i docenti, anche negli istituti comprensivi, superando schemi connessi alla titolarità di cattedra, bensì riconducibili ad una logica di organico pienamente disponibile per l'istituzione scolastica autonoma per un arco temporale non inferiore a un triennio; ad operare per una complessiva revisione delle attuali classi di concorso finalizzata, in particolare, a garantire un ottimale utilizzo delle competenze professionali dell'organico superando le attuali rigidità; a considerare la stabilizzazione come una misura necessaria ma non sufficiente per una strategia volta a dotare le scuole di risorse professionali competenti e motivate e a potenziare gli interventi di sviluppo professionale; ad assicurare che l'organico funzionale delle scuole consenta, oltre alla copertura delle supplenze brevi, l'attuazione degli obiettivi di prevenzione e contrasto della dispersione scolastica e dell'integrazione, attraverso progetti stabili; ad assegnare un organico funzionale potenziato alle aree a elevata complessità, da ridefinire ciclicamente tenendo anche conto dei caratteri della popolazione scolastica e dei risultati di apprendimento anche risultanti dalle prove standardizzate Invalsi; a considerare gli effettivi bisogni rappresentati dalle scuole in relazione agli obiettivi da raggiungere individuati nel piano dell'offerta formativa, prevedendo che, su base territoriale, si realizzi il più possibile una corrispondenza tra le competenze professionali dei docenti e le specifiche esigenze formative, didattiche e organizzative delle scuole, consentendo a queste di esprimere gradimenti in ordine alle competenze stesse; a valutare, in accordo con le Regioni, l'introduzione dei livelli essenziali delle prestazioni e di strumenti valutativi della qualità e quantità dei servizi erogati nella scuola dell'autonomia. Tali parametri possono facilitare l'utilizzo efficiente delle risorse e la verifica del rispetto degli stessi livelli essenziali delle prestazioni in tutto il sistema nazionale di istruzione, nonché della piena applicazione della legge sulla parità scolastica in tema di organizzazione, integrazione scolastica, performance formative, onde evitare eventuali inadempimenti; a modificare i tempi delle procedure preparatorie dell'anno scolastico nella gestione del personale docente (mobilità, nomine in ruolo, conferimento supplenze annue/temporanee fino al termine delle attività) prevedendo come obiettivo finale di conferire entro l'estate le supplenze annue e fino al termine delle attività, per permettere il regolare avvio dell'anno scolastico; a sostenere, in particolare, il segmento dell'Istruzione tecnica e dell'Istruzione e Formazione professionale per il quale, in accordo con le Regioni, pianificare una graduale riorganizzazione; a valorizzare e disciplinare opportunamente la didattica laboratoriale anche in stage, assumendo iniziative per incentivare – anche fiscalmente – le aziende ad organizzare percorsi e alternanza scuola-lavoro, anche attraverso l'assunzione di personale specializzato per la formazione e l'investimento in spazi laboratoriali dedicati, e incrementando il numero di ore di alternanza; a sostenere, anche con incentivi ed agevolazioni, l'innovazione didattica digitale in generale e gli interventi che le scuole attivano per sostenere e promuovere l'uso dei libri digitali, di cui all'articolo 6 del decreto-legge n.104 del 12 settembre 2013; a formare e qualificare i docenti assunti nelle competenze richieste dalla qualità dell'insegnamento, in particolare nella lingua straniera e nell'informatica, nonché nei compiti di prevenzione del disagio, rinnovamento delle metodologie didattiche, orientamento, sviluppo delle competenze, integrazione interculturale e interventi tempestivi per affrontare le difficoltà di apprendimento, anche attraverso l'utilizzo dei Dipartimenti e delle Facoltà universitarie; a sostenere l'ingresso del personale docente immesso in ruolo utilizzando il già previsto anno di prova sia per la formazione di adeguate competenze che per la valutazione della conferma nei ruoli; ed a rivedere altresì la composizione del Comitato di valutazione prevedendo, oltre al dirigente e ai docenti, anche figure esterne; ad attivare un sistema di formazione continua in servizio degli insegnanti che coinvolga scuola e università, per assicurare una cooperazione tra innovazione educativa, sperimentazione scolastica e ricerca universitaria; a perseguire, sia nella formazione iniziale, sia in quella continua, piena integrazione tra i saperi disciplinari, i metodi di insegnamento, le didattiche e le competenze pedagogiche; ad accertare e monitorare da parte delle scuole il raggiungimento degli obiettivi di riduzione della dispersione e dei fenomeni di bullismo dichiarati nel rapporto di autovalutazione delle scuole, che dovranno compilare entro luglio 2015, prevedendo un'apposita attenzione al miglioramento, della scuola anche in collaborazione con l'Invalsi e, a tale scopo, a completare le anagrafi scolastiche con il concorso delle Regioni, indispensabili per la prevenzione degli abbandoni e della dispersione; a prevedere di affrontare, nell'ambito di tale riorganizzazione dell'organico scolastico, la revisione dell'insegnamento di Cittadinanza e Costituzione, al fine di valorizzare l'acquisizione delle competenze sociali e civiche anche attraverso nuove modalità di valutazione degli studenti e autovalutazione delle scuole, l'individuazione di figure di coordinamento e una revisione curricolare e del tempo-scuola coerenti con la pratica effettiva del vivere a scuola da cittadini; a riferire ai competenti organi parlamentari decorso un anno sullo stato e sull'esito dell'attuazione del Piano «La Buona scuola». (8-00098) « Santerini , Rocchi , Carocci ».
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RISOLUZIONE CONCLUSIVA 
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