RISOLUZIONE IN COMMISSIONE CONCLUSIVA DI DIBATTITO 8/00097 presentata da LOMAGLIO ANGELO MARIA ROSARIO (SINISTRA DEMOCRATICA. PER IL SOCIALISMO EUROPEO) in data 07/11/2007

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Atto Camera Risoluzione in Commissione 8-00097 presentata da ANGELO MARIA ROSARIO LOMAGLIO mercoledì 7 novembre 2007 pubblicata nel bollettino n.251 La VIII Commissione, premesso che: in Sicilia e, in particolare in molti comuni delle province di Caltanissetta, Agrigento ed Enna, è frequente una situazione di emergenza idrica di particolare gravità; al fine di comprendere le prospettive di miglioramento della situazione idrica delle aree indicate, la Commissione ha svolto un approfondito confronto, in particolare, sulle problematiche relative al progetto per la realizzazione di una Diga nelle Madonie, nel territorio del Comune di Blufi (Palermo), elaborato sin dai lontani anni '60; il citato progetto prevedeva la realizzazione di un invaso della portata presunta di 23 milioni di metri cubi d'acqua, che avrebbe dovuto risolvere i gravissimi problemi dell'approvvigionamento idrico delle città di Caltanissetta e Gela e della provincia Agrigento; tale progetto, che non ebbe alcun seguito sino alla fine degli anni '80, venne successivamente ripreso per iniziativa del Governo pro tempore della Regione Siciliana, pur a fronte di forti e motivate preoccupazioni relative all'elevato livello dei costi e al serissimo rischio di instabilità dei versanti dell'invaso (confermate in seguito dalla pronuncia di compatibilità ambientale); tale acquedotto sarebbe stato imperniato sul serbatoio di accumulo e regolazione da costruire, con una diga di ritenuta, poco a valle dell'abitato di Blufi; a valle del serbatoio di Blufi è già stato costruito ed è attualmente funzionante un impianto di potabilizzazione dalla capacità fino a 1200 l/s, che tuttavia viene oggi utilizzato solamente per portate ridotte (al massimo 150-300 l/s nel periodo invernale-primaverile), proprio per il mancato completamento della diga; l'impianto di potabilizzazione serve l'acquedotto di Blufi (una condotta dell'estesa complessiva di 96 chilometri fra Blufi e Gela) che si interconnette anche con gli acquedotti Madonia Est, Madonia Ovest, Ancipa e Acquedotto del dissalatore di Gela; nel 1993 la Regione Siciliana aveva affidato all'Eas (Ente Acquedotti Siciliani) la gestione del sistema Blufi, per affrontare e risolvere l'endemica crisi idrica in cui, da sempre, hanno versato la città di Caltanissetta, la sua provincia e le province di Enna ed Agrigento. Adesso il sistema Blufi rientra nelle competenze dirette della Regione Siciliana che, come per altri sistemi idrici, ne ha affidato la gestione alla Società partecipata «Siciliacque S.P.A.»; le opere descritte, e realizzate soltanto in parte, con notevole investimento di risorse finanziarie, non riescono tuttavia ancora a soddisfare i bisogni idrici delle popolazioni interessate; è peraltro evidente che, a partire dalla fine degli anni '80 sino al giugno del 1996, per la diga e le opere ad essa connesse erano già stati spesi, rispetto alla originaria previsione di 180 miliardi di lire, circa 70 milioni di euro, con indagini giudiziarie che avevano portato al blocco delle opere: i lavori realizzati, peraltro, hanno riguardato l'esecuzione delle opere di scarico e derivazione, mentre i lavori di costruzione del corpo diga non sono mai iniziati, così come gli scavi necessari ad impostare lo sbarramento; l'esecuzione delle opere di scarico è stata condizionata da rilevanti problemi geotecnici connessi a fenomeni di instabilità innestatisi all'apertura dei relativi scavi; i lavori effettuati, peraltro, hanno creato rilevanti problemi in termini di impatto ambientale sulle zone interessate; in tale direzione, il 31 gennaio 2001, il Ministero dell'ambiente, di concerto con il Ministero per i beni e le attività culturali, ha espresso un giudizio positivo circa la compatibilità ambientale del progetto relativo alla costruzione dell'invaso del Blufi, a condizione che venissero ottemperate precise, penetranti e puntuali prescrizioni, ritenute preliminari al rilascio delle necessarie autorizzazioni; nel 2002 la Regione Siciliana e l'Ente Acquedotti Siciliani hanno deciso di proseguire il contratto con le vecchie imprese aggiudicatrici e, invece di procedere ad un nuovo appalto, hanno scelto la strada di comporre il contenzioso (scaturito dalle continue perizie di variante e dall'allungamento dei tempi di costruzione dell'opera) intrapreso con le stesse imprese, con il versamento di oltre 5 milioni di euro a loro favore; l'annunciata ripresa dei lavori della diga di Blufi, in realtà non ha trovato conferma nei fatti avvenuti successivamente, tanto che, in seguito, lo stesso Presidente della Regione Cuffaro, nella qualità di Commissario per l'emergenza idrica, ha annunciato la decisione di rescindere il contratto d'appalto con il cartello di imprese a causa della loro «inaffidabilità», generando così parecchi dubbi; nel frattempo, il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica, nella seduta del 28 marzo 2002, aveva concesso una proroga del finanziamento di 68.689.000 euro previsto nel piano di interventi di cui alla delibera CIPE n. 52 del 1999, consentendo il differimento del termine per l'affidamento dei lavori al 31 dicembre 2003; tuttavia, trascorsi inutilmente tre anni, il CIPE, con delibera del 22 marzo 2006, prendendo atto del mancato impegno delle risorse finanziate con il Fondo delle Aree Sottoutilizzate (FAS), a causa del mancato avvio dei lavori per il completamento della diga di Blufi, si è trovato costretto a definanziare l'opera; a seguito dell'articolato ed intenso dibattito svolto in Commissione, il rappresentante del Ministero delle infrastrutture, Viceministro Capodicasa, ha inviato al Presidente della Regione Sicialiana, in data 30 maggio 2007, una lettera con cui chiedeva di far conoscere il parere della stessa Regione in merito alla realizzazione dei lavori di completamento della diga di Blufi, chiarendo in particolare come si ritenesse possibile superare i problemi pregressi di carattere tecnico-procedurale che ad oggi ne hanno bloccato l'iter, nonché attraverso quali canali reperire i finanziamenti necessari, con particolare riferimento all'eventuale quota di risorse che la Regione potrebbe conferire; nella richiamata lettera il Viceministro Capodicasa indicava la data del 20 giugno 2007 come termine ultimo della risposta da parte della Regione Siciliana, per consentire al Governo di riferire entro quella data alla Commissione e porre quest'ultima nella condizione di poter deliberare sugli atti di indirizzo in discussione; nella seduta della Commissione del 3 ottobre 2007, il Viceministro delle infrastrutture ha fatto presente che il Governo - non essendo giunta alcuna risposta da parte della Regione Siciliana - ritiene che tale comportamento non possa che essere interpretato come una palese manifestazione di disinteresse alla prosecuzione dei lavori di realizzazione dell'opera in questione; permane, dunque, una questione di vitale importanza, che consiste nel risolvere l'annoso problema della carenza idrica nelle province di Enna, Agrigento e Caltanissetta, non solo a vantaggio della cittadinanza, ma anche delle attività produttive, impegna il Governo: a realizzare ogni possibile sforzo, tramite la necessaria interlocuzione con la Regione Siciliana, finalizzato a dare una risposta positiva e concreta alla grave questione degli strumenti e delle risorse, che oggi è urgente reperire senza ulteriori rinvii, per risolvere gli enormi problemi dell'approvvigionamento idrico del territorio delle province di Enna, Agrigento e Caltanissetta, sulla base delle problematiche esposte in premessa ed in relazione all'evidente disinteresse manifestato dalla Regione Siciliana alla prosecuzione dei lavori della diga di Blufi, anche in seguito al definanziamento dell'opera da parte del CIPE; a verificare, in questo contesto, la possibile definizione - attraverso un lavoro di stimolo e sollecitazione nei confronti della Regione Siciliana e valutando la possibile convocazione di una apposita conferenza di servizi tra istituzioni statali competenti, le autonomie territoriali e gli Ambiti Territoriali Ottimali competenti - di progetti alternativi finalizzati a potenziare l'approvvigionamento idrico delle richiamate province di Caltanissetta, Enna ed Agrigento, in particolare reperendo i fondi necessari alla realizzazione delle opere pubbliche strutturali indispensabili allo sviluppo socio-economico delle province del centro della Sicilia; a promuovere, di concerto con la Regione Siciliana e le istituzioni interessate, iniziative volte alla promozione e allo sviluppo economico e sociale dell'area di Blufi, garantendo al contempo che le opere realizzate e gli interventi già effettuati non diano origine ad ulteriori fenomeni di degrado e di dissesto dei luoghi; a farsi carico, per le parti di spettanza statali, della necessità del ripristino ambientale dell'area interessata dai lavori dell'opera in questione, promuovendo il recupero dei siti ricadenti all'interno della zona A del Parco Regionale delle Madonie, devastati da opere realizzate in assenza delle prescritte autorizzazioni e poi abbandonate; a presentare, entro sei mesi dalla data di approvazione della presente risoluzione, una dettagliata relazione al Parlamento. (8-00097) «Lomaglio, Misuraca, Piro, Germanà, Mariani, Stradella, Marinello».
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20071107 
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RISOLUZIONE CONCLUSIVA 
GERMANA' BASILIO (FORZA ITALIA) 
MARINELLO GIUSEPPE FRANCESCO MARIA (FORZA ITALIA) 
MISURACA FILIPPO (FORZA ITALIA) 
STRADELLA FRANCO (FORZA ITALIA) 
MARIANI RAFFAELLA (PARTITO DEMOCRATICO-L'ULIVO) 
PIRO FRANCESCO (PARTITO DEMOCRATICO-L'ULIVO) 
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8/00097 
LOMAGLIO ANGELO MARIA ROSARIO (SINISTRA DEMOCRATICA. PER IL SOCIALISMO EUROPEO) 

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